≪Ambra≫ una voce maschile la chiamò. Era una voce calda, familiare, che trasmetteva protezione, nonostante un lieve velo di sofferenza fosse ben udibile.
Ambra si guardò attorno e si accorse di trovarsi nello stesso luogo nel quale aveva visto Lucrezia per la prima volta e nel quale aveva parlato con Lorenzo dopo la sua morte. Le foglie di quell'albero secolare al centro del parco sembravano brillare di luce propria, in contrasto con l'oscuro del cielo diventato nuvoloso, quasi fosse stato in attesa di una tempesta. Era una situazione strana, Ambra poteva avvertirlo, eppure non se la sentiva ancora di svegliarsi: doveva prima scoprire a chi appartenesse quella voce.
≪Ambra≫ la richiamò quella, ≪sono qui, dietro l'albero, vieni ad aiutarmi, per favore.≫
La ragazza andò nella direzione dell'albero più rapidamente possibile e trovò un uomo sulla cinquantina seduto, la schiena contro l'albero e le mani legate dietro il corpo.
Si inginocchiò vicino all'uomo con l'intenzione di liberarlo. Non sapeva il perché volesse farlo, ma il suo istinto le stava raccomandando di non perdere tempo, e lei si fidava del suo istinto.
Guardò l'uomo mentre armeggiava con le corde spesse che gli legavano i polsi: aveva i capelli neri, alcuni riccioli che gli ricadevano sulla fronte, e qualche ciocca argentea; gli occhi erano di un castano intenso e molto grandi, risaltati dal volto squadrato. Il suo sguardo era speranzoso e allo stesso tempo preoccupato per un qualcosa che Ambra proprio non poteva sapere, probabilmente collegato al fatto fosse legato.
≪Grazie≫ le disse, massaggiandosi i polsi appena liberati.
≪Perché era legato?≫
≪Non ti è importante saperne il motivo, piuttosto devi sapere che sei in pericolo.≫
≪Per via di Jenny?≫
≪Jennifer? No, tesoro, non parlo di lei. Lei è solo una pedina di una scacchiera molto più grande.≫
≪Una pedina?≫ fece eco la ragazza, più stupita che preoccupata. Chi era, quell'uomo? E di cosa stava parlando?
≪Sì. Sta' attenta, non fidarti di nessuno, se non di te stessa.≫
≪Ma chi sarebbe la minaccia, se non è Jennifer?≫ Per la prima volta dall'inizio di quel sogno, Ambra si ricordò della sua impressione relativa alla bionda. Allora aveva ragione nell'affermare lei li avesse lasciati fuggire di proposito? Eppure, in questo modo non sarebbe riuscita a spiegarsi il motivo dei tormenti psicologici che aveva iniziato a procurarle, per non parlare dei fastidi ai suoi amici. A quale scopo, se non fosse stata colpevole? Per ultima, ma non meno importante, rimaneva in sospeso la morte di Lorenzo. In quell'occasione lei si era proclamata innocente, ma avevano notato tutti gli occhi azzurri di Lucia.
≪Non posso dirtelo. Una forza superiore me lo impedisce≫ rispose quell'uomo con voce quasi arrabbiata per la situazione.
≪E non può nemmeno dirmi su chi avere dei semplici dubbi? Qualche indizio?≫ lo supplicò lei. La sua voce era diventata un soffio e le parole erano state dette a fatica.
≪Piccola, non posso≫
≪E lei chi è? Perché sta comunicando con me? Come ci sta riuscendo?≫
"E perché continua a chiamarmi tesoro e piccola" si chiese nella mente, quasi infastidita da tutta quella confidenza.
≪Ambra, non abbiamo più molto tempo. Dovresti provare a parlare con Lorenzo: lui sa come funzionano queste cose, come riuscire a comunicare con te.≫
≪Come sa il mio nome? E come conosce Lorenzo?≫
≪Sta provando a interrompere questa comunicazione≫ disse lui più a se stesso che alla ragazza. ≪Ambra≫ disse prendendola per le spalle, così da far in modo che lo guardasse fisso. ≪Promettimi che starai attenta.≫
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Diamante - L'Elementare
Fantasy[Volume 1] Ambra è una ragazza normale: ha una migliore amica, un fratello che la adora e due genitori che la capiscono in tutto e per tutto. Tuttavia, le hanno nascosto una cosa: i suoi poteri magici. Grazie a un'aquila dal becco blu, il giorno del...