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EREN'S POV:

5.00, giovedì.

Ho dormito poco questa notte e so il perché. Non riesco a togliermi dalla testa Levi. Ieri sera abbiamo riportato a casa Reiner e poi il mio vicino è ritornato nel suo appartamento salutandomi e basta. Non ho avuto il coraggio di dirgli qualcosa perché suppongo che fosse stanco e sinceramente lo ero anch'io. Poi siamo stati entrambi scossi da quello che era successo, dunque se gli avessi parlato subito probabilmente si sarebbe infastidito. Però oggi ho intenzione di farlo. E con "farlo" non intendo solo il fatto di parlargli, anzi...intendo ben altro. Ecco cosa ho fatto sta notte: ho pensato a come sedurlo e ho già elaborato un piano. Ci pongo molta fiducia in questo, dato che per ora le mie idee (per es. quella dell'altra sera per aiutare Armin) sono andate tutte a buon fine. Prima di tutto devo fargli capire che mi piace e tanto. Poi inizierà la fase B...quella che più aspetto. Oggi devo sistemare ogni cosa.

Armin sta ancora dormendo. Lo guardo. Sembra un angioletto, è troppo carino! Ormai non riesco più ad addormentarmi quindi silenziosamente vado in bagno per lavarmi. Oggi fra l'altro devo andare a lavoro. Magari incontrerò Levi? Spero di sì. Mi sono dimenticato di aggiustare il bottone della camicia...mi sa che mi toccherà stare col petto scoperto. Che peccato hehehe. Inoltre fa anche particolarmente caldo oggi quindi nel bel mezzo del mio turno mi leverò la camicia e rimarrò a petto nudo. No ok forse sto esagerando.

Dopo essermi lavato mi lego un asciugamano alla vita e ricordo di aver lasciato la mia maglia da Levi. Intendo quella che avevo sporcato con l'alcool. Potrei andare a prenderla ora...sono in asciugamano e basta, sarebbe perfetto! Ok vado...mi sento un totale idiota e sto iniziando a provare anche un po' di imbarazzo. Busso alla porta del mio vicino. Subito dopo si apre e mi ritrovo davanti una donna...Petra! Mi scruta con lo sguardo.

-Oh ma guarda un po' chi abbiamo qui! Tu sei il bel ragazzo che era alla festa di Jean. –

-Già. Cosa stava facendo da Levi? – Cavolo Eren sei così stupido. Come mi è saltato in mente di chiederglielo?

-Ti dovrebbe interessare scusa? – Distolgo lo sguardo.

-Beh comunque sappi che io sono la sua fidanzata. Secondo te alle 5 di mattina cosa sto facendo? – Mi provoca mordendosi le labbra. Ma Levi non l'aveva bloccata? Può essere che se ne sia pentito e quindi le ha scritto...forse è colpa mia? Forse per cercare di staccarsi da me sta riallacciando i rapporti con quella? Deve proprio odiarmi se è pronto a sopportare una persona così.

-Tu che ci fai invece davanti alla porta del mio uomo con solo un asciugamano alla vita? – Sta rigirando il coltello nella piaga.

-Io...sono venuto perché ho finito lo zucchero per il caffè. Allora ho pensato di chiederglielo. E sono in asciugamano perché ho appena finito di lavarmi. –

-Potevi metterti qualcosa. Ma non preoccuparti, così vai ancora meglio. Sei molto bello. Hai la stessa età di Jean? –

-Sì –

-Eppure tu sembri molto più maturo di lui. Sei anche più muscoloso. Fai palestra? – So cosa sta cercando di fare. Ma lei non sa che il mio cuore appartiene già a qualcun altro.

-Sì. Mi piace fare sport. –

-Mh buona a sapersi. –

-Ora se non ti dispiace dovrei entrare. –

-Oh mi dispiace eccome! Sai, abbiamo avuto una notte alquanto intensa...mi capisci? – Ah.

-Sì sì. Allora passerò più tardi. –

-Bravo ragazzo! Quindi tu abiti qui? –

-Sì. –

-A che piano? –

𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗜 𝗠𝗔 𝗩𝗜𝗖𝗜𝗡𝗜: A RIREN STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora