"Prima che tu vada voglio farti sapere che non sono come credi,e sono pentito di ciò che ho detto. Non voglio ferirti.
"Se non mi vuoi ferire,lasciami in pace e non tornare mai più."
Chiusi la porta del TARDIS e bussai alla porta di casa mia.
"Tesoro! La cena è pronta,vieni!"
Il TARDIS mi aveva riportato indietro di un ora, mamma credeva che fossi a giro per la città,e non per un mondo parallelo.
Quando entrai,diedi un occhiata alla finestra posteriore.
Il TARDIS diventò traslucido,fino a sparire.
"Hey Tini, che succede?" Chiese preoccupata mio padre.
"In città ho rivisto una persona."
"Chi?"
"Una persona con cui avevo già passato del tempo,quando ho trascorso quest'ora con essa,ho ricevuto più delusioni di quante ne abbia avute nella mia vita."
"Oh. Da su,non preoccuparti." Disse sorridendo. "Le persone vanno e vengono. Tranne la famiglia. Quella è per sempre."
"Anche il Dottore era per sempre." Sussurrai tra me e me.
"Cosa?" Chiese.
"Nulla,andiamo a tavola."
"Prima vai a lavarti le mani."
"Ohh uffa, è passato più di un mese e sei sempre lo stesso!" Dissi ridendo.
"Un mese?"
"Oh,lascia stare."
"Va bene." Rise anche lui.
Andai in bagno e accesi la cannella. Aspettai pochi secondi in modo che si scaldasse.
Se c'è una cosa che amo, è mettere le mani nell'acqua calda. Mi rilassa,voi no?.
Oggi era presente pure zia Kennedy, è molto che non cenava con noi.
"Zia Kennedy! Che piacevole sorpresa averti qui, come stai?" Dissi dandogli un bacio sulla guancia.
Ovviamente me lo ordinò mamma,sennò l'avrei salutata soltanto con "Oi!"
Mentre cenavo,pensavo che il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola. Che strazio.
La mattina dopo guardai nuovamente fuori di finestra. Qualcosa di me voleva che quella stupida cabina blu potesse essere lì. Poi mi preparai per andare a scuola.
Ero al ritardo come al solito,e quando entrai in classe un'altra parte di me voleva che quel professore fosse nuovamente ad aspettarmi alla cattedra.
E fu così. Credevate davvero che il Dottore mi avrebbe lasciate? E poi, d'altro canto era la sua professione nella vita 'normale'.
Gli mandai un occhiataccia e lui sorrise.
"In ritardo,Oliv..Stoessel?" Disse serio. Solo per non fare notare la nostra complicità agli altri alunni.
"È meglio che stia zitto,professore."
"Non mi mancare di rispetto."
"È difficile dato che nella mia vita c'è sempre qualcuno pronto a ferirti."
Il Dottore si zittò.
"Ragazzi,iniziamo la lezione. Chi di voi ha letto le pagine assegnate per oggi?"
Due persone alzarono la mano.
Io le avevo lette,anzi,studiate. non alzai la mano. Come ho già detto tempo fa,amo studiare ma non voglio essere presa in giro.
Questo il Dottore lo sapeva però. E in quel momento lasciò in sospeso il legame extra scolastico tra di noi,e si concentrò sull'interrogarmi. Stavo per tirargli uno schiaffo,perché mi stava facendo nuovamente del male.
"Non le ho lette né studiate professore" Risposi.
"Allora vuoi una F?" Rispose alzando un sopracciglio.
Lo guardai male.
"È inutile che mi guardi così,io la F te la metto."
Mi arrabbiai e non poco.
"Senti,fai una cosa,vai a fanculo che mi fai un piacere,stronzi che non sei altro."
Mi alzai dalla sedia,e andai fuori dalla classe. Piansi.
Vedevo persone andare su e giù per il corridoio,e mi fissavano. Nessuno cercò di rallegrarmi. La rabbia mi persuase ancora di più,ero veramente fuori controllo. Avevo dimenticato che avevo comunque dei 'poteri'.
La corrente saltò, mentre dalle finestre arrivava un vento sempre più forte.
Il Dottore corse da me, ancora meravigliato da quelle parole.
"Martina,Dio mio,Martina calmati."
Avevo paura di me stessa. Ma non riuscivo a fermarmi.
"Che cazzo vuoi? Se non vuoi che ti scaraventi fuori dalla finestra vattene e lasciami in pace!"
"Nonono! Scaraventami pure fuori dalla finestra,ma io da te non mi separo,okay? E non dire che a te non tengo perché sennò non sarei qui!"
"Allora perché mi hai usata!?!"
"Perché io.." Fece una smorfia.
"Perché io ti ho mentito,okay? Non ti ho usata,va bene? Solo che non volevo ammettere cosa provo,contenta adesso?"
La luce tornò,il vento smise. Io mi calmai. Ero confusa.
"Allora dimmi adesso cosa provi." Gli dissi.
"Credevo che dopo River non mi sarei più innamorato."
"Allora cosa aspetti?"
"Aspettare cosa?"
"Baciami."
Mi guardò per qualche istante,poi mi baciò.
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Angel || Martina Stoessel
FantasyNon so come sia successo. Nè dove. Nè quando. E soprattutto perché. Non ricordo niente. Eppure hanno scelto me e ciò ha cambiato il mio destino. Io non so se essere felice o triste. Non lo sapevo,non provavo niente. Ma pian piano l'ho scoperto grazi...