XXV

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Pov's Emily

Entro nello studio di Michael seguendo Naomi e trovo mio padre seduto su una delle due poltrone davanti la scrivania di Michael mentre lui è seduto al lato opposto. Mi siedo accanto a mio padre mentre Naomi va a sedersi sulle gambe di Michael "Allora papà cosa devi dirci?" chiedo curiosa "E' una lunga storia. . . Avete tempo per sentirla? Non voglio saltare nulla altrimenti vi fareste una brutta impressione di me" dice mio padre leggermente amareggiato e sconfortato "Ci dica tutto Signor Hughes. Abbiamo tutto il tempo che le serve" gli risponde Michael che sorride gentilmente, mio padre annuisce e guarda Naomi "Scusa se non sono stato un buon padre per te piccolina ma non sapevo nulla. Non sapevo di avere due figlie" dice papà sconfortato "Quindi siamo sorelle! Ecco perché quei sogni da quando ci siamo viste la prima volta!" chiedo "Non siete sorelle di madre, avete il mio stesso sangue ma siete di due donne diverse. Ora vi spiego meglio. Volevo solo scusarmi prima con mia figlia che per tutti questi anni non sapevo nemmeno che fossi mia, mi spiace per tutto quello che hai passato" dice papà con gli occhi lucidi mentre guarda Naomi che ormai sta piangendo "T-tra-nquil-lo. T-tu st-ess-o ha-hai de-t-to ch-e n-non n-e sapev-i nie-niente. Per-ò vo-voglio sa-pere t-tutto or-a" dice Naomi sorridendo leggermente per incoraggiare nostro padre. Io non ho parole, sono scioccata ma anche contenta di sapere che ho ritrovato mia sorella ed ora voglio solo recuperare il tempo perso "Ora vi racconto tutto, posso avere un bicchiere d'acqua prima? Ho la gola secca" chiede papà facendo ridere tutti perfino Michael che subito si alza per riempire un bicchiere e porgerlo a mio padre "Ecco, se ha ancora sete basta chiedere" dice sorridendo e mio padre annuisce "Allora. . . conobbi tua madre 25 anni fa, io vivevo sempre in questo branco con a capo gli antenati del nostro attuale Alfa, solo che non avevamo ancora una Luna. Tua madre era un'umana o almeno così credevo, eravamo molto giovani quando ci siamo conosciuti la prima volta, avevamo solo 15 e 16 anni. Fu un colpo di fulmine per lei e per me capii subito che era la mia compagna, iniziammo a conoscerci fino a che non ci fidanzammo. Dopo due anni di fidanzamento nei quali io conobbi i suoi genitori, amici e parenti, e lei conobbe i miei ovviamente. Decisi che era ora di dirle tutta la verità sulla mia natura, alla luce della verità Soraja non era spaventata anzi mi disse che lei sospettava già qualcosa e che il mondo fantastico l'ha sempre affascinata. Così si trasferì qui per stare con me e conoscere meglio le origini del mondo fantastico. Poi non so cosa sia successo, eravamo felici ed innamorati. Stavamo organizzando il nostro matrimonio quando lei decise di scappare inventando la scusa di non amarmi più ma sapevo che non era vero, c'era dell'altro sotto. Così la seguii e vidi che arrivata nel centro del bosco da una semplice ragazza si trasformò in una fata. Rimasi a bocca aperta dandomi dello scemo per non aver capito prima la sua vera natura, ma mi stupii ancora di più quando sentii una sua conversazione con la regina delle fate. Questa era la conversazione "Non voglio rinunciare a lui madre, porto nostra figlia in grembo! Non è giusto che lui non sappia!" protestava la mia Soraja contro la madre "Devi tesoro, sai la tua natura. Sai che sei la creatrice di quel branco. Sei la loro Luna non puoi essere così egoista. Devi cancellargli la memoria così che farà la sua vita come tu hai la tua che sai già come finirà!" gli rispose la madre. Ero scioccato Soraja aspettava una bambina e non mi aveva detto nulla, per di più aveva già il destino scritto, stavo per uscire allo scoperto quando sentii parlare ancora la madre "Non è giusto che lui soffra per la tua morte a causa del parto, lo ami troppo per porre fine anche alla sua di vita perché sai che ad ogni licantropo che muore la propria compagna o compagno, il licantropo lo seguirà sempre. E' meglio che gli cancelli la memoria e che si creii un'altra vita dove magari poi incontrerà sua figlia" Soraja annuisce e nel mentre che si gira io esco allo scoperto "Perché?" le chiedo solo questo poi il buio più totale" mio padre sospira per poi fermarsi un secondo a bere "Papà scusa ma non capisco una cosa. Prima hai detto che non sapevi dell'esistenza di Naomi ed ora invece hai raccontato la conversazione dove scopri tutto" chiedo "Soraja mi cancellò la memoria appena mi vide uscire allo scoperto con un'unica eccezione, avrei dimenticato tutto fino a quando non avrei incontrato mia figlia probabilmente sapeva anche questo per ciò fece quell'eccezione." spiega papà mentre io annuisco capendo tutto "Il resto lo sapete, sono andato avanti all'oscuro di tutto. Fin quando non sei venuta qua" dice papà "Ma noi non ci siamo mai visti se non sbaglio" dice Naomi "Ti sbaglio, io ti ho vista quando sei venuta a parlare con Emily. Stavo rientrando quando ti vidi e corsi nel bosco in preda al panico per quei ricordi, dovevo schiarirmi bene le idee" dice papà sorridendo ed alzandosi "So che orami hai la tua famiglia e che stai bene con loro, non mi perdonerò mai per non averti vista crescere ma ora ci sono quando sarai pronta mi troverai ad aspettarti a braccia aperte. Spero di recuperare più tempo possibile" continua a dire papà per poi dirigersi verso la porta salutando tutti. Ed è in un attimo che vedo Naomi corrergli dietro con le lacrime che scorrono sulle sue guance chiamandolo papà per farlo fermare e il tempo che si gira che Naomi gli salta in braccio abbracciandolo forte "Resta qui oggi, voglio stare con te papà. Non voglio perderti" dice lei piangendo come una bambina e mio padre non fa altro che stringerla forte a se mentre annuisce e cerca di calmarla. "Direi che è stato perdonato, anche se non ha nessuna colpa" dice Michael avvicinandosi a loro per calmare la sua compagna sorridendo "Tranquilla piccola, non ti fa bene piangere così forte" lei annuisce e decido di avvicinarmi anche io per poterla abbracciare "Ben venuta sorellina" le dico sorridendo e scoppiamo a ridere "Ma se lei è più grande di te" dice Michael "Sht sciocchezze" rispondo facendogli la linguaccia ed usciamo dal suo ufficio per andare a pranzo e dare la notizia a tutti. . .

Two intertwining streets . . . Two lives full of secretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora