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EREN'S POV:

Sento qualcuno che mi chiama. Apro gli occhi e vengo accecato dalla luce del mattino e subito dopo vedo il volto di Levi.

-Buongiorno moccioso. Dormito bene? -

-Sì- Dopo subito due secondi mi viene in mente tutto quello che era successo la scorsa notte insieme anche a ciò che avevo detto a Levi mentre ero ubriaco...dio che vergogna.

-Stai bene? Sei tutto rosso. –

- S-sì sto bene – Guardo l'ora e vedo che sono le 7.30...TRA MEZZ'ORA INIZIA SCUOLA. Ho pochissimo tempo per prepararmi

- Sì lo so, è tardi. Ti porto io con la mia macchina. –

- Ma non dovevi avere il turno di prima mattina? –

- Sì, ma ci ho riflettuto un po' e non potevo lasciarti qui senza sapere che stessi bene. Dopotutto sono un poliziotto. –

- Grazie. Ma quindi sta sera non puoi venire da me? –

- Sì posso. Mi sono preso un giorno libero. Non l'ho mai fatto prima d'ora, quindi il mio capo non ha avuto problemi a concedermelo. –

- Oh, bene! – Mi alzo per andare a cambiarmi, ma realizzo che non ho dei vestiti puliti e questi puzzano di alcool, non posso assolutamente andare a scuola così. Allora guardo Levi sperando che avesse già una soluzione al problema.

- Te lo scordi, non ti do i miei vestiti. Primo, sono 20 cm in meno di te; secondo, con gli ormoni tipici dei ragazzi della tua età mi riporteresti la maglietta fradicia di sudore –

- Ma come faccio allora? –

- Ti sembro Doraemon? Un procione parlante in grado di tirare fuori dal marsupio il ciuski adatto alla situazione? – Rido alle parole di Levi.

- Che hai da ridere? –

- Sei più divertente di quello che mi aspettavo! -

- Tsk. -

- Oh che peccato mi toccherà stare a casa da scuola allora! - Detto questo mi tolgo la maglia.

LEVI'S POV:

È rimasto completamente a petto nudo.

-Cosa credi di fare? –

- Ho la maglia puzzolente e inoltre ho caldo –

- Potevi tenertela. Hai intenzione di stare tutto il giorno mezzo nudo? –

- Sì perché? Ti dà così fastidio? – Sì stupido moccioso. Dover stare a casa con te tutta la mattinata cercando di non osservare i tuoi addominali potrebbe risultarmi un po' difficile.

- No. Tieni. – Gli porgo una confezione di formaggio. Mi guarda confuso per poi chiedermi:

- E questo che sarebbe? –

- Formaggio. Non ti piace il formaggio? –

- Si mi piace il formaggio, ma non capisco –

- Il signorino vuole un buffet con pancake ricoperti di caramello e cioccolato? E chissà, magari pure del latte caldo? – Mi guarda sorridendo.

- Beh sì! –

- Allora mi dispiace. Se non ti accontenti di questo, per quel che mi riguarda, puoi pure girare per la città con gli addominali scoperti – L'ho detto veramente? Non ci posso credere. Ho veramente parlato dei suoi addominali di fronte a lui?

- Addominali? Oh, lo prendo come un complimento! – Dice facendomi l'occhiolino. In modo scherzoso naturalmente. Non per provocarmi...credo.

- Taci – Si alza e viene verso di me. Mi sento intimorito nel vedere il ragazzino venire verso di me, a petto nudo. Poi la differenza di altezza non aiuta di certo.

𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗜 𝗠𝗔 𝗩𝗜𝗖𝗜𝗡𝗜: A RIREN STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora