19. Heavenly Alchemy

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Mentre lavoravamo al caso di prima mattina il silenzio regnava tra noi interrotto solo ogni tanto da qualche rumore di foglio girato da qualche agente oppure dal rumore dei testi del computer di Watari.

Io leggevo la notizia riguardo all'ennesima sparizione a Roma di una donna e al fatto che i cinema stavano iniziando a perdere soldi a causa della gente che iniziava ad smettere di andarci per paura di essere rapita e succedeva la stessa cosa per le fiere e per i luoghi di intrattenimento, le persone avevano paura e noi dovevamo chiudere quel caso il prima possibile.
Un "Bip" emesso dal computer del detective annunciò l'arrivo del primo resoconto delle osservazioni dei primi giorni in Via D'Annunzio. Nulla di sospetto era stato notato, fui abbastanza triste dalla notizia ma L annunciò con voce calma che se lo aspettava, era ancora troppo presto.

Indagammo tutto il giorno senza scoprire ulteriori indizi, finché la sera verso le 19.00 arrivò una chiamata dall'agente De Santis che pedinava lo spacciatore della discoteca: l'indiziato stava uscendo di casa, era molto metodico quindi era particolare che rompesse l'abitudine in questo modo.
Si stava dirigendo alla stazione ferroviaria, entrò 10 minuti dopo. La stazione era deserta e per questo l'agente non potè stargli più di tanto vicino per non destare in lui sospetti, dopo pochi minuti stava uscendo dirigendosi di nuovo verso casa, dai filmati delle telecamere di sorveglianza che io e L guardarmmo in un secondo momento vedemmo che aveva acquistato un biglietto del treno ma era impossibile capire per quando e per dove, L diede ordine all'agente De Santis di seguirlo con ancora più attenzione e prepararsi ad un'eventuale partenza nei giorni successivi.

Era mezzanotte ormai e io non avevo intenzione di fermarmi finché non avressi trovato anche solo un altro indizio
Il corvino mi guardò per qualche secondo sfiorandomi la spalla con le dita per attirare la mia attenzione: "(y/n) è mezzanotte, dovresti andare a dormire, non ti preoccupare continuerò io le indagini"
Lo ringraziai ma scossi la testa rifiutando, ero troppo determinata a non accettare più vittime da parte dei carnefici.
Il ragazzo dopo una titubanza iniziale accettò di lasciarmi proseguire quella notte sapendo cosa si provava a svolgere le indagini con una forte motivazione che bruciava dentro e non poter interrompere nemmeno per dormire. Lavorammo sodo per ore.

Alle prime luci dell'alba ricevemmo un'email dell'investigatore Molinari che si trovava a Milano: verso le 5.00 del mattino l'uomo aveva notato qualche movimento molto sospetto, ci allegò il video dell'avvenuto: era piuttosto buio ma erano facilmente distinguibili le figure di quattro uomini incappucciati e vestiti di nero che suonavano al cancello di un palazzo e entravano. Non potevano essere ladri o avrebbero forzato la porta, per suonare al citofono alle 5 del mattino e venir fatti subito entrare significava che qualcuno dentro li stava aspettando. Parevano piuttosto sospettosi da come si guardavano intorno inquieti ma soprattutto a distanza di 20 minuti precisi erano arrivate altre due persone e poi altre due ancora, era tutto troppo schematico e preciso per essere una bravata da ragazzi.

"Sì!" esclamai un po' troppo forte per essere in un albergo alle 6 del mattino con gente che dormiva nelle stanze affianco.
Mi girai verso il detective: "Quindi la tua pista è giusta! Via Gabriele D'Annunzio è davvero quell'indirizzo"
Il detective annuì: "però è una situazione davvero particolare"
Lo guardai interdetta non capendo a cosa si riferisse
"Guarda qua" disse indicando lo schermo "Tutti e otto gli uomini hanno delle dita bendate"
Effettivamente guardando bene aveva ragione "avranno preso parte a qualche rissa" risposi semplicemente
Ma il detective non sembrava d'accordo "oppure... un'iniziazione"

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Ebbi un brivido "Tipo... una setta?"
Il ragazzo scosse la testa "Sono abbastanza certo c'entri la mafia"
Deglutii secco
"Come puoi esserne così sicuro?"
Mi guardò negli occhi riordinando i pensieri: "Diciamo che ne sono sicuro per un buon 14%.
Il modus operandi di questa organizzazione è tipico di quello adottato dalla mafia" concluse il ragazzo mentre stropicciava in una mano la carta di un pacchetto di cracker che avevamo mangiato come spuntino quella notte "inoltre, le mie certezze erano già aumentate quando avevamo scoperto che c'era dietro qualcosa di grosso, sia per quanto riguardava l'enorme commercio di droga che per quanto riguardava il commercio di organi. La mafia è potente, che lo si voglia ammettere o meno, non è assurdo pensare che dietro ogni cosa illegale ma su grande scala ci sia qualche famiglia mafiosa dietro e le dita bendate non fanno altro che alimentare questa mia teoria" dicendo questo lanciò la carta stropicciata centrando il cestino vicino alla scrivania appoggiata al muro.

