Continuo ad osservarla, pensando forse, che sia solo un brutto scherzo della mia mente. Ma è qui. È realmente qui, di fronte a me.
<ciao> è tutto quello che mi sa dire, dopo anni, la sua voce è leggermente diversa, ma ha ancora quel tono dolce di sempre. Mi mostra uno dei suoi sorrisi imbarazzati, ricordandomi così di essere ancora imbambolata davanti a lei... anzi a loro. Il mio sguardo si abbassa, e incrocia gli occhi di un bambino, di al massimo 6 anni. Non so se sia impressione mia, ma... mi sembra di non sentire più il mio cuore battere
Dalia si schiarisce la voce abbassando lo sguardo <possiamo entrare?> la sua voce mi scombussola per la seconda volta
<si, certo> mi sblocco dallo stato di trancee lasciando passare mia sorella e il bambino accanto a lei. Chiudo la porta lasciandola alle mie spalle e inalo più aria possibile sperando in qualche modo che mi dia la forza di affrontare la situazione
<Alyssa> mi indica <lui è Theo> sposta il dito puntandolo sul piccolo <tuo nipote> aggiunge. Sudo freddo e deglutisco così forte che ho rischiato di soffocarmi.
Guardo lei, e poi lui, di nuovo lei e ancora una volta lui. Continuo così cercando qualcosa da dire. Mi sembra di aver già detto che non mi piacciono i bambini, e oggi scopro di essere persino zia, dillo universo, dimmelo che ce l'hai con me.
Il suono del campanello mi salva da quel momento, sorrido in modo isterico <vado ad aprire> mi giro dando le spalle ai due, imprecando in 15 lingue diverse anche se sono a conoscenza di solo 2.
Apro la porta, benedicendo chiunque sia al di dietro di essa <Dylan> dico euforica, la sua faccia diventa confusa <Alyssa> copia la mia stessa euforia. Dietro di lui spunta Mya seguita da Chloe <Mya> la mia voce isterica non vuole abbandonarmi <Dalia> dice, sorpresa, spingendo leggermente la porta mostrando mia sorella e suo figlio <Dylan> si aggiunge Chloe nel fare l'appello.
<Va bene, basta, entrate> mi innervosisco di tutte le voci e persone presenti contemporaneamente.
Entrano, Mya e Dalia si salutano, si conoscevano già perché Mya è la mia migliore amica dalla prima elementare, e si erano già vista tante altre volte. Dylan mi affianca, mentre la bionda si siede nel divano con un sacchetto di patatine.
<Dylan, mia sorella, Dalia> lo presento ma il mio volto è ancora preso dal sorriso isterico e gli occhi leggermente spalancati. Si stringono la mano <tu sei il ragazzo di Alyssa?> dice nel mentre, Dylan apre la bocca per rispondere ma lo procedo <no, un amico> non guardo il volto del moro, ma riesco a sentire il sospiro e ad immaginare la sua espressione. Non voglio che mia sorella sappia della nostra stramba relazione, o amicizia, o qualsiasi cosa ci sia tra noi.
<lui invece> indico il bambino dai capelli biondo cenere come la madre, e gli occhi scuri, che mi ricordano invece gli occhi di mia mamma, distolgo lo sguardo dal suo, non riuscendo a tenere un contatto visivo <lui è mio nipote> la tensione è talmente evidente che potrei tagliarla con delle forbici dalla punta arrotondata
<nipote?, da quando sei zia?> chiede confuso, forse quanto me
<credimi se ti dico che non lo so manco io> continuo a sorridere forzata, ma non riesco a farne a meno, sembro bloccata in una paralisi facciale
<io sono Chloe> ci giriamo tutti verso di lei, che ha la mano alzata e sporca dalle briciole rosse delle patatine alla paprika, come la bocca.
Butta un rutto che riesce a trattenere a pena, si tappa la bocca <scusate, è il caffè che ho bevuto prima, mi fa sempre questo effetto> si pulisce le mani sui pantaloni neri. Il bambino, Theo, la guarda e si mette a ridere.
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My best nightmare ||Dylan O'brien
FanfictionAlyssa è una ragazza che ha come sogno quello di fare l'attrice, perciò si trasferisce a Los Angeles per realizzarlo, ma anche per cambiare vita, solo che non si aspettava di lui... Si ameranno o si odieranno? non lo sanno nemmeno loro Estratto da...