Capitolo 28

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Eri a casa, stesa a pancia in su sul letto, guardando il soffitto in silenzio.
Era passata un'altra settimana, era di nuovo martedì e le cose cominciavano a migliorare.

I tuoi colleghi erano tornati a sorridere nonostante il prigioniero nel seminterrato. Per i primi non avevate deciso di interrogarlo, solo di iniziare a dargli da mangiare dopo averlo incatenato in modo che potesse muoversi abbastanza per mangiare e fare ciò di cui aveva bisogno. Gli avevi fatto qualche domanda dopo averlo scalfito con la fame.

Eri riuscita a comprare il capannone vicino al maniero e anche versato l'anticipo per i piani dell'edificio da usare come nuova sede di lavoro, ora dovevi solo discutere per il condominio, se ne avreste comprato uno o se ognuno sarebbe andato a vivere per i fatti suoi. Per il posto per Woojin ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo, circa una o due settimane per far sloggiare i vecchi proprietari e poi ci avreste potuto mettere il prigioniero.

Bangchan intanto si stava rimettendo, le bende e i cerotti stavano diminuendo, anche se le cicatrici sarebbero rimaste. Era ancora dallo psicologo in quel momento, mentre tu pensavi a quando si sarebbe rimesso sdraiata sul letto.

"Sta migliorando Signor Bang"

Gli aveva detto il dottore chiudendo il suo taccuino con un sorriso mentre Chan si asciugava le lacrime, anche lui però sorrideva. Era difficile non piangere ancora mentre pensava a cosa gli avessero fatto, ma ogni volta che ne parlava faceva sempre meno male e un giorno non lo avrebbe più fatto soffrire, o almeno così diceva il Signor Kim.

Quella volta era passato Jeongin a prenderlo, era sempre felice di aiutare il suo hyung.

"Com'è andata oggi?"

Aveva chiesto il ragazzo, nonostante avesse visto l'amico ancora con gli occhi rossi. Era proprio strano, se aveva pianto perchè sorrideva?

"Meglio"

Aveva detto, tirando su col naso un'ultima volta. Gli incubi cominciavano a scemare e ora riusciva a dormire tranquillo, solo nella sua stanza.
Erano un paio di notti che non sognava e aveva scoperto di preferire che fosse così piuttosto che rivedere il sorriso psicopatico di Woojin.
Jeongin aveva sorriso, aiutando l'amico a sedersi accanto a lui in macchina e mettendo in moto per tornare a casa.

Mentre lui tornava tu continuavi a pensare, forse avevi pensato troppo in quei giorni, tanto che eri stata particolarmente silenziosa.
Dopo l'uscita con le ragazze avevi seriamente iniziato a riflettere su cosa fare con Hongjoong e a quello effettivamente provassi per lui. Era un bravo ragazzo, interessante, bello e ti piaceva, ti piaceva molto, ma se ci ragionavi su il tuo interesse finiva lì. Gli volevi bene, tenevi a lui e alla sua salute, molto, gli auguravi il meglio perché se lo meritava, ma non più di quello, non era la persona che pensavi ti avrebbe portata all'altare, ma Bangchan sì, Bangchan era tutta un'altra storia.
Si era sempre preso cura di te da quando eri arrivata, aveva messo da parte il suo orgoglio quando avevi preso il suo posto a lavoro e ti aveva aiutata ad integrarti. Ti aveva insegnato molto sulla cultura di quel paese, ti aveva aiutato a imparare la lingua ed era rimasto sveglio con te mentre soffrivi per il cibo locale. Ovviamente sapeva della ricerca di Woojin e ti aveva aiutata anche lì, spesso ti aveva anche parlato di lui quando gli avevi chiesto come si potesse assumere una persona del genere, e avevi scoperto della loro infanzia assieme, tutti assieme. Ti aveva detto delle sue superiori, che si erano parecchio divertiti assieme, anche se non sapevi fossero stati così popolari.

"Ah, sì..."

Aveva risposto Hyunjin arrossendo e grattandosi la nuca dopo che avevi detto loro cosa avevi scoperto dalle tue amiche. Aveva fatto una piccola risata ricordando i vecchi tempi, quando le uniche preoccupazioni che aveva erano gli esami, buffo come fossero cambiati in qualcosa che non lo avrebbe dovuto preoccupare se avesse avuto una vita normale, per esempio un prigioniero che aveva il terrore si sarebbe liberato da un momento all'altro uccidendoli tutti mentre dormivano. Aveva il sonno leggero da giorni anche se non lo poteva confessare per non spaventare Jeongin, che ormai dormiva con lui.

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