32. Scacchi

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"...La sparizione degli uomini e lo spaccio di questo tipo di droga sono strettamente collegati come sappiamo già dalla chiamata che Jeff aveva captato dell'uomo della discoteca, non è ovvio il perchè?" Disse il ragazzo con una nota di emozione nella voce.

L'agente De Santis tentò una risposta: "Forse dato che quel tipo di droga corrode e deteriora gli organi e i tessuti hanno fatto partire un traffico illegale di organi umani dato che la richiesta è aumentata"Aggrottai leggermente le sopracciglia pensando e senza accorgermene esclamai un "No" , il detective si girò verso di me guardandomi, alzai gli occhi verso di lui scrutandolo: "Se hai già la soluzione ad un problema non ti resta che creare il problema... intendevi dire che la droga è stata volutamente mescolata con un veleno che deteriorasse gli organi per alimentare un traffico di organi preesistente. Non è stato creato il traffico illegale di organi per via della droga tagliata con il veleno ma è stata creata la droga tagliata con il veleno per incrementare il traffico illegale di organi"Il ragazzo mi sorrise incoraggiandomi a proseguire con la spiegazione"Praticamente facendo aumentare la richiesta di organi hanno fatto in modo da saturare la disponibilità di organi degli ospedali, cosicché ci fosse un incremento di richiesta illegale...ehm... ed è stata scelta proprio la droga perchè i compratori sarebbero già stati coinvolti in circoli illegali e sarebbero stati più portati a rivolgersi ai trafficanti di organi rispetto ad una semplice persona che vive nella legalità"Sul viso del ragazzo si aprì un sorriso soddisfatto: "Esattamente, inoltre se fosse mai stata scoperta la piccola percentuale di veleno presente nelle pastiglie e fosse stata capita la gravità della situazione e la pericolosità di quel veleno non sarebbe stato così facile denunciare alle forze dell'ordine perchè tutti i compratori sarebbero stati perseguiti in quanto facenti essi stessi parte di attività illegali"L'agente Molinari intervenì con una domanda: "Quindi nelle chiamate captate nessuno nominava mai che tipo di droga fosse perchè essendo stata inventata da loro non aveva un nome"L confermò la teoria dell'agente, poi continuò a parlare con voce pensierosa: "Abbiamo scoperto cosa c'è dietro alla scomparsa degli uomini e il perchè avvenga, ora non ci resta che trovare la nuova posizione dei criminali scappati e soprattutto il nome del Mandante X, dopodiché il caso sarà chiuso, arresteremo tutti e le sparizioni si interromperanno, sono sicuro che siamo sulla giusta strada". Lavorammo fino al pomeriggio, quando riprendemmo dopo aver pranzato però guardai il ragazzo, era un po' più pallido di prima e tremava appena, mi avvicinai a lui e appoggiai il dorso della mano sulla sua fronte e sentendo che era leggermente più caldo "Ti sta salendo la febbre, hai freddo?" Il ragazzo mi sorrise: "Sto bene tranquilla" "Dovresti riposarti, hai fatto già tanto questa mattina e non ti fa bene lavorare troppo con la febbre"L: "(y/n) davvero non ti devi preoccupare ce la faccio"A quel punto mi spazientii e gli parlai con tono severo: "No, L. Tu non sei una macchina, hai bisogno di dormire anche tu soprattutto se stai male, ti ricordo che fino a due giorni fa eri svenuto con crisi convulsive, non voglio ripeterlo"Il ragazzo aprì la bocca per contestare ma la richiuse capendo che sarebbe stato meglio accettare e che io non avrei accettato un rifiuto, alla fine era la cosa giusta da fare. Gli agenti tornarono a casa già il pomeriggio per far sì che il ragazzo si riposasse un po' e si riprendesse. Dopo aver dormito un paio d'ore e aver recuperato le forze, il detective aprì gli occhi lentamente passandosi una mano sul viso, appena lo notai mi avvicinai sedendomi sul letto accanto a lui che mi appoggiò automaticamente la mano sulla coscia più vicina sorridendomi(y/n): "Come ti senti?" L: "Meglio grazie"Mi chinai in avanti lasciandogli un bacio sulla fronte, non era fresco ma nemmeno caldo, poteva avere 37.5 che probabilmente era la temperatura più bassa che aveva avuto dall'inizio, le pastiglie stavano funzionando e l'avvelenamento stava passando. "Guarda cosa ho portato" gli proposi divertita, era una cosa che avevo preso a casa mia qualche giorno prima quando avevo avuto la giornata libera che avevo passato dai miei genitori, andai in camera sua (ormai sempre vuota perchè usavamo la mia) dove tenevo la mia valigia e tornai con in mano una scacchiera.Mi sedetti a gambe incrociate di fronte a lui sul letto appoggiando la scacchiera tra noi due. Il ragazzo sorrise divertito mettendosi a sedere: "Mi stai chiedendo di giocare a scacchi con te? Ti avviso che sono bravo""Mio padre è appassionato di scacchi e io ho imparato a giocare quando avevo sei anni, prego inizia pure tu" gli sorrisi girando la scacchiera in modo che avesse i bianchi e muovesse per primo.Giocammo per due ore e mezza in un silenzio concentrato spezzato solo da qualche commento quando qualcuno sembrava minacciare qualche pezzo dell'altro. All'inizio a terza ora eravamo ad una situazione di parità entrambi con 5 pezzi più il re anche se stavo riuscendo a stringere la presa sul suo re ed ero a pochi passi da fare uno scacco matto.Il ragazzo era concentrato con gli occhi fissi sulla scacchiera, ad un certo punto sorrise in modo appena percettibile facendo una mossa totalmente spericolata che avrebbe potuto farlo finire sotto scacco in un paio di mosse se non fosse stato che mi minacciava una torre, decisa a non perdere il pezzo che era piuttosto importante, mi misi sulla difensiva cercando di salvarla ma bastò quell'attimo in cui smisi di pressare il suo re come avevo fatto fino a quel momento tenendolo sempre ad un passo dallo scacco matto che il ragazzo riuscì a ribaltare la situazione finendo la partita mezz'ora più tardi uscendone vittorioso. Mi sdraiai ridendo sconfitta sul letto, stremata per le intense tre ore e mezza di gioco, il ragazzo si avvicinò a me puntellandosi sui gomiti e guardandomi con un ghigno: "Te l'avevo detto che ero bravo" Gli diedi uno schiaffetto leggero sul petto "Ti ho lasciato vincere solo perchè hai la febbre" a quelle parole il detective scoppiò a ridere avvicinandosi lentamente a me e appoggiando un bacio dolce sulle mie labbra, mi erano mancati così tanto i suoi baci. Si stava per allontanare interrompendolo, lo trattenni ancora a me facendo scivolare le mie mani nei suoi capelli corvini arruffati perchè non spezzasse il bacio, lo sentii sorridere sulle mie labbra per quel gesto poco prima che approfondisse il bacio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 01 ⏰

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