CAPITOLO 21 ~ 3 Desideri 🦋

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Una leggera brezza estiva pettinava le foglie degli alberi. Il sole splendeva la sua bellezza sulla mia pelle.
Sentivo leggermente il viso bruciarmi e quando aprii gli occhi, per qualche attimo non vidi altro se non nero.
Ero seduto su una sedia, nel bel mezzo di un enorme prato abitato da minuscoli fiori.
Nella mia mano era stretto il dado. Lo tirai.
Un numero inesistente.
Il dado si fermò con le facciate del 2 e del 3 rivolte verso l’altro.
Sbattei le palpebre per poi capire che non era la mia vista ad aver smesso di funzionare. Un errore. Pensai.
Vidi una sagoma scura per terra. Un libro. Lo presi e lessi a bassa voce. <dovrai sbrigarti e correre il più veloce possibile per arrivare alla meta. Inizia a correre>. Mi guardai attorno in attesa di qualcosa che mi inseguisse, ma non vidi niente. Mi alzai da terra per vedere se sarebbe scattato qualcosa. Niente.
Una piccola farfalla sbucò dal nulla, e il mio cuore, come per infarto, iniziò a battere fortemente. Falso allarme.
Le sue ali bianche, mi ricordavano quelle dell’angelo, così decisi di seguirle.
Mi fidai di un destino incerto, che mi portò nuovamente su quella riva del fiume.
Quella volta però la farfalla mi disse qualcosa. <devi attraversare il fiume e puoi esprimere un solo desiderio>. Pensai di chiederle di costruire una barca, ma ricordando com’era andata l’ultima volta, cambiai idea. <desidero trovarmi sull’altra sponda del fiume>. Così fu.
Continuai a camminare. Salimmo le salite e scendemmo le discese di tre colline. Una dietro all’altra. Senza sosta. E il sole non smetteva di far sentire la sua potenza sulla nostra pelle.
Arrivammo ad una gabbia.
Apparentemente vuota.
La farfalla oltrepassò le sbarre e disse <Tra poco mi trasformerò in una tigre e avrai 30 secondi per scappare da me. Finché non inizierà a piovere, non sarai al sicuro. Se cadrà sul mio pelo la gelida pioggia del temporale in arrivo, mi ritrasformerò in farfalla e porterò il sole. Puoi esprimere un desiderio>.
“Non credo sia una sfida di sforza… ho come il presentimento che io debba ragionare su qualcosa…” pensai tra me e me. <Desidero un mantello dell’invisibilità>. Il mio desiderio fu esaudito e aspettando senza fare rumore riuscii a scappare da ciò che mi rincorreva: una tigre bianca. Rimasi seduto sulle radici di un elmo, fino all’arrivo della pioggia. Vidi la tigre trasformarsi nuovamente in farfalla. E continuai a seguirla.
Mi guidò davanti alla porta di una casa. Feci per bussare ma la porta si aprì da sola.
Entrai e trovai un vecchietto che leggeva un libro, seduto su una antica poltrona.
Mi avvicinai aspettando le parole della farfalla. Ma stavolta le parole uscirono dalla bocca del signore.
<Non posso esprimere i tuoi desideri… non sono magico. Ma se avessi un desiderio qualsiasi… uno… e solo uno: quale sarebbe?>
Non mi aspettavo quella domanda. E non avevo mai pensato alla risposta. Le parole uscirono, però, di bocca come se non ci fosse stato niente da pensare e a bassa voce dissi <ritrovare la luce che ha illuminato il mio buio>.
Lui mi porse la pagina che stava leggendo e…

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