17. Sparizioni

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Mi svegliai il giorno successivo mentre il ragazzo mi sfiorava i capelli, aprii a fatica gli occhi e vidi il detective davanti a me che mi sorrideva. Stiracchiandomi strascicai con voce assonnata un "Buongiorno" girandomi poi su un lato con gli occhi chiusi. Alzarsi la mattina era sempre stata un'impresa per me.

Il ragazzo intanto continuava a far scorrere le sue dita lungo i miei capelli accarezzandomi e ogni tanto facendomi qualche domanda per assicurarsi non mi fossi riaddormentata, domande alle quali le uniche risposte che ero in grado di dare erano dei monosillabi.

All'ennesima domanda alla quale riuscii solo a rispondere "Mhh" lo sentii scoppiare a ridere, spostò il peso in avanti sdraiandosi di nuovo accanto a me sul letto e abbracciandomi a sè: "Qui mi sa che qualcuno dovrebbe andare a dormire prima la notte e non cercare stare in piedi fino a tardi a proseguire le indagini, sono io che posso farlo". Risi anche io aprendo gli occhi e guardandolo, rimase fermo qualche secondo tenendo fisso lo sguardo sul mio viso studiandolo nei minimi dettagli, si soffermò sulle labbra alle quali si appoggiò delicatamente chiudendo gli occhi e baciandomi. Era un'ottima strategia per svegliarmi completamente.
Dopo qualche minuto in cui dovetti ricorrere a tutte le mie enengie per convincermi ad alzarmi, ci dirigemmo verso il salotto.

Erano le 7.00 di mattina e il sole stava iniziando a spuntare timidamente dai palazzi tingendo le pareti della stanza di un colore arancio intenso. Tutta la città era imbiancata e sembrava essere ancora addormentata e silenziosa. Quel freddo gelido improvviso della stanza, in contrasto con il calore della camera da cui eravamo appena usciti, mi fece rabbrividire appena, cosa che non sfuggì all'attenzione del detective che mi raggiunse da dietro cingendomi la vita con un abbraccio e appoggiandomi dolcemente le labbra calde sul collo lasciando un piccolo bacio.
"Freddo?" Mi chiese il ragazzo
Annuii sorridendo con la pelle d'oca che mi era venuta più per il bacio inaspettato in una zona così sensibile che per il freddo vero e proprio.

Il corvino mi porse la sua felpa che indossai volentieri venendo subito avvolta dal profumo del ragazzo. Mi andava decisamente grande sia come maniche che finivano circa 10 cm oltre le mie dita che come lunghezza che mi arrivava a metà coscia, ma era una sensazione bellissima indossarla, in più era davvero tiepida quindi mi sentii immediatamente meglio. Dopo una veloce colazione a base di succo di frutta e un muffin per me e una fetta di torta alle fragole per lui, accendemmo i computer pronti a metterci sotto con le indagini.

-

Fummo raggiunti poco dopo dagli altri agenti che lavoravano al caso, ormai quello era il nostro quartiere generale.
Dopo un'oretta di lavoro L ricevette un'email dall'agente Molinari che era stato mandato a Milano a controllare movimenti sospetti in Via D'Annunzio. L'uomo avvisava che era arrivato e avrebbe iniziato il giorno stesso a indagare. Inoltre, sotto ordine di L, stava procedendo a installare delle telecamere lungo l'intera via in modo che potesse essere tenuta sotto controllo da un semplice portatile e senza destare sospetti facendosi vedere nei pressi del posto.

Era sparita l'ennesima persona il giorno precedente, questa volta si trattava di una ragazza di 22 anni, ma Jeff era riuscito a intercettare delle telefonate dell'uomo della discoteca. Parlava con qualche suo superiore, l'audio non era perfetto ma la frase "chiedono un fegato per un trapianto" mi fece accapponare la pelle: allora davvero c'era la stessa persona dietro la sparizione degli uomini e il commercio di stupefacenti, e soprattutto le misteriose sparizioni erano davvero legate ad un traffico di organi!

Mi girai verso il detective impallidendo: "Dobbiamo arrestarlo immediatamente o uccideranno quella ragazza" avevo il cuore in gola, non potevamo lasciarla morire, dovevamo agire immediatamente.
"No" rispose lentamente il detective senza staccare gli occhi dallo schermo
"No? In che senso no?" Lo guardai sorpresa e terrorizzata al tempo stesso, "La lasciamo morire senza fare nulla?!" Avevo i nervi a fior di pelle.
L: "Arrestando l'uomo della discoteca non interrompermmo un bel nulla, lui sembra essere un complice, un semplice mezzo, una specie di venditore che si occupa di raccogliere le richieste dei clienti, non è lui che si occupa di rapimenti o uccisioni, fino adesso gli unici suoi movimenti segnalati erano quelli per andare al lavoro e una volta alla settimana, nello specifico il venerdì a mezzanotte e venti, si reca in discoteca per incontrare i clienti in mezzo alla folla e spacciare droga.
Lui potrebbe non sapere nemmeno dove si trova il suo superiore, che per comodità chiameremo "Mandante X", probabilmente è solo uno dei tanti che lavorano alle direttive del mandante. Pensaci (y/n) se fossi a capo di commercio di organi e avessi degli uomini che lavorano alle tue direttive, faresti sapere loro la tua posizione?"

Ci pensai qualche secondo: "probabilmente no, a maggior ragione se avessi più persone che lavorano per me perchè la probabilità che siano scoperti e svelino la mia posizione sarebbe maggiore e quindi anche il rischio di arresto"
"Esattamente, inoltre arrestando questo uomo il Mandante X capirebbe che sappiamo molto di più di quello che si immagina, si metterebbe sulla difensiva e sarebbe ancora più difficile avvicinarsi alla verità" rispose il detective

Annuii: "M-ma quindi la ragazza? Non la possiamo lasciare morire! Se muore la colpa è anche nostra!"
Il ragazzo sospirò valutando bene le parole per farmi meno male possibile: "Probabilmente lei è già morta, (y/n), non ha alcuna utilità viva se è stata rapita per gli organi, mi dispiace"
A quelle parole sentii il cuore diventarmi pesante: "ma aveva solo 22 anni, è l-la più giovane tra tutte le vittime..." Non resistetti, sentii gli occhi iniziare a pizzicare e riempirsi di lacrime e per evitare di piangere davanti agli altri agenti che si occupavano del caso, anch'essi mortificati dalla notizia, andai a chiudermi in bagno.

Ne uscii dieci minuti dopo ancora distrutta, mi avvicinai e sedetti sul divanetto accanto a L che mi mise un braccio intorno alla vita stringendomi a sè facendomi sentire la sua vicinanza senza però staccare gli occhi dal monitor. Stavano ascoltando una seconda registrazione di una chiamata dell'uomo della discoteca. Stava parlando con qualche cliente riguardo a dei rifornimenti di droga, "non è strano però..." iniziai con la voce che tradiva il mio non voler dare a vedere quanto fossi ancora triste per la notizia della morte della giovane ragazza, L mi interruppe "il fatto che non parlino mai del tipo di droga che commerciano? Sì, lo stavo pensando anche io"
"Mh mh, esatto" confermai
L: "Ho già contattato un laboratorio chimico a Berna con cui avevo collaborato in passato per un altro caso, se si scoprisse che quello è un punto di interesse per il commercio di sostanze stupefacenti potremmo provare a farcene vendere un po' e inviarla al laboratorio per farla studiare, potremmo scoprire cose interessanti magari"



*Spazio Autrice:*
Hey! Come state? Spero che la storia vi stia piacendo!
Ho cambiato la copertina, fatemi sapere cosa ne pensate a me piace molto!
Se avete suggerimenti o correzioni di errori fatemi sapere!
Stavo pensando che potrei pubblicare due capitoli alla settimana più spesso se per voi va bene perchè solo uno alla settimana mi sembra poco dato che non sono molto lunghi!
Comunque grazie ancora a tutti i lettori vi voglio troppo bene 🥺❤
-ReaL

Let's Value Our Lives || L x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora