𝐶𝐴𝑃𝐼𝑇𝑂𝐿𝑂 19

196 7 8
                                    

Lentamente riapro gli occhi, Harry, la sua testa poggiata contro il mio petto, ancora dorme. Mi sporgo il più delicatamente possibile, piccoli movimenti, per afferrare l'orologio appoggiato sul comodino. Sono le 7:30, abbiamo ancora tutto il tempo per prepararci.
Affondo una mano tra i suoi capelli accarezzandoglieli dolcemente, mentre gli stampo un piccolo bacio sulla fronte.
Sono ormai le 8:00 quando, con un ampio movimento, Harry si stiracchia assonnato e apre gli occhi, spostandosi cautamente di fronte a me.
<<Buongiorno>>
-Giorno- la sua voce rauca e calda.
Accenno un piccolo sorriso, mi avvicino a lui per lasciagli, velocemente, un bacio sulle labbra appena screpolate per la prima mattina. Il corvino, però, avvolge il mio labbro inferiore tra i suoi denti, iniziandolo a tirare leggermente. Tira, tira, tira...
<<Ahi! Coglione mi fai male>> dico.
Harry lascia immediatamente la presa...
-Scusa- si affretta a dire.
Scoppio a ridere, e subito dopo, il corvino mi imita, ridacchiando un po' confuso.
---
<<Sarà meglio che vado a farmi una doccia>> sbadiglio e mi metto a sedere.
-Possiamo farla insieme- propone, quasi innocentemente.
<<Certo>> arrossisco appena, mentre, uscendo da sotto le lenzuola, afferro la mano di Harry trascinandolo verso il bagno.
Entrambi siamo ancora completamente nudi, la sera prima, esausti, abbiamo evitato di perdere tempo per rivestirci.
Entriamo in doccia.
L'aqua calda ci percorre, veloce, il corpo.
Il vapore soffice che ci offusca la vista.
<<Dai, vieni qui>> lo afferro per i fianchi e avvicino i nostri corpi.
Pelle contro pelle, lascio che le nostre labbra si sfiorino, prima di atterrarci sopra. Un semplice bacio, come tutti gli altri, ma comunque, tanto speciale.
Poco dopo, come due bimbi, iniziamo a giocare con la schiuma dello shampoo.
<<Guarda! Sono un pirata, arggg>> dico, la schiuma sul mio viso ha preso una buffa forma, che somiglia vagamente alla barba.
-No, no, sembri Silente- entrambi scoppiamo a ridere come due cretini.
Risate sincere, divertite, ma con quel briciolo di consapevolezza che da lì a pochissimo tutto sarebbe finito. Una volta tornati ad Hogwarts le nostre vite sarebbero ritornate a un susseguirsi di eventi quotidiani. È stato bello fin quando è durato.
So per certo che Harry sta pensando la stessa cosa: un piccolo sorriso, già malinconico, appare sulla sua bocca. Non esito a ricambiarlo.
Baci, abbracci, carezze...riempiamo, pian piano, quel poco tempo che ci rimane, senza sprecarne nemmeno una goccia.
Lo tocco un po' ovunque, come per, tracciare sulle mie mani, ogni cosa del suo corpicino esile che, a parità del mio, sembra così piccolo e fragile, ogni suoi piccolo lineamento, ogni suo piccolo particolare. Mi ripeto che, se non lo potrò mai più avere per me, almeno potrò ricordarmelo, toccandolo nella memoria dei ricordi.
Quell'ultimo respiro affannato, condiviso da entrambi, per quella che, pultroppo, sarà l'ultima volta.
---
Usciamo dalla doccia, infilandoci sotto un unico accappatoio. Ci asciughiamo, l'uno con il calore dell'altro.
-Posso farti una domanda?-
<<Dimmi>>
-Come hai scoperto di essere gay?- lo sento deglutire, si sta chiedendo se la sua domanda è appropriata.
Faccio un piccolo sospiro, non mi è mai capitato di spiegare una cosa simile a parole, ad alta voce...
<<Ho sempre sentito dentro di me una piccola cosa...come una piccola scossa, come un piccolo sentimento...sentivo di essere diverso, inizialmente mi sentivo anche un po' strano, confuso.
La certezza, però, è arrivata quando ho iniziato a provare dei sentimenti diversi, in continua crescita, nei confronti di un ragazzo, che mai avevo provato per una ragazza. Avevo 13 anni quando, per la prima volta, lo baciato. E mi ricordo di una voce, di quella voce che poco prima che la mia bocca incontrasse la bocca dell'altro ragazzo, ha iniziato a bisbigliare, prepotentemente, "è una cosa sbagliata, è sbagliato"...era la voce di mio padre, che inconfondibile continuava a ripetermi quelle stesse parole, che ormai usava, ogni giorno, contro di me...c'era troppa paura in quel bacio per ricordarlo con dolcezza, troppo rumore per sentire il suono delle nostre labbra che si sfioravano...>> abbasso il capo.
Dentro di me, un vuoto enorme, e un leggero senso di sollievo per essermi, finalmente, espresso con qualcuno, fanno a gara per decidere qual'è la sensazione più contrastata.
-Quel giorno...- sussurra il corvino.
Annuisco <<Quel giorno>> una piccola lacrima. Riesco a vedere soltanto i nostri piedi scalzi che si toccano.
---------------------------------------------------------------------
NOTE
Non ho nulla da dire, quindi...al prossimo aggiornamento, CIAOOO! (ps. scusate per eventuali errori)
~Giuli:)




𝐼 𝐿𝑂𝑉𝐸 𝐶𝑂𝑀𝑃𝐿𝐼𝐶𝐴𝑇𝐸𝐷. ~𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora