Appena Hailey era uscita, sorridente come al solito, aveva portato il vassoio coi piatti in cucina.
Aveva ancora in mente il viso felice di Woojin mentre mangiava, e aveva sorriso, era contenta di aver riso felice qualcuno di così sfortunato per pochi istanti.
Le era di nuovo scappata la stessa ciocca di capelli dallo chignon, se l'era portata dietro l'orecchio mimando proprio quello che aveva fatto il ragazzo, arrossendo nel ripensare al suo gesto. Come si poteva imprigionare e far soffrire la fame o qualcosa di peggio a qualcuno di così gentile? Sperava che lo avreste rilasciato al più presto, non dormiva la notte al pensiero che quel povero ragazzo fosse rinchiuso in un seminterrato legato in un modo così indegno.Una volta finito di pulire i piatti del prigioniero -anche se non c'era troppo da pulire- era andata a cambiarsi, mettendo l'uniforme nella grande borsa in cui portava i suoi vestiti.
La chiave non era più nella tasca posteriore dell'uniforme, ormai era al suo posto attaccata a fianco alla porta della stanza in cui quel ragazzo stava, o almeno credeva fosse così.Mentre lei pensava a lui, sperando fosse incolume, Woojin stava smanettando con la forcina rubata, cercando di aprire le manette legate a terra.
"Maledizione..."
Aveva detto fra i denti, quando gli era scappata dalla mano la catena. Aveva le dita rosse, stava tenendo il metallo troppo forte. Continuava a muovere la molletta nella serratura, cercando disperatamente di sbloccarla. I polpastrelli gli facevano male, faceva freddo lì sotto e stava provando a liberarsi da quando Hailey se n'era andata, pensava fosse passata circa un'ora.
Era riuscito ad allentare di un poco ciò che lo teneva incatenato lì da settimane, tirando come un disperato, senza tuttavia riuscire a far nulla.
Mentre pensava a quegli inutili tentativi falliti aveva sentito un rumore provenire dal metallo su cui stava lavorando, una specie di "clack" che a lui era sembrata musica, e si era sfilato quel fastidioso oggetto dal polso, massaggiandoselo con l'altra mano prima di riprendere il suo lavoro.
La prima manetta era andata, ne mancavano tre e, dopo aver finalmente capito come fare, ci aveva messo solo un'altra ora a sbloccare tutto il resto.
Una volta libero si era sgranchito un po' le gambe. Non era pieno di energie, ma stava abbastanza bene, aveva mangiato e nemmeno il sonno gli mancava. Non eravate stati così crudeli da dargli da bere solo del caffè o da non farlo andare in bagno, per quello gli avevate dato un secchio da svuotare una volta al giorno, che puliva da solo, non avresti dato alle tue cameriere un compito così brutto e ignobile come pulire i fluidi corporei di quell'essere.Dopo aver recuperato un po' di sensibilità ai muscoli aveva preso la forcina ormai deformata, andando verso la porta e cercando di scassinare quella, anche se, per sua sfortuna, Hailey in realtà aveva lasciato la chiave inserita e non attaccata al gancio -dove in realtà sarebbe dovuta stare- rendendo più difficile il lavoro del ragazzo che -capito cosa ci fosse nella serratura- aveva cominciato a imprecare e tirare pugni al muro.
"Dannazione..."
Aveva detto prima di tirare l'ennesimo colpo a quel povero muro con ormai le nocche che gli sanguinavano.
Pensava sarebbe morto di fame lì senza aver mai più visto un raggio di sole, senza aver respirato dell'aria fresca. A quel pensiero aveva colpito a
la parete un'altra volta, frustrato, prima di sentire un rumore provenire dalla porta e un filo di luce accarezzargli le mani.
Il ragazzo aveva sorriso felice: Hailey si era dimenticata la porta aperta.Si era preso del tempo per gioire e aveva cominciato a saltare come un idiota per la stanza prima di sentire un rumore venire dal corridoio.
Woojin aveva cominciato a sudare freddo, bloccandosi in un posto, tornando in completo silenzio e mettendosi una mano sulla bocca per fermare qualsiasi rumore che avesse potuto farsi scappare.
Si era guardato attorno, cercando con gli occhi le manette prima di mettersi a terra, fingendo di essere ancora legato.
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Poisonus Rose
FanfictionDopo la fine del conflitto fra mafie Italiana e Russa, y/n -l'ultima erede dell'impero italiano- si trasferisce dagli alleati asiatici per sfuggire alla ricerca dei russi.