49)Un giorno

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Narratore Edmund
-Edmund! tu sei più forte di lei- mi urlò Emma, e capì benissimo quello che voleva dire, mi arrampicai sulla parte più alta del palo,Caspian e i suoi uomini lo colpirono con varie spade ma finire il lavoro sapevo toccava a me, Salí e vidi di nuovo lei
-Edmund, non farlo! non capisci che lei non ti vuole, non vuole nulla da te non ti ama!sei troppo per lei, vuoi essere un eroe non puoi in questo modo, ti posso aiutare io- disse, mi fermai a fissarla,
-dammi la mano Edmund, andiamocene via, lasciamoli morire tutti!- il mio sguardo si poggio giù verso Emma, era rimasta bloccata tra le grinfie del serpente
-guarda me Edmund possiamo essere felici!- disse e il mio sguardo si ripoggiò sulla strega
-lei mi ama tantissimo invece e io sono già un eroe, sono il Re Edmund di Narnia Il Giusto!- a quel punto il serpente lasciò stare Emma e venne verso di me, la spada di illuminò, ficcai la spada nella gola del serpente, uccidendolo, scesi da dove ero salito e senti qualcuno saltarmi al collo abbracciandomi,
-sei un idiota- ricambiai l'abbraccio
-sei davvero stupido, scemo e cretino Pevensie- disse stringendomi sempre di più a lei
-però ti amo da morire!- la frase più bella
che potesse dirmi quella ragazza, sciolsi l'abbraccio, presi il suo viso tra le mani e la baciai, un bacio unico nel suo genere, con tutte le emozioni possibili e immaginabili, quel cielo grigio divenne di nuovo azzurro , sembrava fosse diventato così per noi, un raggio di sole ci baciò
-EMMA! EDMUND! CASPIAN!- urlò Lucy io e Emma ci staccammo e vedemmo le barche delle persone scomparse tornare, Emma mise la testa sulla mia spalla e io la strinsi a me
-MAMMA!- urlò Claire felice, si buttò in acqua andando dalla madre, e così fece anche il marito, a noi si affiancò Lucy, gli misi una mano intorno alla spalla, avevo le donne più importanti della mia vita vicino a me.
(Eccetto mamma e Susan)
-Loro hanno avuto il loro lieto fine!- disse Caspian, lasciai andare le mie due ragazze, e guardai di nuovo quella scena così dolce
-cosa si prova secondo voi ad avere una famiglia?- chiesi
-EHY! RAGAZZI!- urlò qualcuno
-EUSTACE- disse Reepcheep
-SEI NORMALE!- e si buttò in acqua con lui, facemmo salire la famiglia e tutte le altre persone sulla nave
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Narratore Emma
Venendo quella scena di famiglia, mi ferì nel profondo, so che non ho mai avuto quella famiglia e che non l'avrò mai visto che io e Edmund stiamo per separarci, mi giro e entro nella mia stanza, mi siedo sulla amaca e prendo dalla tasca la lettera scritta a Edmund, la lettera che leggerà quando saremo lontani, la lettera che ancora non ho avuto il coraggio di dargli. Ad un tratto sento qualcuno entrare, metto la lettera in tasca
-sei tremenda eh, pure quando festeggiamo ti isoli!- disse Edmund entrando dalla porta
-pensavo-esclamai
-mh posso pensare con te?-chiese, io annuì e si sedette sulla amaca vicino a me
-allora a cosa pensi?- chiese
-alla stessa cosa a cui pensi tu!- ribatté io
-ci stai pensando anche tu?- chiese
- si-dissi io
-è arrivato il momento lo sai anche tu vero?- chiesi
-si...- sussurro lui
-manca un giorno circa e poi torneremo a casa...-osservò
-oh giusto! tieni l'ho scritta per te- dissi passandogli la lettera
-non leggerla ora, devi leggerla quando sarai in una stanza da solo...quando non ci rivedremo più lo so sono molto patetica, sono proprio patetica- dissi coprendomi gli occhi con le mani
-beh siamo ridicoli-disse lui ridendo
-perché ?-chiesi io
-Ed...- lui tirò fuori dalla tasca la lettera e io rimani un attimo scioccata
-tieni..-disse porgendomela
-c'è stato un momento in cui volevo non averti mai incontrato per non soffrire tutti i giorni in questi anni in cui siamo stati lontani per poi rivederci, e adesso farei qualsiasi cosa per ritornare a quei momenti in cui sapevo che ti avrei rivista di nuovo- io abbassai la testa e dissi:-Ed..io sono qua ancora adesso...abbiamo ancora un giorno per stare insieme..non è molto ma...è quello che ci resta..-
-lo so Em...ma cosa succederà a noi due? ci lasceremo?-chiese, quella domanda mi lascio spiazzata non avevo la più pallida idea di cosa rispondergli
-non lo so Ed...non riesco ad immaginare la mia vita senza di te...vedremo come andrà a finire questa ultima nostra avventura a Narnia...infondo non abbiamo mai programmato nulla- dissi sorridendo
-già...non avrei mai calcolato di innamorarmi della persona più antipatica del mondo che mi ha insultato, criticato e...-gli lanciai uno sguardo minaccioso e arrabbiato e lui mi guardò, rise e disse:-sei bellissima con quella faccia amore-
-sai mi ha fatto male vedere la famiglia di Claire riunita- dissi
-perché? - mi chiese Edmund
-perché ho pensato che avere una famiglia...è il mio sogno- lui abbassò la testa
-e questo sogno di avere una famiglia, lo voglio realizzare con te...e non sarà mai possibile..questo mi ha ricordato- lui alzo la testa mi guardò e disse:- ora devi promettermi una cosa ok? ascolta ti ricordi quando avevi detto che ti sarebbe piaciuto andare all'università, bene devi farlo, ruba i tuoi soldi a quella megera fatti la valigia e scappa, non potrà fare nulla lei, non c è nessun documento che dice che tu sei sua e nemmeno che ti ha adottata, quindi scappa e fatti la tua vita, anche senza di me- molte lacrime bagnarono il mio viso
-perché io non posso continuare a vivere sapendo che tu lavori per quella megera, non ci riuscirei, per andare avanti devo sapere che sei felice- gli misi una mano sulla guancia e le lacrime continuavano a scendere più velocemente
-ok? me lo prometti?- chiese
-te lo prometto.- esclamai
-ora prometti tu una cosa a me...se un giorno dovessi innamorarti..-
-Em..- cercò di interrompermi lui
-no Ed fammi finire, se dovesse succedere, vivi non lasciare che io ti fermi, vivi tutto quello che puoi vivere è tutto quello che la vita può darti perché li fuori, fuori da Narnia, moltissime persone ti stimeranno come io ti ho sempre stimato, e moltissime ti ameranno come io ti ho amato e ti sto amando tutt'oggi e continuerò a farlo anche domani, e poi quando sarà il momento di andarcene dovrai dirlo tu a Lucy, dovrai farle capire che è bene per voi tornare a casa- finito di parlare lo guardai negli occhi, lui senza aspettare un secondo, mi avvolse in un caldo abbraccio.

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