CAPITOLO 20

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Quella sera, dopo aver evocato acqua e fuoco per tutto il pomeriggio, Ambra si sentiva distrutta. Non era abituata a fare esercizio e l'usare i suoi poteri le ricordò la tanto odiata ora di scienze motorie. Nonostante ciò, nonostante il suo corpo la implorasse di stendersi sul letto e poltrire, era all'in piedi davanti al suo armadio, le ante ancora chiuse. Lucia, invece, era seduta sul letto e cercava ancora di capire il perché fosse a casa dell'amica.

≪Ambra, non devi raccontarmi niente in particolare?≫

≪Uhm, fammi pensare... forse sì, forse no, chi lo sa!≫ esclamò lei ridendo.

≪Dai, io voglio sapere cosa vi siete detti tu e Jon!≫

≪Quando?≫ chiese vaga, tenendo l'amica sulle spine.

≪Quando sei scappata dal parco. Dai, non farti pregare!≫

Ambra rise.

≪Va bene, la smetto. Se devo essere sincera, ci siamo detti poche cose. Io ero ancora abbastanza scossa≫ commentò prima di iniziare a raccontare quello che era successo nei minimi dettagli.

≪Giuro che vado da tuo fratello e lo strozzo!≫ esclamò Lucia. ≪Non può interrompervi sempre sul più bello.≫

Ambra rise ancora.

≪E quindi≫ continuò Lucia, ≪ricapitolando, Jon poi è venuto da te e ti ha invitato a uscire questa sera. Che romantico: si confesserà, ne sono certa.≫

≪In realtà non sono sicura di volere che lui lo faccia≫ disse Ambra aprendo le ante del suo armadio.

≪E perché mai?≫

≪Perché vorrei andare con calma. Ti ricordo che lo conosco da sole due settimane.≫

≪Ambra, sinceramente sono stufa di questa storia. Dovresti vivertela con più tranquillità. Lo conosci da poco, è vero, ma questo non significa che tu non lo conosca affatto, anzi. Nel nostro caso, in particolare, passiamo tutti fin troppo tempo assieme. Sei giovane, viviti questi sentimenti senza privarti di nulla. Tu che puoi, fallo≫ concluse, abbassando gli occhi a terra. Il pensiero era tornato da Lorenzo.

Intuendolo, Ambra si girò verso di lei, distogliendo lo sguardo dai vestiti. Andò dall'amica, l'abbracciò stretta per qualche secondo, poi la guardò.

≪Ho accettato proprio perché voglio dirgli chiaramente cosa provo. Però voglio essere io a farlo, voglio fargli capire che per me è importante e che proprio per questo non mi va di giungere a decisioni affrettate.≫

L'aveva deciso quel pomeriggio e per tutta la giornata ci aveva pensato senza mai pentirsene. Ed era stata talmente tanto concentrata sui suoi, di sentimenti, che quasi si era scordata di quella sera. Quando aveva realizzato, colta da una leggera agitazione, aveva subito chiamato Lucia senza darle spiegazioni per una rapida consultazione: aveva certamente più gusto nel vestire e lei voleva sembrare più carina del solito. Sapeva che non avrebbe potuto fare miracoli, farla magari diventare più alta, ma era certa che l'avrebbe resa molto più presentabile e questo le bastava.

≪Dici che è meglio una gonna o un vestito?≫ chiese tornando a ispezionare tutti i suoi abiti.

≪Vestito, decisamente. Se non sbaglio ne avevi uno non troppo corto, rosso scuro, quello macramè≫ disse Lucia mettendosi un dito sul labbro inferiore.

≪Ah, sì!≫ esclamò Ambra cercandolo nell'armadio.

≪Direi che è perfetto, visto che non è aderente. Rispetta i requisiti "vestito primo appuntamento".≫

≪Esistono dei requisiti?≫ chiese Ambra fingendo stupore: sapeva che l'amica si fosse appena inventata il tutto.

≪Ovviamente. Vestito corto, ma non troppo, e soprattutto non aderente, altrimenti sarebbe troppo provocante. Anche la scollatura non deve essere esagerata.≫

Diamante - L'ElementareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora