𝐶𝐴𝑃𝐼𝑇𝑂𝐿𝑂 28

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Passo il resto della notte a torturarmi di pensieri, mentre stringo Harry acoccolato, dormiente, sul mio petto.
La mia mano scivola nervosa tra i suoi capelli arruffati, trattengo i singhiozzi e le lacrime per evitare di svegliarlo.
Dentro di me emozioni contrastanti combattono una guerra silenziosa, dove il dolore, inevitabilmente, vince.
Rifletto fino allo sfinimento.
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-Amore, dobbiamo andare a lezione- un timido sussurro mi sfiora l'orecchio, accompagnato da leggere spintarelle.
Apro lentamente gli occhi, accogliendo l'immagine del corvino, di fronte a me, che spalanca la bocca in un largo sorriso...
-Giorno- ...che si poggia deciso sulle mie labbra secche.
Mi stiracchio ampiamente sorridendo, a mia volta, con uno sforzo enorme...
<<Buongiorno>> la mia voce risulta estremamente sottile, fragile.
-Come stai?- mi chiede Harry con premura, scostando una ciocca ribelle dalla mia fronte.
<<Meglio...tu?>> abbasso il capo, sto mentendo.
-Tutto passerà, promesso- ignora completamente la mia domanda, stampando un bacio dolce sulla punta del mio naso.
Entrambi ci alziamo, malavoglia, dal letto caldo della stanza delle necessità.
Mi accorgo solo in un secondo momento che, non indosso gli abiti adatti per le lezioni...
<<Devo passare in camera per prendere la divisa>> mi sono appena ripromesso di non metterci piede, almeno, non quando William é al suo interno.
-Vuoi che ti accompagno...- mi afferra il braccio, accarezzandolo lentamente.
Scuoto il capo.
-Sicuro?-
Annuisco, intercettando i suoi occhi verdi per rassicurarlo.
-Va bene...a dopo biondino- con un ultimo bacio sulla guancia raggiunge a grandi passi la classe, pronto per la prima lezione della giornata.
<<A dopo scricciolo>> sussurro.
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Prendo un bel respiro prima di aprire la porta, la porta di quella maledetta stanza.
William sembra attendere qualcuno con impazienza, sdragliato sul suo letto, mentre sfoglia con foga un giornalino inappropriato.
Alza appena lo sguardo, il suo sporco sorriso si accende mentre mi guarda pigramente, da dietro le pagine...
-Eccoti- con uno scatto mi raggiunge -dove sei stato?- violentemente stringe, tra le sue mani, i miei polsi ancora danneggiati.
Non lascio che la paura prendi il sopravvento e posiziono i miei occhi nei suoi...
<<Non sono affari tuoi>> dico con durezza.
Dirigna i denti, prima di rispondermi gonfiando il petto...
-Vuoi fare la stessa fine di ieri o peggio?- nel suo tono di voce, una nota infastidita fa capolino nella rabbia.
<<Certo che no>> riesco a liberarmi dalla sua presa, allontanando, poi, con una spinta.
-Mi stai facendo innervosire- il suo viso si riempie, pian piano, di macchie rosso scuro, ciò é dovuto alla rabbia.
<<Oh, davvero?! Ti rendi conto di quanto male mi hai fatto?!>> a questo punto sono io ad avvicinarmi a lui.
<<Ho paura degli sguardi di troppo. Ho paura del tocco intimo di Harry, il mio ragazzo. Ho paura di spezzarmi sotto l'indifferenza del male. Ho paura di fidarmi. Ho paura di vivere con leggerezza. Ho paura di amare. Ormai tutto mi spaventa.>> sputo ogni parola con rabbia prepotente ed, inevitabilmente, scoppio a piangere, comprendomi il viso tra le braccia.
<<Mi hai distrutto!>> afferro la divisa aggrappata all'appendiabiti e mi chiudo in bagno, sbattendo la porta.
Guardo, per pochi secondi, il mio riflesso impresso nello specchio, prima di infrangerlo con un pugno serrato.
<<Fanculo!>>
La mia mano prende a sanguinare furiosamente, mentre infilo la camicia macchiandola di piccole goccioline.
Privo di forza e ai limiti dei singhiozzi, mi accascio a terra, lasciando che un urlo strozzato, esci furtivo dalla mia bocca.
Inizio a scalciare forte contro il muro, che si sgretola leggermente.
Avvolgo i capelli tra le mani, tirandoli rudemente.
Pian piano il respiro si fa meno, mentre canto una canzoncina malinconica cercando di calmarmi.
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In una pozza di sangue, sento a malapena il battere pesante sulla porta...
-Amore, ti prego, fammi entrare- riconosco la sua voce, riconosco il suono delle sue lacrime.
Incapace di alzarmi, allungo una mano sfiorando il legno spesso che ci divide.
-Alohomora!- la serratura scatta, l'immagine sfuocata di Harry.
-D-Draco- afferra il mio viso tra le mani, sorreggendolo con delicatezza.
Sfinito, appoggio la mia testa sulla sua spalla, bagnadogli di lacrime la camicia morbida.
<<Sto impazzendo>> sussurro tremante.
-D-dobbiamo andare in i-infermieria- balbetta, lasciandosi cadere tra le mie braccia.
<<Sto bene, tranquillo>>
-No Draco, smettila di fingere, tu non stai bene. Hai bisogno di aiuto. Tutto questo, é troppo da sopportare. È troppo da sopportare pure per una persona forte come te. Sono stato così stupido, come ho potuto lasciarti venire qui da solo, dopo quello che ti é successo...cosa mi aspettavo?! Guardati, sei in fin di vita ed io che faccio, me ne sto qui a piagnucolare...- ansima, in preda ad un attacco di panico.
<<Harry...respira.>> a fatica, raggiungo la sua guancia con la mano, accarezzandola.
-C-ci sto provando!- urla.
<<Harry...respira ti prego.>> avvolgo i suoi fianchi tra le braccia, stringendolo in un abbraccio spacca costole, in un abbraccio che scalda il cuore.
-S-scusa- poggia la sua fronte sulla mia, diminuendo le distanze e prendendo una grande boccata d'aria.
<<Non hai nulla di cui scusarti...va tutto bene, sono tra le braccia del mio primo amore.>>
Voglio solo essere felice.
Voglio solo che Harry sia felice.
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NOTA
Scusate nuovamente per l'immenso ritardo e per la pesantezza di questo capitolo...mi rendo conto che il tutto é un po' ripetitivo e stucchevole. Ultimamente ho poche idee, so come la storia deve finire, ma non so come proseguire. Scusatemi ancora, prometto che nei prossimi capitoli ci metterò tutto il mio impegno. Non so più che dire quindi...al prossimo aggiornamento, Dopo!
(ps. scusate per eventuali errori)
~Giuli:) xx

𝐼 𝐿𝑂𝑉𝐸 𝐶𝑂𝑀𝑃𝐿𝐼𝐶𝐴𝑇𝐸𝐷. ~𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora