"Amsterdam, Giorno 1"

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<<Papà fammi volare più in alto>>

<<Non puoi volare troppo in alto Liam, rischi di cadere e di farti male>>

<<Ma papà...non è divertente andare sull'altalena senza volare in aria>>

Con il dolore si convive, si cerca di renderlo parte della propria esistenza e lo si fa diventare il proprio migliore amico.
Con il dolore si cerca di prendere una strada diversa, una strada che devi percorrere da solo e che deve servirti per comprendere al meglio che svolta devi prendere.
Destra o Sinistra?
Con il dolore alle calcagna non puoi restare fermo, devi lenirlo.
Destra o Sinistra?
Con il dolore alle calcagna devi decidere in fretta.
Destra o Sinistra?
Se ti raggiunge sei spacciato o semplicemente devi prenderlo per mano e pregare che una volta svoltato il bivio, ci sia qualcuno a tenderti la mano.

Liam aveva conosciuto la parte più brutta del dolore ed era sempre rimasto in silenzio, portando quel fardello senza condividerlo con nessuno.
Aveva visto, attraverso la sua immagine riflessa nello specchio, la luce di vita consumarsi all'interno dei suoi occhi.
Aveva osservato le persone intorno a sé, guardarlo come se fosse un prezioso oggetto di cristallo che si sarebbe rotto al primo intoppo.
Si era osservato negli occhi di sua madre e aveva visto un essere estraneo; un essere fatto di rabbia e insicurezze, spezzato dalla sofferenza e dal vuoto interiore.

Portava ancora le ferite del passato, quelle che si sarebbero ricucite solo lentamente.
Cercava di andare avanti, ma c'erano luoghi che gli ricordavano costantemente il disastro che era stato.
Amsterdam era uno di quelli.


<<Sei bellissimo>> gli sussurrò Theo, stringendo le sue grandi mani sui suoi fianchi.

Era mattina presto. Avevano preso il volo da Roma alle dieci di sera ed erano atterrati ad Amsterdam circa due ore e mezza dopo, crollando sfiniti sul lettone del grande e lussuoso hotel.
La sveglia del cellulare di Liam, con annessa suoneria tedesca, era suonata alle otto del mattino e c'erano voluto altri minuti prima che entrambi decidessero di svegliarsi.

In quel momento si trovano nel bagno della loro camera e il Beta si stava togliendo la poca peluria che gli era cresciuta sul volto. Odiava la barba e aveva minacciato anche Theo per fargliela togliere, solo che quest'ultimo aveva categoricamente rifiutato; ma Liam aveva continuata a dirgli che lo avrebbe lasciato se non se ne fosse tolta almeno un po' e quindi la Chimera aveva ceduto, finendo per togliere quella barba in eccesso che dava tanto fastidio al suo ragazzo.

<<Non sono bellissimo>> contestò Liam, riportando i pensieri al ragazzo alle sue spalle. Ragazzo che lo stava stingendo forte contro di sé.

<<Hai ragione>> disse la Chimera, accarezzando con i palmi della sue mani, il ventre piatto del più piccolo. <<Sei stupendo>> aggiunse.

Liam arrossì e lasciò che la sua testa si andasse a posare sulla spalla di Theo. Il collo completamente esposto allo sguardo attento del ragazzo più grande.

<<Tu sei più bello però>> mormorò il Beta, lasciando cadere la lametta all'interno del lavandino e abbandonandosi completamente contro il petto del ragazzo alle sue spalle.

Theo scosse la testa e prima che Liam potesse aggiungerete qualcosa, disse: <<Qual è la prima cosa che vuoi fare? È l'ultima settimana>>

<<È la tua settimana stupido, dovresti decidere tu>> ridacchiò il Beta, lasciando un leggero bacio sul suo collo.

<<Ma se io non volevo neanche venirci...>> gli confessò la Chimera, accennando un sorriso.

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