XV - Percy

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Sembrava che sarebbe andato tutto bene, alla fine, sembrava che anche Jason sarebbe guarito. Dopo che si era scoperto che mia madre stava bene avevo più speranze. Mentre eravamo nella stanza di mia madre a parlare e ridere, la porta si aprì di colpo e il medico di Jason ci disse che si era svegliato. Piper fu la prima a precipitarsi verso la porta, investendo il medico e facendolo quasi cadere. Dopo di lei andammo io e Annabeth
-Scusi- disse lei al dottore, poi corremmo verso la stanza del nostro amico.

-TU BRUTTO IDIOTA! POTEVI MORIRE TE NE RENDI CONTO? NON SO COS'HAI NELLA TESTA, IL DOTTORE HA DETTO CHE POTRESTI NON CAMMINARE PIÙ!- la voce di Talia uscì dalla stanza, facendo tremare i corridoi. Diversi infermieri si girarono verso me e Annabeth, che subito dopo entrammo nella stanza. La scena era quanto divertente tanto triste. Talia era vicino al letto di suo fratello, a sbraitargli contro; Piper piangeva a dirotto stringendo la mano del suo ragazzo e Jason ascoltava sua sorella (o forse no) mentre baciava Piper sulla fronte.
-Ti voglio bene anche io sorellina- disse a Talia. Lei rimase così stupita che non riuscì a dire altro. Le lacrime arrivarono e abbracciò suo fratello. Quando si separarono, Jason vide me e Annabeth
-Percy! Annabeth! Ciao ragazzi. Mentre dormivo non vi sarete mica lasciati, eh?- ridemmo, ma scossi la testa
-Non succederà neanche tra mille anni- dissi.
-Piuttosto, come stai tu?- chiese Annabeth, arrossendo
-Ho fatto un sogno strano- disse, rimuginandoci un attimo su. Poi iniziò a raccontare. Finita la storia nessuno parlò. Eravamo davvero stupiti, perché tutto quello che Jason aveva raccontato... be' in parte era vero. Alla fine mi convinsi a parlare
-Bello, quello che ci hai raccontato... è tutto vero. Piper è davvero venuta a visitarti, ha davvero fatto quello che hai detto. È tutto vero tranne... sì, la parte su tuo padre.- Jason corrugò la fronte, e Piper annuì per confermare ciò che avevo detto, stringendogli la mano
-Mi dispiace per tuo padre, ma è andata davvero così- gli disse
-Wow. È davvero strano. Non è che adesso ho qualche potere magico?- disse Jason, e ridemmo tutti. Probabilmente non gli importava molto di suo padre. Passarono un paio d'ore così, poi io e Annabeth decidemmo di andare per lasciare Piper e Jason da soli.

Passarono i giorni, e Jason uscì dall'ospedale. Per qualche miracolo poteva camminare, e le ustioni erano quasi guarite. Io e Annabeth eravamo contenti, e volevo persino chiederle se voleva fare l'università con me. So quanto vorrebbe, quindi un giorno mi decisi a chiederglielo. Eravamo in un bar, seduti a un tavolino all'interno. Era un pomeriggio di giugno, la scuola era finita, e dovevamo trovare l'università.
-Annabeth... volevo chiederti una cosa-
-Dimmi Percy-
-So che ti piacerebbe andare all'università e, ecco... mi chiedevo se volessi farla con me-
La mia ragazza sgranò gli occhi
-Percy! Ma certo, si!!- mi baciò, e cominciò a parlarmi delle università che aveva pensato. Alla fine ne trovammo una, e riuscimmo quasi per miracolo a iscriverci
-Percy, sono così contenta!- mi disse lei, baciandomi di nuovo
-Anch'io, Sapientona. Anch'io- e restammo lì per il resto del pomeriggio, a chiacchierare.

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