XIV - Percy

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Senza Annabeth e Piper cos'avrei fatto? La mia ragazza ha continuato a tenermi la mano, anche quando le facevo male per la preoccupazione, mentre Piper... be', lei rappresentava il me interiore. Non lo davo a vedere, ma piangevo, soffrivo e cercavo di nasconderlo. Jason, il mio migliore amico, era in ospedale, in coma, e poteva non camminare mai più. Sally, mia madre, era in ospedale anche lei, incinta e ammalata. La mia vita va alla grande.

Quando il medico entrò nella seconda stanza d'ospedale della mia giornata, trattenni il respiro;
primo: perché Annabeth mi aveva appena dato un bacio sulla guancia e ora mi stringeva la mano;
secondo: perché solo l'uomo che era appena entrato nella stanza sapeva cos'aveva mia madre. Appena arrivato ci salutò
-Ciao Paul!- strinse la mano al mio patrigno -Oh, e ciao ragazze- salutò, guardando Annabeth e Piper. Poi si girò verso di me -Tu devi essere Percy!- disse. Il medico sorrideva, non sembrava preoccupato; volevo mollargli un pugno in faccia per essere così contento
-Avete fatto bene a venire qui, data la situazione di...- controllò la sua cartellina -Sally. Comunque non dovete preoccuparvi, sta bene, è solo un semplice raffreddore- il mio cuore riprese a battere, e tutto d'un tratto non volevo poi così tanto picchiare il dottore.
-Grazie, dottore-
-Di nulla. Fatela riposare, starà bene- e uscì
-Oh mio dio Percy- Annabeth mi abbracciò forte, e poi andò ad abbracciare anche Paul. Piper la seguì, per cui abbracciò me e poi il mio patrigno. Non so se fosse contenta perché aveva più speranze per Jason vedendo che mia madre stava bene o triste sempre per lui, perché vedendo che Sally era guarita, le faceva più male il pensiero di Jason che... no, non voglio neanche pensarci.
-Oh, ciao a tutti. Questa stanza si è riempita da quando mi sono addormentata- una voce roca e debole arrivò alle mie orecchie. Mi girai verso il letto e vidi mia madre che mi sorrideva
-Mamma! Come stai?- che domanda stupida. Aveva il raffreddore ed era incinta, come doveva stare?
-Bene, Percy. Ho un po' di male alla testa e devo soffiarmi il naso ogni cinque minuti ma sto bene. Il medico vi ha detto che era solo raffreddore, vero? Paul mi ha costretto a venire qui, era preoccupatissimo, più di me.- ridemmo, e confermammo la sua teoria. È bello avere la mamma. Era un momento speciale, con persone speciali:
Annabeth, la mia ragazza bionda, la persona che amo tanto;
Piper, la mia nuova amica che è diventata la più cara, dopo aver visto entrambe le facce della medaglia del suo carattere: trucco perfetto, carattere acido e voce solida, oppure trucco sbavato, a pezzi e con voce tremante.
Paul, il mio patrigno che odiavo all'inizio, poiché mi sembrava come se mia madre avesse rimpiazzato papà con una brutta copia. Ora capisco che Paul non è così, gli voglio bene come volevo bene a Poseidone prima che scomparisse.
E poi c'è Sally Jackson: madre di un ragazzo che le crea solo problemi, moglie di un uomo disperso e poi di uno più presente, la donna più forte che io conosca.
Io? Non lo so. Non so come mi vedono i miei amici, non so come mi vedono i miei genitori, ma io mi vedo come un ragazzo iperattivo che mangia biscotti blu e che ama la famiglia e gli amici da impazzire. Sembrava quasi un momento paradisiaco; ma si sa, la felicità dura come uno schiocco di dita.

Sabbia tra le dita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora