𝐶𝐴𝑃𝐼𝑇𝑂𝐿𝑂 32

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Londra.
La poetica, pittoresca, romantica...Londra.
La piccola sagoma del Big Ben, ci saluta da lontano, mentre ci incamminiamo lungo le vie secondarie. I bauli al seguito, pesati e fantidiosi, non impediscono il nostro incessante entusiasmo.
Strade ciottolate, eleganti sale da tè, squallidi bar...il tutto è arricchito da enormi cartelloni colorati, dalle insegne alle proteste. Bandierine inglesi, sono sparse qua è là, sugli alti lampioni della città. Ci imbattiamo in vicoli stretti, persone schiamazzanti e allegre vecchiette che, conversano gioiose.
E poi ancora...gatti randagi, grandi stazioni e i Mews (stradine chiuse con basse costruzioni disposte su due file parallele separate).
Su un piccolo mattoncino di ceramica, riesco a scorgere una scritta: "Stanhope South".
Piccole casine bianche, piene di piante rampicanti e fiori profumati, circondano la viuzza ciottolata.
Lascio che l'aria fresca mi scompigli, a meraviglia, i capelli.
-Siamo arrivati- sussurra Harry, evitando di interrompere questo magico momento.
Siamo ora fermi, davanti ad uno degli edifici.
Tutto questo è bellissimo ed, inevitabilmente, finirò per innamorarmene.
Incapace di produrre nemmeno il benché minimo dei suoni, rimango ad osservare, con occhi inumiditi, lo spettacolo che ho di fronte.
È una piccola casetta, molto simile alle altre, bianca con i ritocchi floreali, un minuscolo terrazzino e un enorme finestrella, eppure mi fa impazzire.
-Ti piace?- dice il corvino, osservandomi con occhi inquisitori, in cerca di una mia evidente reazione.
<<Wow>> è l'unico rumore che riesco ad emettere, la bocca spalancata per lo stupore.
Harry ridacchia silenzioso e, poggiando dolcemente una mano sotto il mio mento, fa scontrare le nostre labbra.
-Entriamo?- chiede gentilmente, fissando i suoi occhi nei miei.
Esco, improvvisamente, dal breve stato di trance e annuisco senza perdere altro tempo.
La curiosità mi divora, mentre spingo la chiave dentro la serratura, leggermente arrugginita...
L'interno è delizioso ed elegante.
Veniamo accolti da un grande salotto vintage: divanetti in pelle, enormi lampadari e quadri, di ogni grandezza e colore, appesi sulle pareti color crema, non può mancare una libreria, piena di immensi volumi antichi e polverosi.
Poco più il là, un tavolo rotondo, con al centro un vaso di vetro, al suo interno una rosa bianca, annuncia la cucina, spaziosa e confortevole.
Saliamo una lunga scalinata: subito sulla destra, sono presenti due semplici stanze da letto, entrambe singole...
Lancio un occhiata stranita/delusa ad Harry, che sembra, però, non accorgersene.
Decido che parleremo di questo più tardi, impaziente di scoprire il resto dell'edificio.
Proseguiamo nella parte destra del primo piano: un grande bagno comprende, due lavandini, un water, un bidet, la doccia e...
<<La vasca da bagno>> indico il recipiente, ammiccando un sorrisetto malizioso e lancio, al corvino, un occhiolino accomodante, che viene ricambiato con una risatina divertita.
-Dai vieni, manca l'ultima stanza- dice, ancora scosso dalle forti risa.
Lo seguo, modi cagnolino, mentre ci avviciniamo alla stanza misteriosa.
-Pronto?- sussurra dolcemente e, senza aspettare la mia risposta, la apre lentamente.
Un enorme camera da letto, pareti grigie scuro, contiene: due grandi armadi in legno, due comodini, anch'essi in legno, accompagnati da una bagiure, un cassettone e un grande letto matrimoniale, dalle candide lenzuola bianche.
Sorrido ammaliante, mentre osservo ogni particolare, poggiando  la testa sulla sua spalla.
-Questa è la nostra camera da letto- dice soddisfatto e mi stampa un bacio tra i capelli arruffati.
<<E le altre due...>> chiedo confuso.
La risposta tarda ad arrivare -Beh, una per gli ospiti e l'altra...-
si schiarisce la voce.
<<L'altra...>> lo incalzo.
-L'altra per un bambino>> si punzecchia la pelle della nuca mentre le sue guance prendono, pian piano, fuoco.
Mi trattengo dal ridacchiare per i suoi modi nervosi, gli prendo invece le mani, trascinandolo lentamente sulla nicchia.
Lascio che i miei occhi parlino da sé, mentre lo accompagno sopra al mio corpo.
<<Grazie>> sussurro, prima di poggiare, esigente, le labbra sulle sue.
Harry sorride, l'imbarazzo sembra essere scomparso, mentre sposta le mani sulle mie guance, avvicinandosi maggiormente.
Con le labbra già leggermente arrossate, afferro i suoi fianchi, spingendoli contro i miei.
Iniziamo a muoverci all'unisono, i battiti accelerati, mentre facciamo scontrare i tessuti dei nostri jeans.
I respiri diventano pian piano più affannati e corti.
Lascio che le mie mani vaghino, incontrollate, lungo il suo corpicino esile.
Qualcuno bussa alla porta di casa...non poteva esserci momento migliore.
-Cazzo- bisbiglia ansimando.
Non riesco a trattenermi, e scoppio a ridere, annaspando in cerca d'aria.
Il forte picchiare sulla porta continua.
-Arrivo!- urla Harry, la voce rauca assente di ossigeno.
<<Sul più bello>> le risate continuano e contagiano, anche, il corvino.
Si alza dal letto, sistemandosi velocemente i capelli, si alliscia gli indumenti e precipita giù dalle scale.
-Draco...scendi!- dice poco dopo.
Non esito a raggiungerlo: sulla soglia di casa, quella che sembra una famigliola felice (mamma, papà e un adorabile bimbetto) ci sorridono. La signora a tra le mani una grossa scatola rotonda.
"Buongiorno! Siamo Peter, Judy e nostro figlio, Philipe...i vicini" si presentano stringendoci le mani, un accento eccessivamente britannico.
-Harry- canticchia.
<<Draco, piacere>> dico in modo cordiale.
"Vi abbiamo portato dei biscotti di benvenuto. Sono alle gocce di cioccolato, spero aprezziate" la donna ci porge il contenitore, che accettiamo con immenso piacere.
"Che ne dite di unirvi a noi per un classico tè delle cinque?" continua.
-Certamente- si afretta ad accettare il corvino, ed io, annuisco al suo fianco.
"Allora vi aspettiamo alle cinque meno un quarto...casa affianco, a destra" ci congeda allegramente, il signore.
-A dopo-
<<Dopo!>>
Ci chiudiamo la porta alle spalle, ridacchiando.
Apro subito la scatola, afferrando un biscotto ancora caldo...
-Stai attento, forse sono avvelenati- dice in modo fin troppo serio.
Faccio spallucce e lo infilo in bocca, facendo un versetto di approvazione.
<<Io e te abbiamo una cosa in sospeso>> la bocca ancora colma di impasto.
-Già gia- inclina il capo, guardandomi divertito.
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-Facciamo un gioco- Harry ferma le mie mani, ormai dentro al tessuto dei suoi boxer, incrociandole alle sue.
Siamo, entrambi, sdraiati sul nostro nuovo letto, uno di fronte all'altro, vestiti soltanto dall'intimo, ansimanti e eccitati.
<<In cosa consiste>> chiedo, alzando un sopracciglio.
Infila, lentamente, una gamba tra le mie ed inizia a muoversi soltanto con il bacino, strusciandosi su di me.
<<Le regole?>> chiedo sorridendo.
-Niente tocchi dalla cinta in giù...chi viene prima perde, ci stai?-
<<Non mi tiro di certo indietro, dopo un'offerta così acclatante>> e subito prendo a muovere il bacino, poggiando le labbra sulle sue.
Sento le sue mani vagabondare ovunque, lungo la pelle della mia schiena. Le nostre lingue che ballano leggere una danza passionale.
-Sai di biscotti al cioccolato- sussurra al mio orecchio.
<<Sssh>> premo il pollice sulle sue labbra socchiuse, accarezzandogli il fianco con la coscia.
Il calore ribolle prepotente, sotto la pelle liscia che si scontra decisa.
Si aggrappa con forza alle mie braccia, una macchia evidente inumidisce, ora, i suoi boxer leggeri.
<<Hai perso>> un gremito lascia fuggitivo la mia bocca, prima che, anche il mio indumento, si bagni eccessivamente.
Bacio dolcemente le sue labbra arrossate e sprofondo la testa nel suo petto.
-Finalmente a casa- annaspa.
<<Finalmente>> ripeto.
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NOTA
Per l'ultimo pezzo mi sono ispirata a "Come anima mai", romanzo  che, personalmente, consiglio a chiunque.
Mi sono impegnata un sacco a fare questo capitolo...Londra è una tappa dei miei sogni, spero di averla descritta al meglio.
Aspetto con ansia i vostri commenti.
Detto ciò...ci vediamo al prossimo aggiornamento, dopo!
~Giuli xx














𝐼 𝐿𝑂𝑉𝐸 𝐶𝑂𝑀𝑃𝐿𝐼𝐶𝐴𝑇𝐸𝐷. ~𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora