XII - Percy

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-Quanto. Sono. Rilassato- dissi, scandendo ogni parola. Ero alla spa con Annabeth, e ci stavano facendo un massaggio. Lei rise
-Non sai cosa ti sei perso per tutto questo tempo-
Dopo la spa andammo a prendere un gelato e passeggiammo un po', poi la riportai a casa
-Ci vediamo domani, Testa D'Alghe-
-Ciao, Ragazza Saggia- la salutai, dandole un bacio.
***
-Percy?- bussò mia madre mentre finivo di fare i compiti, ma non mi disturbava. Il problema che stavo cercando di risolvere era impossibile.
-Vieni dentro mamma- le risposi.
-Ehi. Io e Paul volevamo dirtelo insieme, ma lui è al lavoro, e io non riesco ad aspettare- la guardai con un'aria interrogativa che doveva essere buffa, perché lei rise
-Non farmi ridere, è una cosa seria! Avrai un fratellino, Percy- la guardai sbigottito
-Ma... come? Quando?- spostai lo sguardo sulla sua pancia, che sembrava normale, quindi non mi aspettavo questa sorpresa
-Beh, l'ho scoperto settimana scorsa, ma volevamo aspettare. Sai, per Annabeth. Non volevamo interrompere i vostri mesi felici, siete così carini- mi disse, sorridendo
-Mamma è fantastico, davvero! Quando avrai bisogno di una mano... per qualsiasi cosa! Chiamami, ok?-
-Grazie Percy- mi rispose
-Ti voglio bene- le dissi
-Anch'io- mi salutò, stampandomi un bacio sulla fronte. Tutto d'un tratto il problema di algebra che stavo cercando di capire sembrò svanire, e io riuscii a risolverlo. O almeno credo. Stavo tranquillamente pensando a nomi per il mio fratellino e a cosa avrei fatto con lui quando si fosse annoiato quando una chiamata interruppe i miei pensieri
-Pronto?- dissi
-Ehi Percy- la voce di Jason arrivò dall'altro capo del telefono
-Ciao, Jas, che succede?- gli chiesi, dato che non mi chiamava mai se non per dirmi qualcosa di importante o chiedermi di passargli i compiti da quando studiavo con Annabeth, la prima della classe ovviamente. Esatto, mi sto vantando di aver scelto la ragazza migliore della storia
-È che... tra pochi giorni è il compleanno di Piper e io non so cosa regalarle! Sto andando nel panico- mi rivelò
-Oh, wow, sei nei guai- dissi, ridendo
-Dovresti aiutarmi, non ridere di me Percy- rispose lui, arrabbiato ma anche con una voce tesa come la corda di un violino
-Ok, ok, scusa. Secondo me non dovresti pensare in grande, Piper mi sembra una tipa da biglietto, rose e uscita con il ragazzo. Comunque potresti andare con lei al Luna Park, fare quei giochi dove si vincono i pupazzi e provare a vincerne uno; prima prova lei e se non ci riesce ma tu sì, le regali il tuo. Classico romantico, ma che alle ragazze piace sempre- io credo che questo consiglio fosse un gran consiglio, insomma, utile, ma Jason non mi disse "Fantastico!" o "Grazie Percy il Magnifico, ti onorerò a vita!" Disse solo
-Ok, grazie, ci vediamo domani a scuola- e chiuse la telefonata. Bah, questi giovani d'oggi.

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