E' te che voglio Rus

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Capitolo Sesto:

Il primo settembre, per l'immensa gioia della famiglia Dursley, arrivò senza intoppi: lo zio Vernon e la zia Petunia, accompagnarono il ragazzino alla stazione dei treni e, scaricandogli in malo modo tutti i bagagli, partirono a razzo senza neanche assicurarsi che entrasse senza incidenti.

- Babbani! – mormorò una voce dietro le sue spalle facendolo sobbalzare – Oh scusa. – continuò il ragazzino, suo coetaneo, con un sorriso – Non volevo spaventarti.

- Scusa tu. – ridacchiò Harry – È che...

- Primo anno? – domandò una voce di donna, dalla somiglianza Harry pensò che potesse essere la madre del ragazzino dai capelli più rossi che lui avesse mai visto.

- Esatto, questo è il mio primo anno e sono solo. – si strinse nelle spalle.

- Se vuoi, puoi unirti a noi. - sorrise – Mi chiamo Ron e lei è mia madre Molly.

- Piacere di conoscervi, io sono Harry. – si strinsero la mano – I miei parenti babbani sono scappati a gambe levate: troppa magia per loro. – sussurrò con aria da cospiratore.

- Ooh caro ragazzo! – ridacchiò la donna – Sei il benvenuto nella Weasley. Lui è mio figlio Ronald e laggiù, - indicò con una mano un uomo con gli stessi capelli rossi del figlio – ci sono mio marito e gli altri nostri figli, sono andati a prendere dei carelli per i bagagli.

- Mamma... - pigolò una vocina dietro la gonna della donna.

- Oh Cielo scusami cara. – sorrise voltandosi verso la bambina rossa in viso come un pomodoro maturo – Lei è la mia ultimogenita, mia figlia Ginevra. Ma puoi chiamarla Ginny.

- Io sono Harry Potter e sono onorato di fare la vostra conoscenza. – sorrise il giovane mago.

Non appena disse il proprio nome per intero, gli Weasley si congelarono: Harry era molto famoso nel mondo magico, nessuno sapeva con certezza quale fosse il suo aspetto perché il suo tutore era stato molto bravo a nasconderlo ai curiosi fino a quel momento.

- Ho detto o fatto qualcosa che vi ha offeso? – domandò spaventato dalla loro reazione.

- Affatto. – scosse la testa Ron – È che... Non pensavamo di incontrarti così... Tu sei... Ecco...

- Sì, - sospirò – so chi sono e le imprese che ho compiuto, anche se non ne conservo nessun ricordo. – fece un sorriso mesto – Per voi, potrei essere solo Harry?

- Ma certo caro! – Molly lo abbracciò di slancio, ed Harry sentì il filo rosso del destino animarsi e legarsi mollemente a quella donna, segno che sarebbe stata presente nella propria vita. La cosa lo rassicurò, aveva un bel sorriso ed un abbraccio sincero, esattamente come immaginava quelli di sua mamma.

- Grazie signora Weasley. – ricambiò l'abbraccio – È il primo abbraccio di mamma che ricevo. – ammise in imbarazzo. Molly ricacciò indietro le lacrime, lo baciò sulla guancia e poi lo spinse via con il figlio Ron per prendere un paio di carelli, altrimenti avrebbero fatto tardi.

Una figura vestita di nero, aveva osservato in silenzio la scena. Severus era stato mandato lì da Albus con il compito di intervenire solo se strettamente necessario. L'uomo sorrise, Harry aveva saputo gestire molto bene la situazione rendendosi conto, forse per la prima volta, di quanto famoso fosse in realtà per la comunità magica.

- Va tutto bene, Severus? – gli domandò il suo accompagnatore, Remus Lupin.

- Sì. – annuì – Il ragazzo ha saputo gestire bene la situazione. – si girò e sorrise, gli occhi neri che brillavano d'orgoglio.

Il filo rosso del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora