Aspettando il 1° settembre

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Capitolo Ventiquattresimo

Agosto era passato veloce come un battito di ciglia, intriso di impegni e problemi che avevano tenuto occupato un po' tutti ma principalmente Severus che, in veste di Preside della Scuola, doveva trovare il modo di sistemare nel miglior modo possibile l'ambiente per riprendere le lezioni ed accogliere gli studenti che sarebbero giunti il primo settembre con l'Espresso per Hogwarts.

Mentre l'uomo passava da una riunione all'altra, Harry ed i suoi amici avevano iniziato a studiare con attenzione i libri trovati nella Camera dei Segreti. I più entusiasti all'idea di studiare su quegli antichissimi volumi erano i due Serpeverde, Hermione e Luna. Una mattina, mentre ognuno era preso a studiare un diverso testo, Hermione alzando la testa dal suo libro gigantesco disse:
- Basta! Mi arrendo. Non capisco una sola parola di quello che Salazar ha scritto qui. Ogni volta che provo a leggere queste strane rune, le parole cambiano creando frasi senza senso! – guardò i suoi amici con gli occhi sgranati, era quasi sull'orlo delle lacrime.
- 'Mione. – le sorrise con affetto Luna – Siamo molto stanchi. Sono giorni che non facciamo altro che leggere, appuntare e sperimentare.
- Non è solo quello... - sbuffò la strega Grifondoro, sentiva che quel libro nascondeva una specie di segreto, ma era troppo stanca per fermarsi a riflettere obbiettivamente.
- Queste non sono semplici rune, Hermione. – le baciò la tempia Viktor – Hai trovato degli appunti di Salazar scritti in Serpentese. – le sorrise – E' un incantesimo molto potente. Io leggo antichi detti bulgari, ma sono tutti mescolati. Come se li avesse scritti un ubriaco.
- Devono essere molto importanti allora. – bofonchiò Pansy mandando la testa di lato.
- Lo penso anch'io. – annuì Ron – Altrimenti non avrebbe senso proteggerli così.
- Ragazzi... - li chiamò Harry ridacchiando – Potreste passarmi il libro?
- Ma Harry... - iniziò Michael che, arrossendo, continuò – Giusto. Tu sai leggere il Serpentese.
- Onestamente non ne sono sicuro. – ammise stringendosi nelle spalle – Lasciatemi provare.
- Ok... - annuì Hermione che gli passò il grosso tomo con un sorriso grato disegnato sulle labbra.

Harry prese un grosso respiro e, dopo aver recitato un breve incantesimo della Luce, iniziò a leggere gli appunti scritti di lato sull'antica pagina. Li leggeva in Serpentese mentre la penna autoscrivente li riportava sulla pergamena in un linguaggio comprensibile a tutti.
Più Harry leggeva, più gli altri sgranavano gli occhi davanti a ciò che appariva scritto: erano chiare indicazioni su come poter distruggere antichi artefatti magici impregnati di magia oscura.
Quando terminò di leggere, il Bambino che è Sopravvissuto osservò le facce basite degli amici chiedendo:
- Ho letto solo un'antica ricetta per una torta?
- Eh? – sbatté le palpebre Viktor, riprendendosi per primo dallo stupore, con un sorriso continuò – Quel dannato Serpeverde aveva previsto la possibilità di creare degli Horcrux.
- O qualcosa di molto simile. – annuì Neville puntando i suoi espressivi occhi sull'amico – Qui spiega come distruggere artefatti densi di magia nera.
- Un Mago Oscuro come lui...? – chiese arcuando un sopracciglio Harry.
- Oscuro, paranoico. Ma non pazzo come Voldemort. – si strinse nelle spalle Draco mostrando ad Harry ciò che aveva letto.
- Era un uomo previdente. – annuì Pansy, orgogliosa del proprio Fondatore.
- Che odiava i Mezzosangue. – mormorò a bassa voce Michael osservando con occhio critico alcuni dei diari che aveva letto.
- Non ho mai pensato che fosse perfetto. – gli sorrise la fidanzata accarezzandogli il viso – Però alcune delle cose che abbiamo letto, potranno esserci utili in questa Guerra.
- Pansy ha ragione. – annuì Luna – Abbiamo trovato incantesimi di guarigione che erano andati perduti nei meandri del tempo. Alcuni di difesa e attacco che non avevo mai sentito nominare neanche da mio padre, o dal padre di Ron. – si strinse nelle spalle – Molte delle cose che scrive nei suoi diari non le condivido, ma i suoi libri sono una fonte di sapere davvero enorme.
Parlando, nessuno di loro si accorse che la porta della Camera era stata aperta, lasciando entrare uno stanco e nervoso Severus.
- Teste di legno. – li chiamò sbuffando.
- Rus?! – Harry si girò verso di lui con un sorriso carico d'amore – Finalmente sei sfuggito a zia Minerva? – lo baciò sulla guancia ma l'uomo restò rigido, troppo stanco per apprezzare la vivacità dei presenti.
- Finalmente. – annuì.
- Abbiamo fatto delle scoperte molto interessanti, signore. – parlò Draco facendo un passo verso di lui.
- Ne sono felice. – fece un mezzo sorriso – Mi spiace non essere stato più presente. Ma...
- Devi occuparti della Scuola. – lo abbracciò Harry, affatto intimidito dalla compostezza del marito – Noi siamo al sicuro quaggiù. Nessuno tranne noi può accedere alla Camera. – l'uomo si girò a guardare il mago più giovane e fu come se lo vedesse per la prima volta dopo tanto tempo.
- Lo so. – emise con un soffio e nei suoi occhi brillò qualcosa che Harry non riuscì a decifrare: amore, paura... forse entrambe...
- Cosa succede Rus? – domandò il Portatore della Luce.
- Niente di grave. – mormorò scuotendo la testa il Guardiano della Luce – Problemi con alcuni genitori. Studenti che devono arrivare con l'Espresso. Lezioni da preparare. E poi la guerra e voi ragazzi da formare e proteggere.
- Non escluderci. – lo pregò Harry mormorando le parole contro il suo collo, ispirando l'odore di zenzero della sua pelle – Ti prego non farlo.
- Non voglio farvi carico dei problemi legati alla Scuola. Sarò più nervoso fin quando le lezioni non riprenderanno. Ma è questione di giorni. E tutto tornerà nella norma.
- Tzh. – sbruffò Draco – "Nella norma", peccato che ci sia un pazzo che vuole la nostra morte.
- Sono ormai sei anni che lo combattiamo. – si strinse nelle spalle Hermione.
- Dobbiamo mettere la parola fine a questa storia. – annuì Luna.
Severus, rinfrancato dall'abbraccio di Harry, chiuse per un attimo gli occhi poi chiese:
- Negli appunti avete trovato qualcosa che può esserci utile?
- Sì, professore. – annuì Viktor.
- Ottimo. Mi fate un rapido ragguaglio? – domandò osservando prima Viktor poi Ron.
- Nei libri, signore, - iniziò Ron – abbiamo trovato alcuni importanti incantesimi di guarigione. Molti dei quali non avevamo mai visto studiando.
- Buona notizia. – annuì Severus che, prendendo un libro da Pansy, continuò – Dovrete trasmettere questi nuovi incantesimi ai membri dell'Esercito della Fenice. Tutti devono essere in grado di usarli.
- Concordo. – annuì Harry.
- E poi, - proseguì Viktor – a parte incantesimi di attacco e di difesa molto potenti, Hermione ha trovato un antico testo con appunti in Serpentese che Harry ha provveduto a tradurre per noi. – concluse passandogli la pergamena.
Severus, ringraziando lo studente bulgaro con un cenno del capo, prese in mano la pergamena e lesse ciò che avevano scoperto. Man mano che andava avanti nella lettura, i suoi occhi neri si sgranavano per la sorpresa.
- Questa è una scoperta sensazionale. – borbottò – Complimenti signorina Granger. Il primo settembre mi ricordi di dare almeno 10 punti a Grifondoro per questo. – sorrise e la strega arrossì, felice di quell'inaspettato complimento.
- Grazie professore. Non tema, lo farò. – replicò ricambiando il sorriso lei.
- Bene. – annuì l'uomo che, abbracciando i ragazzi con un'occhiata, disse – Ho delle buone notizie per il nostro signor Longbottom.
- Buone notizie per me, signore? – domandò Neville arrossendo.
- Sì, finalmente ho ricevuto una risposta dal Ministero della Magia al quale avevo scritto sottoponendo alla loro attenzione la proposta della signorina Granger in merito alla cura per i suoi genitori.
- Oooh... - gli occhi di Neville si erano dilatati e il suo corpo tremava di aspettativa.
- Hanno impiegato molto tempo e molte tediose lettere piene di paroloni inutili e noiosi. – sbuffò Severus – Ma, alla fine, hanno accettato la mia richiesta. Abbiamo già iniziato a distillare la pozione per i suoi genitori. Manca solo una goccia del Potere della Luce di Harry e sarà pronta.
- Signore. – Neville scoppiò a piangere e Draco lo abbracciò, commosso.
- La pozione è sicura. È stata testata, senza Magia della Luce, su alcuni dei nostri maghi vittime di attacchi da parte dei Mangiamorte. – spiegò il Pozionista con un sorriso – Non appena Harry si sentirà pronto, potrà donarci una goccia del suo potere reale.
- Severus Tobias Snape. – ansimò Harry commosso – Non finirai mai di sorprendermi! – lo baciò dolcemente sulle labbra, poi lasciò scivolare fuori dai suoi occhi alcune lacrime che brillavano di luce propria: erano gocce di Magia della Luce.
- Presto signorina Parkinson. – la chiamò Severus continuando ad abbracciare Harry – Raccolga queste lacrime.
- Subito signore. – scattò Pansy.
- Ma non toccarle. – le disse Hermione – State osservando un estratto liquido del Potere della Luce di Harry. Potrebbe fare male toccarlo.
- Tranquilla 'Mione. – le strizzò l'occhio la strega Serpeverde – Ci tengo alla mia cattiveria. Non vorrei essere purificata dalla magia di Harry. – concluse con un sorriso; poi, in silenzio, raccolse le lacrime dentro una fialetta per pozioni che passò a Severus.
- Hai prodotto della Magia potente, Harry. – lo baciò sulla fronte l'uomo.
- Merito delle vostre emozioni. – si strinse nelle spalle il Portatore della Luce – Mi sono sentito scoppiare il cuore per la felicità. Sono felice per Neville. Non vedo l'ora di conoscere i suoi genitori.
- Grazie infinite Harry. – rispose singhiozzando Neville, era ancora molto emozionato e non riusciva a smettere di piangere – Io, sono così...
- Nev, amore, ssshhh... - Draco gli passò una carezza sul viso – Respira a fondo, non sforzarti a parlare adesso. Tutti abbiamo capito quanto sei felice ed emozionato. – gli baciò il naso arrossato per le lacrime versate – Appena ti sarei rasserenato, ringrazierai tutti.
Neville annuì lentamente e, incapace di aggiungere altre parole alle poche che aveva mormorato, si lasciò abbracciare e cullare da Draco.
- Signor Malfoy, - parlò Severus – porti a prendere una boccata d'aria il suo compagno. Io provvederò a terminare la pozione con l'ausilio della Guaritrice. – guardò il resto dei presenti e continuò – Per oggi consideratevi liberi. Andate al villaggio, a bere una burrobirra. Oppure andate a comprare qualcosa per le lezioni. – sorrise brevemente – Siete molto stanchi e vi ho tenuto per tutta l'estate sotto pressione. Da voi l'intero mondo magico si aspetta molto, siete i Cavalieri di Harry Potter. Nessuno a Scuola ci andrà leggero con voi.
- Confortante! – bofonchiò Ron abbracciando Luna – Non saremo nemmeno giustificati?
- Non vi sarà riservato nessun trattamento di favore, signor Weasley. – replicò Severus scuotendo la testa – Alcuni genitori, ed anche alcuni insegnanti, sono stati molto chiari su questo. Non devono esistere disparità tra gli altri studenti e voi.
- Ma Rus... - iniziò Harry – E se dovessimo assentarci per distruggere un Horcrux? – chiese.
- Su questo dovremmo fare attenzione e studiare bene le nostre mosse. L'unico più libero dal controllo è il signor Krum. – sospirò il Pozionista indicando con la testa Viktor – Lui, teoricamente, avrebbe già terminato la Scuola. Ha chiesto di restare qui per fare dei corsi di approfondimento su alcune materie.
- Da quando Hermione è diventata una materia di studio? – ridacchiò Luna facendo arrossire l'amica.
- Ragazzini! – alzò gli occhi al cielo il Pozionista, stanco di quelle battute.
Ridacchiando, uscirono dalla Camera dei Segreti ed ogni coppia si diresse in un punto diverso del Castello. Avevano ricevuto una libera uscita dal loro Guardiano della Luce ed avevano deciso di approfittarne prima della ripresa delle lezioni e tutto il resto.
Harry, che camminava di fianco a Severus, era perso nei propri pensieri e sobbalzò quando sentì la voce profonda del Pozionista rivolgersi a lui.
- Tu cosa vorresti fare, Harry?
- Mi piacerebbe andare al Manor. – sorrise – Vorrei staccare anch'io come gli altri. Ma non so se posso.
- Per quanto le protezioni lanciate sullo Snape Manor siano forti, sono niente in confronto a quelle che sono presenti sulla Scuola. – rispose scuotendo la testa Severus.
- Non fare il Preside con me. – alzò gli occhi al cielo il mago più giovane – Dimmi semplicemente "no", senza fare tanti giri di parole.
- Moccioso insolente! – sbuffò – Con te niente è mai semplice.
- Lo prendo come un complimento.
- Onestamente non voleva esserlo! – ghignò l'uomo, Harry stava per replicare ma il loro battibecco fu interrotto dall'arrivo di una trafelata Ginny Weasley.
- Professor Snape, Harry...
- Ginny. – la accolse il Grifondoro con un sorriso – Stai bene?
- Sì, - annuì – ti stavo cercando Harry. – sorrise – Posso rubarlo per alcuni istanti, professore?
- Prego signorina Weasley. – rispose facendo un mezzo inchino il Preside che, dopo aver baciato Harry sulle labbra, si allontanò da loro camminando lentamente.
- Di cosa volevi parlarmi Ginny? – domandò Harry porgendole il braccio con galanteria.
- Principalmente di due cose. – arrossì, diventando un tutt'uno con i suoi capelli.
- Ti ascolto. – la incoraggiò il Portatore della Luce.
- Volevo sapere se hai intenzione di riprendere le lezioni dell'Esercito di Dumbledore. – gli sorrise con affetto fraterno – Molti studenti mi hanno posto questa domanda, ma non abbiamo avuto né modo né tempo per parlarne.
- Ne stavo parlando con il resto dei ragazzi. – annuì lentamente Harry – Abbiamo imparato nuovi incantesimi che pensiamo possano essere utili da imparare e stavamo organizzando la ripresa delle lezioni dell'ED.
- Evviva! – squittì felice lei, Harry la guardò attentamente e la vide arrossire come mai l'aveva vista fare.
- Perché sei così felice di questo, Ginny? Avrai cose in più da studiare... - la guardò mandando la testa di lato – C'è qualcuno che ti piace che partecipa alle lezioni extra di difesa?
- Sì. – annuì e lo trascinò in giardino, il più lontano possibile da orecchie indiscrete.
- Ne sono felice. – le batté con fare gentile la mano sul braccio – Lo conosco?
- Sì, è Dean Thomas. – mormorò ed Harry lo vide camminare felice verso di loro – I miei ancora non sanno niente. Sospettano che mi veda con qualcuno ma non ho detto loro chi è.
- Ricordo che avevate già provato a stare insieme. – annuì il mago.
- Sì, ma in quel periodo ero parecchio confusa. Tutta colpa della maledizione del diario. Quel sortilegio mi aveva fatto credere cose non vere. – mormorò tristemente ricordando come avevano litigato lei ed Harry fino ad allontanarsi quasi completamente.
- È acqua passata, Ginny. – le sorrise sincero lui – Abbiamo impiegato un po' per ricostruire la nostra amicizia e me ne dispiace ma...
- Ti voglio bene Harry. Sei come un fratello per me. Anzi, sei un fratello migliore di Ron. – ridacchiò baciandolo sulla guancia – Sono felice di poterti parlare come facevamo prima. E sei il primo a sapere di noi due. – concluse, Dean li aveva raggiunti e non aveva smesso un attimo di sorridere. Non sembrava geloso, anzi, sembrava felice di vedere la sua fidanzata chiacchierare così serenamente con Harry.
- È un grande onore quello che mi fai. – mormorò emozionato il mago Grifondoro – E tu, - continuò guardando duramente Dean – prova a farla soffrire o prenderla in giro, ed userò la tua pelle per creare pozioni.
- O... Ok... - mormorò Dean perdendo per un attimo il sorriso. Harry lo abbracciò di slancio poi, dopo aver parlato ancora un po' con loro, si congedò con una scusa lasciandoli soli.
Passeggiando per i corridoi del Castello, Harry si fermò a parlare con alcuni genitori preoccupati per l'imminente ripresa dei corsi scolastici; molti temevamo di essere mandati via per fare spazio agli studenti, lui cercò di rassicurarli, dicendo loro che il corpo docenti avrebbe trovato la soluzione migliore per tutti.
Mentre stava parlando con una famiglia di uno studente del settimo anno di Tassorosso, il suo sguardo fu calamitato dalla presenza di Ninfadora Tonks con in braccio il bambino urlante.

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