"Barcellona, Giorno 2

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<<Sveglia Liam, il sole è alto qui a Barcellona!>>

La giornata di Liam iniziò così. Theo che urlava e saltava sul letto mentre Alec e Nolan cantavano sulle note di Rihanna con un volume moderato, ma comunque troppo alto per le orecchie sensibili da lupo mannaro del Beta.

<<Vi prego smettetela, ho bisogno di silenzio>> parlò Liam strascicando le parole.

<<Forza donzella, si alzi e si vesta. Oggi sarà un giorno impegnativo>> esultò Theo, togliendo il cuscino da sotto il capo del ragazzo più piccolo.

Liam, ormai esasperato, si tirò a sedere e si strofinò gli occhi con le mani.

<<Dove andremo oggi?>> chiese schiarendosi la gola, aveva ancora la voce rauca.

<<Faremo un giro lungo la Rambla, visiteremo il museo delle cere e questa sera andremo al teatro Liceu>> Nolan sembrava così fiero di lui. <<Va bene per voi? Posso comunque cambiare qualcosa se non vi piace>> adesso sembrava insicuro.

<<È perfetto>> rispose Alec tranquillizzandolo <<E poi è la tua settimana. Hai il diritto di vedere quello che vuoi>> concluse, passando la sua mano su e giù sulla schiena di Nolan.

Theo guardò Liam e alzò ripetutamente il sopracciglio sinistro, in un silenzioso "te lo avevo detto". Liam roteò gli occhi.

<<Dove sono Mason e Corey?>> domandò Liam.

<<Sono andati a recuperare la Jeep di Stiles>> rispose Theo.

<<E chi sta guidando?>> chiese terrorizzato Nolan

<<Spero non Corey, non vorrei andare a due funerali il primo giorno di vacanza>> rispose Alec che rabbrividì al pensiero.

<<Io vado a fare una doccia. Datemi dieci minuti>> disse Liam lasciandosi alle spalle il chiacchiericcio dei tre ragazzi.

Varcò la soglia del grande bagno della suite e azionò la doccia per fare uscire acqua calda (si, perché anche se facevano trenta gradi lui doveva per forza fare la doccia calda). Mentre aspettava che il getto diventasse di una temperatura adeguata, si affacciò alla piccola finestra che dava alla via di fronte l'ingresso dell'hotel. Il suo udito catturò le innumerevoli voci che si sovrapponevano in strada. C'erano persone che parlavano spagnolo, altre in inglese e, forse, qualcuno in Italiano.
Respiró per pochi secondi un'aria che profumava di "diverso". Profumava di riscatto, di libertà e di felicità. Profumava di Mason, Corey, Alec e Nolan; i suoi amici. Poi c'era il profumo di Theo. Quello alla vaniglia che sulla chimera stava dannatamente bene, quel profumo che lo tranquillizzava e che gli ricordava casa.
Distolse lo sguardo dalla movida di Barcellona e lo posò, invece, sullo specchio sopra il lavandino del bagno. Per la prima volta il suo volto era rilassato, lontano dalle preoccupazioni e dalla morte; lontano da un passato che avrebbe voluto dimenticare, ma che era comunque una parte costante di se stesso. Senza quello non sarebbe Liam, senza quello non sarebbe nulla.
Il vapore che iniziava a fuori uscire dalla sportello della doccia, gli fece ricordare il vero motivo per il quale era entrato in bagno e, senza indugiare ancora per molto, si liberò dai due capi che indossava e iniziò a lavarsi.

<<Bradipo ti devo chiamare Liam, non più lupetto>> sospirò Theo quando Liam uscì vestito e profumato dal bagno.

<<Non sopporto né Lupetto e né Bradipo>> disse il Beta lanciandogli uno sguardo fulminante.

Vennero interrotti da Nolan <<Corey mi ha mandato un messaggio, tra dieci minuti dovrebbero essere qui. Ha detto che c'è un po' di traffico>>

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