29. Wanted Willy

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Joseph e Dominic pendono dalle mie labbra.

«Dove lo hai visto?»

«Non ricordi proprio?»

Io scuoto la testa. Continuo a fissare la foto, il volto di questo Steven Carter... ma niente. Nella mia memoria a lungo termine non trovo informazioni utili, o meglio, ricordi che possano farmi risalire al momento in cui avrei incontrato il reale famigerato Willy.

«Non mi viene in mente nulla» rispondo sconsolata.

Joseph afferra il cellulare appoggiato sulla scrivania. «Devo chiedere al nonno se lo conosce.» Scatta una foto allo schermo del computer. «Tu, Eva, intanto pensaci bene. Potresti essere la nostra chiave di salvezza.»

«Che cosa hai notato di familiare?» domanda Dominic.

«Be', lo sguardo. La maniera in cui sorride. I capelli lunghi non mi hanno colpito, ma il viso non mi è nuovo.»

Non riesco proprio a ricordare dove potrei averlo adocchiato, chi diamine potrebbe essere. Non ho mai potuto osservare il volto di Willy per intero, perciò finora non ho sentito nulla di familiare. 

Avverto una forte pressione addosso. Potrei risolvere il mistero in questo preciso istante e la mia memoria non si degna di collaborare.

«Mentre voi aspettate la risposta del nonno, io ho lezione con Miles» annuncia Dominic, controllando l'orario sul telefono. «È programmata per quest'ora.»

Non mi sembra la circostanza giusta per andarsene, ma vabbè. «Dai, allora andiamo.»

«Alt.» Mi blocca lui. «Vado da solo, non voglio la baby sitter. Tanto è poca la strada e sono stufo di essere scortato. Inoltre Willy ha un braccio ferito.»

«Questo non significa che non possa utilizzare il suo complice per aggredirti.»

«Eva, vado da solo» dice secco.

Do un'occhiata al fratellone per capire cosa ne pensa. Lui non è molto d'accordo, ma fa un cenno di assenso con il mento. Dominic esclama soddisfatto un a dopo! ed esce dall'ufficio.

«E' sempre così testardo» mi lamento.

«Vuole essere libero, non accetta di pesare sulle nostre spalle. Però ti chiedo lo stesso favore, Eva: continua a prenderti cura di lui finché non cattureremo Willy. Non è ancora pronto per affrontarlo da solo.»

«In realtà credo che sia lui che si stia prendendo cura di noi. Sta facendo di tutto per aiutarci, si allena perfino al poligono.»

«Lo so, ma avrà sempre bisogno di te. Ti prego.»

Annuisco.

«Noi cerchiamo di capire chi possa essere questo Steven Carter...»

Sarebbe semplicissimo se solo mi ricordassi quando cavolo l'ho visto.

Alla fine esco dal suo ufficio abbastanza amareggiata. Non ho ricavato niente dopo aver martoriato il mio cervello e non abbiamo ancora ricevuto un feedback da parte di Richard.

Decido di fare un giro di ispezione per la centrale. Osservo ogni dipendente, anche il più innocente e insospettabile. Quasi sicuramente Steven Carter nasconde qualcosa. Potrebbe aver modificato il suo aspetto diventando irriconoscibile, cambiando nome e cognome per nascondersi in questo posto. Sì, continuo a pensare che sia un membro della centrale perché ho il presentimento che somigli a qualcuno che potrei aver visto solamente qui. Dopotutto pare che conosca bene la struttura.

E se le mie teorie fossero vere, quale sarebbe il motivo del suo accanimento contro Dominic? È il candidato più favorito al ruolo di comandante, è risaputo, ma comunque non l'unico dei prescelti.

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