Mi dispiace,Martina.

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"CHE COSA VUOI?! IO NON TI VOGLIO PIÙ VEDERE TRADITORE!"

Ero veramente infuriata che gli puntai una lama contro.

"Per favore Martina calmati.."

"CALMARMI? MI HAI ABBANDONATA STRONZO!"

"Ascolta lo so quanto io ti abbia deluso però non mi sembra un valido motivo per uccidermi. Quindi calmati."

"Non mi dire cosa devo fare!"

Mi avvicinai.

"Okay. Perdonami. Io sono il Dottore e non dico praticamente mai scusa.."

"Ma chi ti credi di essere?"

"Il Dottore."

"E?"

"Non mi conosci ancora bene."

"Invece si. Ormai ho capito che tipo sei."

"No. Nessuno mi conosce. Ho più di duemila anni. L'unico che mi conosce a fondo sono io."

"Io so che sei un egoista!" Dissi avvicinandomi di più  pericolosamente.

"Senti. Mi dispiace davvero tanto. Non sono perfetto,va bene? Ho sbagliato i calcoli e sono tornato dopo tre anni. Sono un idiota,un egoista,un cretino,un tutto quel che vuoi! Tu sei davvero importante per me. Ho avuto moltissime delusioni e so come ti senti. Però sappi che se qualcuno mi deludeva,non tornava. Io invece sono qui supplicandoti di perdonare questo pazzo con una cabina blu. Io non temo così tanto la morte,temo solo che senza di me il mondo non sarebbe più protetto. Quindi,se vuoi,fallo pure,uccidimi, se ti sentirai in pace."

A questo punto chiuse gli occhi e alzò leggermente la testa.

No.

Non lo avrei mai fatto.

E non so perché.

Forse si,era sincero.

Abbassai l'arma e l'appoggiai al mobile.

Lui sorrise,e lo abbracciai piangendo.

"Oh Tini,quanto mi sei mancata." Disse baciandomi la testa durante l'abbraccio.

"Non abbandonarmi più."

"No,non lo farò. Te lo giuro sul mio cravattino. E i cravattini sono forti."

"Cosa c'entra?" Dissi ridendo.

"Nulla,volevo solo fartelo sapere." Alzò le spalle.

"Tu sei strano" Risi più forte.

"Tu non sei da meno,hai viaggiato con me!" Disse ridendo.

"Oh ma smettila e andiamo farfallone." Feci l'occhiolino e risi.

Lui mi guardò e talvolta sorrise.

"Ah,ma,dove andiamo?" Disse. "Ho del tempo libero,oggi non salvo il mondo."

"E che ne dici di passare un giorno facendo la persona normale invece che un Signore del Tempo?" Dissi provocante.

"Oh no,neanche per sogno!"

"Hahahaha bene,allora andiamo dove voglio io." Dissi sorridendo.

"E sentiamo dove vorresti andare?"

"Voglio sapere più sul mio conto,quindi voglio andare nel posto di questi Angeli."

"Oh no dai,ho il giorno libero!"

"Ho ancora un coltello sul comodino." Dissi scherzosamente.

"Allora usalo perché non ho intenzione  di sprecare questo giorno,e poi il TARDIS non funziona bene,quando sono venuto da te è avvenuto un crash dei comandi,quindi fumerebbe e porterebbe all'altro mondo me è te. Ora che ci penso,ho il giorno libero per ripararlo."

"Oh ma quanto sei chiacchierone."

"Vuoi darmi una mano?" Chiese toccando le parti danneggiate della cabina.

"Vediamo,ma non sono brava in ingegneria,nell'ultimo test ho preso una F." Scoppiai in una risarella nervosa.

"Non preoccuparti, devi solo entrare dentro a spegnere i motori." Disse.

"Va bene." Annuii.

Guardai i motori e mi morsi il labbro,avevo dimenticato che non sapevo minimamente guidare quel coso.

"Dottore,come si spengono i motori?" Chiesi urlando.

Ma non rispose,sentii solo un tick della porta.

Andrai a controllare,e la porta non si apriva. Era chiusa dall'esterno

"Mi dispiace Martina." Disse al di fuori del TARDIS.

Angel || Martina StoesselDove le storie prendono vita. Scoprilo ora