CAPITOLO 28

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Finita la colazione, tutti si erano ritirati nelle proprie camere per indossare la tuta da sci per la lezione della mattina. Gli studenti erano stati divisi in gruppi diversi in base alle classi di appartenenza e a quanto fossero esperti o meno nello sci, e soprattutto per il primo motivo Amalia e Jonathan erano gli unici separati dagli altri.

Ambra, dopo aver fatto un paio di discese sulla pista per principianti, si guardò attorno: Lucia era in alto, pronta a scendere da un momento all'altro, mentre Federico era a lato della pista. Incrociò il suo sguardo e si indirizzò verso di lui per fare una pausa. Nell'avvicinarsi, tuttavia, notò i suoi occhi illuminarsi, quasi come si fosse emozionato per un'idea nata in quel momento. Intuendo lui l'avrebbe fatta lavorare sui suoi poteri, si girò provando ad allontanarsi nuovamente, ma lui la chiamò. Lei sospirò e alzò gli occhi al cielo, preparandosi mentalmente a fatica extra, proprio quella che avrebbe voluto evitare. Lo guardò fisso negli occhi, un sorriso leggermente spaventato sul volto.

≪No, Ambra, non scapperai. Ascoltami bene≫ esordì lui. ≪Che ne dici di iniziare a padroneggiare il ghiaccio? Siamo in alta montagna, circondati da neve. Siamo nel nostro elemento e dobbiamo approfittarne durante questi giorni.≫

Era energico in quel momento, come se fosse stato in grado di trarre forza ed energia da quel luogo.

Ambra gli sorrise, felice di vederlo così a suo agio: non solo era pieno di vita per la neve, ma lo era anche perché sempre più in sintonia con quel gruppo. Stava iniziando ad aprirsi un po' di più con loro, finalmente stava riuscendo a integrarsi nonostante il suo carattere timido e introverso. Ma da lì a pretendere di farle fare esercizi extra il passo era lungo. Doveva esercitarsi per sconfiggere Jennifer, questo lei lo sapeva bene, ma quanto sarebbe stato efficiente farla faticare più del dovuto?

≪Ma abbiamo lezione≫ provò a protestare lei, non riuscendo tuttavia a trattenere un sorriso.

≪Non fino alle quattro.≫

≪E io quando mangio, scusa?≫ si lamentò lei. Avrebbe rinunciato a tutto, ma non al pranzo.

≪Dall'una alle due!≫ esclamò Federico, ancora entusiasmato dalla presenza di tutta quella neve.

≪Sei serio?≫ chiese Ambra un po' impaurita per il poco tempo a disposizione per mangiare.

≪Ovvio! Bene, iniziamo!≫

≪Ora?!≫

≪Certo, abbiamo già sprecato fin troppo tempo. Non ti preoccupare per la lezione, tanto non si renderanno conto di nulla. Vieni qua, dietro l'albero. Su, svelta! Ti insegnerò a manipolare i cambiamenti di stato dell'acqua. A me ci sono voluti dei mesi, ma mi sembri abbastanza rapida nell'apprendere. Ora, prendi un po' di neve.≫

Ambra si accovacciò a terra, ma Federico la bloccò subito.

≪No≫ le disse scuotendo la testa, ≪non così. Prendine un po' con i tuoi poteri. Su, concentrati≫ la esortò.

Ambra chiuse gli occhi e tese il braccio davanti a sé con il palmo rivolto verso la neve a terra. Si immaginò il suo terzo braccio prendere la neve e unirla in una pallina e, come se fosse stato un comando, quella iniziò ad accumularsi a mezz'aria, seppur con lentezza. Spostò un attimo il suo sguardo su Federico, che stava annuendo lentamente senza perdere d'occhio i suoi progressi, per poi ritornare a fissare la piccola sfera bianca davanti a lei. Chiuse un po' la mano del terzo braccio e muovendolo fece avvicinare a sé la neve lentamente. Anche se un po' traballante, con calma quella si posò sul suo palmo.

≪Ora trasformala in acqua trattenendola in aria≫ le disse con tono fermo Federico.

Ambra lo guardò un po' perplessa, non capendo come fare, ma chiuse comunque a pugno l'altra mano. Provò a concentrarsi su ciò che sarebbe dovuto accadere e la neve, dopo essere ritornata in aria, sempre con gran lentezza, iniziò a sciogliersi.

Diamante - L'ElementareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora