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MINARTAS DI SOTTO //NELLA CASA DELLA STREGA DELLE OMBRE

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MINARTAS DI SOTTO //
NELLA CASA DELLA STREGA DELLE OMBRE

-Puoi andare ora. Devo sbrigare delle faccende.-
-Aspetti, e il mio incantesimo? –
-Ne riparliamo in settimana, Kuwam. Ora va.-

Mama lo scacciò via con un gesto della mano, stanca della sua presenza. Il povero Kuwam abbassò la testa ed uscì dalla casa di Mama, l’unica degna di essere chiamata tale a Minartas di sotto.

Mama si allungò verso il comodino e prese il suo pacchetto di sigarette. Si coprì il corpo nudo con il leggero lenzuolo di seta rossa, ancora umido dei suoi umori e di quelli di Kuwam, che aveva appena scacciato dopo il fantastico rapporto che avevano avuto.

Suonó il campanello, aspirando dalla sua sigaretta . In pochi secondi Bobso, il suo assistente e apprendista stregone, entrò nella sua stanza.
Lo sguardo basso verso le scarpe di pochi soldi che indossava.

-Mama Mandombe.- disse non osando guardarla negli occhi. Si diceva che se osservavi le sue pupille per troppo tempo ti cresceva qualche strana pianta o animale mortale sul corpo.

-Vieni avanti, Bobso.-
L'apprendista si mosse scettico avvicinandosi al letto ma stando a debita distanza dalla strega delle ombre.

-Innanzitutto, mi serve un pacchetto di sigarette, le ho finite. –
-Ma certo, andrò a comprarne una stecca.-
-Bene…e Bobso, hai avuto notizie dal puledrino?-

Lui annuì, muovendosi agitato nel posto. Aveva sempre un po’ di paura a parlare con la strega, soprattutto dopo che  lei aveva avuto un rapporto sessuale con uno dei tanti cuorassiti che per un incantesimo o un Quinto di cuore di un anziano si prostituivano .
Lei era diversa dagli altri, lei non si rilassava dopo aver scopato. Lei pensava ed agiva più in fretta. Fare l’amore le dava più energia, quindi più voglia di uccidere o fare del male.

-Il puledro è riuscito a prendere gli esami e la provetta  dal laboratorio. –
Lei allungò la mano, alzando il sopracciglio incitandolo ad andare avanti velocemente.

Bobso prese la provetta dalla tasca interna della giacca scura e la porse alla sua padrona.
-Questo è il suo sangue. È positivo, ha reagito bene al test.-

Lei sorrise in quel modo sicuro, come a dire che non c'erano dubbi, perché quello che diceva lei raramente era errato.

-Hai gli esami dietro?- chiese lei guardando con occhi luminosi il liquido scarlatto dentro alla provetta.

-No, glieli porto subito.-
Lei lo fermò con la mano. -Non c’è fretta, me li porti dopo . L'importante è che ci siano tutti i suoi dati.-
-Si, è così.-

Mama aprii la fiala, bevendo il sangue. Si leccó le labbra, gustandosi il sapore metallico che le era rimasto sulla lingua. Era particolarmente buono, non come quello che si trovava da quelle parti. Si sentiva che era di una puledrina.

-Il nostro vaccino è una donna.- disse soddisfatta la strega. Non aveva dubbi neanche su quello.

-Si, esatto. Una giovane donna.-

Mama lanciò la fiala vuota al suo apprendista che non riuscì a prenderla al volo e si legó le lunghe treccine nere in una crocchia alta sulla testa.

-Portami il suo cuore, Bobso.-

Lui annuì solamente

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Lui annuì solamente. Voleva solo uscire da quella stanza che sapeva di incenso e di sesso.
Si congedò e fece per uscire, ma la sua padrona lo bloccò sull'uscio della porta.
-Ah Bobso! Potresti occuparti tu del solito incantesimo per Kuwam? Sei in grado di farlo, no?-
-Ma certo, Mama Mandombe .-
Uscì chiudendosi la porta alle spalle.
La strega fece per accendersi anche l'ultima sigaretta, ma alla fine ne fece a meno.
Non voleva cancellare il sapore del sangue della puledrina.

Il mercante di cuori (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora