CAPITOLO 27

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Ambra si trovava nuovamente in quel parco. Non capiva come riuscisse ad arrivarci, ma aveva intuito ci andasse solo quando qualcuno le volesse parlare. In quel momento, a volerla lì, era Lorenzo. Il ragazzo era davanti all'albero, le braccia incrociate e lo sguardo serio. Ambra si chiese cosa volesse dirle, anche se immaginava si trattasse di Lucia: ormai era l'unico soggetto dei loro discorsi.

Lui, vedendola, abbandonando le braccia lungo i fianchi le fece segno di avvicinarsi e forzò un sorriso, nonostante sul suo volto si percepisse una certa agitazione. Lei lo salutò con un gesto della mano.

≪Hai parlato con Lucia, bene. Speriamo capisca, più di così non posso fare.≫

≪Se la smetteste di usarmi come intermediaria e spiegaste anche a me ne sarei molto felice≫ si lamentò lei.

≪Non posso farlo.≫

Lei lo guardò e incrociò le braccia sul petto. Piegò la testa di lato e iniziò a guardarlo da capo a piedi.

≪Esattamente, tu dove sei in questo momento? Come fai a sapere quello che succede?≫

Lorenzo sgranò gli occhi, stupito da quella domanda. Poi rilassò la sua espressione e le sorrise leggermente.

≪Mi piacerebbe dirtelo, ma non ci è concesso rivelare così tanto.≫

Lei sbuffò.

≪Almeno dimmi chi era quell'uomo, Francesco, e come faceva a conoscerti.≫ La sua voce era leggermente annoiata: era stanca di tutti quegli enigmi, avrebbe voluto una risposta chiara una volta per tutte.

Lui, ancora sorridente, si mise a ridere.

≪È colpa tua se ci siamo conosciuti. Non posso darti dettagli, ma sappi che hai delle persone che vegliano su di te e che gioiscono delle tue piccole vittorie.≫

Lei inclinò la testa di lato e socchiuse gli occhi, non capendo a chi facesse riferimento il ragazzo. Notando quello sguardo, lui agitò la mano davanti a sé e le disse di lasciar stare.

≪Una cosa te la posso dire, però: hai un potere immenso. Devi capire come usare al meglio questo, quello legato ai sogni. Noi non possiamo rivelarti molto anche≫ e sottolineò l'ultima parola, ≪per colpa tua. Quindi smettila di lamentarti e vedi di darti da fare.≫

Lei fece un cenno del capo e alzò un sopracciglio, come a volerlo invitare a continuare a parlare così da rivelarle in che modo raggiungere quell'obiettivo, ma lui rimase in silenzio. Così si andò ad appoggiare all'albero con la schiena e, sbuffando, incrociò nuovamente le braccia.

≪Quindi per ora non puoi dirmi proprio niente?≫

Lui annuì, un sorriso amaro sulla bocca, e la imitò appoggiandosi anch'esso alla quercia secolare. Dopo qualche secondo, si lasciò cadere a terra, le gambe tese e le braccia appoggiate a esse.

Ambra lo guardò e si sedette vicino a lui. Poteva percepire tutta la sua frustrazione nel non poter parlare e si chiese come potesse cambiare quella situazione. Le aveva detto si sarebbe dovuta allenare, ma come? Forse nel libro che avevano trovato suo fratello e Amalia avrebbe trovato indicazioni in merito, ma se così non fosse stato? Sicuramente, la prima voce in elenco era quella relativa al come contattare qualcuno di sua iniziativa.

≪Sta per finire il tempo a disposizione≫ le disse Lorenzo interrompendo il flusso dei suoi pensieri.

Lei annuì, non sapendo che altro fare.

≪La prossima volta sarò più preparata.≫ Si alzò e iniziò a lisciare le pieghe del vestito bianco che indossava. ≪Saluta tutti i miei angeli custodi≫ disse poi guardandolo e sorridendogli dolcemente.

Diamante - L'ElementareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora