CAPITOLO 22

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≪Non mi hai più raccontato: come è andata ieri?≫ chiese Lucia. Si era più o meno ripresa dagli eventi di quella mattina e ora era lì, in uno dei bar vicino alla scuola, che mangiava un trancio di pizza con Ambra. Dopo aver passato la mattinata a studiare, si erano separati per il pranzo: Federico era tornato a casa dicendo dovesse badare a sua sorella più piccola; Amalia e Lucas erano andati a fare un giro, Ambra non sapeva dove; Jonathan, invece, aveva detto sarebbe andato da sua madre, ma non aveva capito i dettagli. Rimaste sole, lei e Lucia avevano quindi deciso di mangiare assieme.

≪Hai ragione, scusa.≫ Così dicendo, Ambra iniziò a raccontarle ogni singola cosa, non tralasciando il più piccolo dettaglio. ≪E poi ci siamo baciati≫ concluse.

≪Finalmente!≫ esclamò Lucia. ≪Champagne al tavolo due, per favore!≫ disse rivolgendosi a un cameriere inesistente. Ambra rise.

≪Ma quindi tecnicamente non siete ancora fidanzati≫ pensò ad alta voce Lucia.

≪Tecnicamente no. Non fare quella faccia, ti ho già detto che a me va bene così≫ rispose subito la ragazza dopo aver visto l'espressione stupita dell'amica.

Lei alzò le mani.

≪Va bene, mi arrendo.≫

≪Ah, eccovi qui≫ esclamò Jonathan avvicinandosi sempre di più alle due ragazze. Appoggiò delicatamente le proprie mani sulle spalle di Ambra, che si girò istintivamente per guardarlo. Rimase incantata da lui per qualche secondo, poi si ridestò.

≪Ambra, ti stavo cercando. Ti ricordi che questo pomeriggio devi vederti con Lucrezia, vero?≫

≪Sì, è vero≫ disse. Se ne era dimenticata. Quella mattina, dopo aver visto Jennifer si era scordata che, alla fine, prima di uscire di casa aveva scritto a sua sorella per incontrarla quel pomeriggio.

≪Oh, salutamela. Ora meglio che vada, a domani!≫ esclamò Lucia prima di alzarsi per andarsene: stava facendo l'occhiolino ad Ambra. Questa si sentì avvampare, ma tornò subito in sé. Dopo aver salutato l'amica, lei e il ragazzo rimasero soli.

≪Volevo accompagnarti in moto, così avresti fatto prima≫ spiegò Jon, interrompendo il silenzio che si era venuto a creare. ≪Sperando che stavolta non mi debba fermare a causa di qualche visione.≫

"Non riesco a capire se questo ragazzo sia smielato, appiccicoso o premuroso" esclamò il Ciondolo, prendendolo bonariamente in giro. Ambra c'era talmente abituata che non ci diede peso e, anzi, abbozzò un sorriso.

≪Ma prima, volevo chiederti una cosa≫ disse lui mettendosi una mano tra i capelli. Quel gesto, che faceva solo quando era in imbarazzo, Ambra ormai lo conosceva fin troppo bene e l'aveva adorato fin da subito.

Fin da piccola aveva iniziato ad amare conoscere tutti quei piccoli gesti involontari che le persone vicino a lei compievano in balìa delle loro emozioni, e si divertiva nel prevedere i sentimenti altrui solo sulla base delle sue osservazioni.

Lucia, ad esempio, tendeva a fissare un punto davanti a sé ogni qualvolta iniziasse un ragionamento e corrucciava la fronte tutte le volte in cui non le tornasse qualche aspetto del suo pensiero.

Lucas, invece, iniziava ad arrossire negli istanti di rabbia e tendeva a gonfiare il petto in quelli di gelosia. Quando, invece, era imbarazzato, forzava un sorriso e iniziava ripetutamente a chiudere le mani a pugno e a riaprirle, quasi come a voler scaricare la tensione.

Jonathan, a detta della ragazza, perfino nei comportamenti inconsci era dolce. Non l'aveva ancora mai visto veramente arrabbiato, quindi non poteva ancora sapere quali potessero essere le sue azioni involontarie in quei casi, ma poteva affermare con certezza di conoscere, ormai, i piccoli gesti quotidiani. Quel suo mettersi la mano tra i capelli se imbarazzato, quel suo cercare il contatto fisico, prendendo, ad esempio, una mano altrui tra le sue, o accarezzando una spalla, nei momenti di grande empatia. Erano quelle le azioni che Ambra aveva potuto conoscere meglio, ed erano tutte cose che contribuivano a farla sentire bene con lui.

Diamante - L'ElementareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora