Avevo paura. Molta. Non so cosa sarebbe successo se ci avessero scoperte. All'improvviso,stavo iniziando a illuminare. Illuminare? Era alquanto strano. Perché dovrei illuminarmi se non avevo più i miei poteri? E inveci tornarono. Con aggiunta di ali. Stavano iniziando a crescere ingombrando l'armadio. Se crescevano troppo,eravamo finite. Sia per il rumore,sia perché essendo troppo grandi potevano spazzarci fuori.
Emma era ancor più terrorizzata,e cercava di scostarsi da me,anche se era impossibile dato che quell'armadio era troppo piccolo anche solo per respirare.
Con un tonfo,cademmo sul pavimento della stanza,davanti a quei due uomini in giacca e cravatta molto strani.
Alzai lentamente la testa accompagnata dalla paura. Emma non guardava dalla paura.
"Ehm,salve." Sorrisi terrorizzata.
Mi fissavano,immobili e inquietanti. Avevo capito. Emma era solo un diversivo. La nostra litigata era l'occasione per farmi portare qui. Emma è come un'intrusa. Mi alzai di scatto e feci un passo indietro,urtando Emma che era ancora accasciata sul pavimento a piangere.
Gli uomini decisero di prendere parola.
"Martina."
"Si?"
Il mio sarcasmo non era gradito,lo vedevo dalle occhiate che mi inviavano.
"Che cosa volete da me?"
"Che tu lo voglia o no,verrai con noi." Disse uno.
"NO! Ditemi cosa volete!" Obiettai.
"Sei una fonte sconosciuta dalla razza umana. Dobbiamo capire cosa sei."
"Ma non lo vedete? Sono un Angelo!" Gridai.
"Dovremmo capire COME."
"Mi,mi volete usare come cavia d'isperimenti?" Chiesi con un sussurro sorpreso e allo stesso tempo spaventato.
I due non dissero nulla. In effetti suonava malissimo detto in questo modo. Si limitarono ad avvicinarsi,r mi poggiarono un panno sul viso per farmi svenire. Non potevo divincolarmi.
Mi svegliai in un posto orribile. Le pareti erano bianche con macchie grigiastre,i tubi erano scoperti,e all'estremità di uno cadevano goccioline d'acqua,che atterravano soffici sul pavimento rude. Ero incatenata ad una sedia,non potevo muovere nè braccia,nè gambe,nè mani,nè bocca. Nulla. Non credevo che le cavie fossero trattate così. Una donna sbucò dal vuoto nero alla mia destra.
"Martina Stoessel,giusto?"
Restai immobile.
"Bene. Ciao Martina,io sono la Dottoressa Lola,tutto bene? Oh,già. Quasi dimenticavo. Tra poco ti porterò al laboratorio,così ti esamineremo.
Una lacrima rigò la mia guancia.
"Non preoccuparti,sarà indolore. Se morirai,non lo sentirai." Ironizzò.
Poi se ne andò. Iniziai a piangere disperatamente, in silenzio. Mi chiedevo dove fosse Emma,e in quel momento avrei voluto che il Dottore venisse a salvarmi,l'arrabbiatura era completamente passata,in un momento come questo,era ovvio. Dopo,sentii l'eco di una voce.
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Angel || Martina Stoessel
FantasyNon so come sia successo. Nè dove. Nè quando. E soprattutto perché. Non ricordo niente. Eppure hanno scelto me e ciò ha cambiato il mio destino. Io non so se essere felice o triste. Non lo sapevo,non provavo niente. Ma pian piano l'ho scoperto grazi...