-Percyyy! Sveglia, o farai tardi a scuola!-
Aprii gli occhi immediatamente e guardai la sveglia: 8.51; la scuola iniziava alle 9. Se fossi stato un ragazzo normale non sarei mai riuscito ad arrivare a scuola in tempo, ma essendo io mi vestii di corsa, presi lo zaino di scuola e scesi in cucina.
Non potevo permettermi di arrivare in ritardo un'altra volta, sarei stato espulso dalla quinta scuola in cinque anni. Non ero solo un ragazzo affascinante con capelli neri scompigliati e occhi verde mare, avevo anche un disturbo di deficit dell'attenzione, e problemi di iperattività. Grazie a questo, ero sveglissimo e pronto a correre una maratona anche se mi ero alzato solo qualche minuto prima. Afferrai un biscotto blu (si, amo il cibo blu, problemi?) preparato da mia madre, e mentre correvo verso l'ingresso sentii mia madre che mi inseguiva per chiedermi se volevo un passaggio
-Non ti preoccupare mamma, ci vediamo dopo!- le dissi, e mi chiusi la porta alle spalle
***
Arrivai a scuola con il fiatone che sapeva di menta perché mi ero ricordato le caramelle per l'alito, ma avevo scordato sul comodino le chiavi della macchina. Riuscii lo stesso ad arrivare in classe in tempo e appena seduto al banco la campanella strillò per indicare l'inizio delle lezioni. Il chiacchiericcio si attenuò, trasformandosi in un lieve brusio.
-Percy in orario? Mai vista una cosa del genere- mi sussurrò Jason dal banco accanto. Mi girai verso di lui e incontrai un paio di occhi azzurro ghiaccio e un sorrisetto compiaciuto. Il mio amico era un cretino. Con quei capelli biondi a spazzola e quella cicatrice sul bordo del labbro sembrava proprio il ragazzo popolare che tutte le ragazze desiderano. In effetti, è così. O almeno, sicuramente aveva attirato l'attenzione di Piper, ma sicuramente una bella quantità di ragazze gli stava dietro.
-Sta' zitto, idiota- sussurrai, e gli tirai un pugno sulla spalla
-Zitti tutti!- il brusio che era rimasto si spense definitivamente all'arrivo della professoressa Bell, insegnante di matematica e fisica. Entrò in classe col suo solito completo ammuffito, gli occhiali quadrati appoggiati sul naso e il suo atteggiamento di comando. Anche solo la sua presenza incuteva timore. Era una donna robusta sui cinquant'anni, eppure faceva ancora paura agli studenti, nonostante la sua passione sfrenata per i gatti e Elton John. Avevo quasi il sospetto che avesse vissuto nell'esercito, da giovane.
-Salve ragazzi, oggi vi restituirò i compiti di matematica di ieri- e passò tra i banchi con paso strascicato. Se era stata nell'esercito, non lo dava a vedere. Finalmente il foglio del mio test scivolò sul mio banco, e vidi che come al solito avevo preso quattro e mezzo. Sbirciando il compito di Jason, scoprii che per il mio amico non era andata meglio: stava guardando con una smorfia un foglio in cui, in alto a destra, spiccava un quattro rosso.
-Jas sei messo male, sono andato meglio di te- gli sussurrai, ridendo
-Wow sono caduto in basso- mi rispose, guardando con aria seria il suo foglio e dopo il mio
Ridemmo, e la prof ci lanciò un'occhiataccia. Pensai che ormai quella donna ci odiasse. Io e Jason eravamo seduti uno accanto all'altro sul fondo della classe, vicino alla finestra, in modo da poter avere una via d'uscita per le emergenze. Le ore dopo viaggiarono lente. Sentii un paio di parole come
"Fisica" e "sternocleidomastoideo", e scribacchiai qualcosa su un foglio. Finalmente suonò la campanella, e potemmo uscire dalla classe.
Nico mi raggiunse, come al solito dopo la consegna dei compiti. Io cercai di sfuggirgli, ma mi afferrò per le spalle e con una forza che non si addiceva alla sua corporatura mi tirò indietro.
-Ehilà Percy! Come è andato il compito?- mi chiese, con un sorriso di scherno.
-Dieci- dissi. Nico mi guardò e incrociò le braccia.
-Meno cinque e mezzo- ammisi, e a quel punto Nico sembrò contento.
-Ti ho già proposto più volte di farti ripetizioni, ma hai sempre rifiutato. Ora vedi i risultati- disse, sogghignando. -Sappi che quando vuoi sono disponibile!- mi urlò dietro mentre andavo via. Io mi girai e gli feci il saluto militare. Diedi il cinque a Jason e galoppai giù per le scale. Dovevo correre a casa, se volevo recuperare quel quattro e mezzo.
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Sabbia tra le dita
Teen Fiction⚠️in revisione⚠️ È la mia prima storia, e non potevo non farla sulla Percabeth. Insomma, chi non la ama? Qui Percy incontrerà il suo primo amore, un coup de foudre, un colpo di fulmine Lei ricambierà? Oltre alla Percabeth sarà presente anche la Ja...