Wow aveva intuito si trattasse di mafia dall'inizio, io non l'avrei capito nemmeno ora. Improvvisamente mi sentii totalmente inutile, L aveva davvero bisogno di me? Probabilmente no.
Lui si accorse subito del mio viso che era diventato improvvisamente cupo e capì immediatamente la situazione, a quanto pare avere un detective come fidanzato significava non riuscire a nascondergli nulla nemmeno per un attimo.
Si accostò a me prendendomi per mano e intrecciando le sue dita lunghe e affusolate alle mie: "Ho iniziato a risolvere casi in tutto il mondo quando avevo otto anni, ormai dopo sedici anni ho una certa abilità nel capire la mentalità dei criminali e ad accorgermi velocemente dei loro modi operandi paragonandoli a quelli dei criminali dei casi già risolti in passato"
Si avvicinò ulteriormente a me prendendomi il mento tra pollice e indice e alzandolo gentilmente affinché i nostri sguardi si incrociassero "tu non hai idea di quanto tu mi stia aiutando, senza di te e le tue idee non solo non saremmo già arrivati a questo punto ma non immagini neanche quanto tu sia essenziale per me" detto ciò appoggiò le labbra calde sulle mie baciandomi dolcemente e facendomi sciogliere. Stavo decisamente meglio.

Quando ci staccammo ci guardammo negli occhi ancora qualche secondo, poi il mio sguardo venne attirato dal video ancora in pausa sul computer "Immagino che non possiamo ancora intervenire, vero?" Provai a chiedere sapendo tuttavia già la risposta
Il ragazzo si girò a guardare il monitor senza però lasciarmi la mano "No, non abbiamo ancora la certezza che si tratti di un'organizzazione mafiosa nè che abbia a che fare con il commercio di stupefacenti... se solo riuscissimo a trovare un altro indizio, qualcosa che colleghi quel palazzo con la discoteca del nostro sospettato..."

Le richieste del detective non tardarono ad essere soddisfatte, infatti nel pomeriggio mentre lavoravamo con gli altri agenti arrivò una chiamata sul telefono di L: era De Santis, il detective che pedinava lo spacciatore della discoteca. Il ragazzo mise il vivavoce in modo che potessimo ascoltare tutti quello che diceva: "L, sto seguendo il sospettato sono sul suo stesso treno che è diretto a Milano"
Vidi il detective sorridere compiaciuto: "Ottimo lavoro signor De Santis, si sieda sul vagone dietro al suo tenendolo d'occhio in modo da minimizzare la possibilità di essere visto da lui. La prego di farmi sapere se notasse qualcosa di sospetto nell'indiziato e mi aggiorni dopo per ulteriori informazioni e riguardo alla stazione a cui scenderà. Infine le chiedo di non chiamarmi L quando siamo al telefono in pubblico per non far insospettire nessuno, grazie"
Attaccò e si girò verso me con sguardo vittorioso: "Qualche giorno fa viene messo online un messaggio in codice che fa probabilmente riferimento ad una via di Milano, ieri notte 8 ragazzi vengono notati in atteggiamenti molto sospetti in quella via e oggi l'altro uomo di cui sospettiamo si sta dirigendo a Milano, tutto ciò mi sembra perfetto".





*Spazio Autrice:*
~ Arriverà un giorno in cui smetterò di mettere riferimenti letterari, filosofici, mitologici e storici in ogni titolo come fanno le persone normali, ma non è questo il giorno ~

Scusate mi diverto troppo a scrivere questi titoli (sono citazioni di frasi di poesie famose oppure nomi di quadri ecc...) e amo il fatto che i lettori debbano andare a cercare su internet il significato, perchè boh dà la possibilità a chi vuole di informarsi e scoprire nuove poesie o un romanzo classico che non aveva mai letto o un quadro che non conosceva ecc... ovviamente non tutti i titoli che scrivo sono riferimenti letterari/storici ma quelli un po' più "strani" lo sono! Ad esempio questo è un riferimento al "Sonnet 33" di Shakespeare, vi consiglio di leggerlo perchè è meraviglioso. Ce ne saranno anche in futuro altri ovviamente!


Ah tra l'altro, forse non vi servirà questa puntualizzazione perchè avete già chiara la situazione ma per sicurezza io la faccio.

In tutto lavorano al caso 7 persone: L, Watari, (y/n) e i quattro agenti dell'FBI, due dei quali sono quelli che abbiamo incontrato nel capitolo 4 mentre gli altri due sono De Santis (che ora sta pedinando l'uomo della discoteca) e Molinari (Che si trova a Milano a tenere sotto controllo il palazzo dove sono entrati i sospettati)

Grazie come sempre a tutti <3

- ReaL

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