•Capitolo 31•

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*T/N POV*

*Flash back età: 5anni*

Era una normale giornata, beh come tutte le altre.

Ad un certo puntò la finestra della nostra casa si ruppe.

Lì vicino poco prima di tutto ciò c'era Takaruki, stava ammirando il paesaggio.

Ad un certo punto come detto prima si ruppe la finestra in lèssi grandi e taglienti.

Io non mi feci nessun graffio, ma mia sorella si...

Perdeva sangue, di sicuro non sarebbe morta dissanguata ma sangue lo perdeva.

Il mio cane che era vicino a mia sorella morì.

Si avevo un cane...

Sangue cascate di sangue..

Non sapevo il perché.

Il perché di tutto ciò.

Non sapevo un bel niente di mia mamma, e di mio padre non vi aspettate niente.

Dopo che la finestra si spaccò nessuno venne dentro casa ne per tanto era fuori.

Io continuavo a chiedere a mia madre cosa fosse successo ma le non mi rispondeva, era impegnata a chiamare un'ambulanza.

Dopo che quest'ultima arrivò, io e mia madre iniziammo a pulire.

Io avevo il compito di prendere il corpo del mio cane a buttarlo.

Io ovviamente le diedi ascolto, però prima di buttarlo presi un po' del suo sangue.

*Fine flash back*

*Inizio flash back*

Quando mia madre venne a saperlo iniziò a provare disprezzo per me.

Avvolte bevevo il sangue che tenevo nei miei barattoli.

Devo dire che è buono..

Prima di andare in quel manicomio scoprii che mio padre faceva parte della mia ex banda.

Tentai di ammazzarlo, dato che era una persona che non valeva nulla.

Però ne ricavai grandi ferite e un padre scappato come aveva detto mia sorella.

Da quel giorno decisi di arruolarmi nella banda con cui ora combatto, per diventare più forte in modo da uccidere quel maledetto.

*Fine flash back*

Dopo aver posato il barattolo mi distesi sul letto come era mio solito fare quando non avevo nulla ma proprio nulla da fare.

Ripensai a tutto il mio passato.

Non ho avuto una bella infanzia e lo stesso vale per Takaruki.

Porta ancora le cicatrici di quel giorno...

C'è le ha sono sulle braccia, pancia, gambe e schiena.

Non credo che gli altri le abbiano già viste.

Continuavo a pensarci.

Berthold...

Perchè dovevi dire queste cose adesso?

Io.. ho bisogno di te..

Senza accorgermene mi scese una lacrima.

Io.. voglio stare con lui, voglio vederlo.

Però mi ha detto..

Mi alzai di scatto dal letto.

T/n:<NO! T/n lui ti ama, e lo sai> dissi arrabbiata per via delle cose che pensavo.

Lui è la prima persona per cui ho pianto.

E non voglio sprecare queste lacrime inutilmente.

Subito dopo mi alzai dal letto, non mi misi le scarpe per non perdere tempo, chiusi la porta ovviamente dopo aver preso le chiavi, ed iniziai a correre..

Iniziai a correre il più veloce possibile sotto la pioggia.

(Si la pioggia perché deve avere una bella atmosfera tutto ciò)

Il miei capelli erano bagnati stessa cosa per i vestiti.

Le calze erano sporche ma poco mi importava.

Non ho mai litigato con una persona per poi fare subito dopo pace.

Beh ora saprò cosa si prova.

Senza accorgermene mi comparve un sorriso sul volto.

Berthold.. sto arrivando.

Continuai a correre per altri 5 minuti, sbattendo addosso a varie persone dato che ste stronze non si spostavano.

Ad un certo punto andai a sbattere contro qualcuno di molto alto che come me stava correndo, ma a differenza mia aveva delle scarpe.

T/n:<sta at-> dissi alzando lo sguardo notando che era Berthold.

Subito dopo lo abbracciai stringendolo il più forte possibile a me.

Berthold ricambiò l'abbraccio accarezzandomi la testa.

Berthold:<scusami per quello che ti ho detto, veramente non sapevo cosa stavo dicendo, veramente perdonami> disse dispiaciuto.

Io restai zitta e gli sorrisi.

Beh d'altronde non ho nulla di cui scusarmi giusto?

Gli hai solo tirato uno schiaffo.

Vabbè è che sarà mai. 

Si si è poi non prendertela se lui te ne tirava uno.

Dite che dovrei scusarmi?

Si

Si

Ok ok.

T/n:<eh hemm, scusa se ti ho dato uno schiaffo> dissi un po' dispiaciuta.

Ora che ci penso credo di non aver mai detto scusa ad una persona.

Boh.

E che ne so io.

Una fredda come me non chiese scusa, mi faccio sempre i cazzi miei quindi posso solo accettare delle scuse di merda.

Berthold:<ti va di venire a casa mia? Sempre se stiamo insieme> disse l'ultima frase ridendo.

T/n:<si..> gli dissi sorridendo per poi prenderlo per mano.

Lui ricambiò il sorriso.

Camminammo per circa 10 minuti per poi arrivare a casa di Berthold.

Lui aprì la porta ed io entrai.

T/n:<permesso> dissi per poi entrare nella casa dopo essermi pulita le scarpe.

La serata non passò molto velocemente, ci limonammo solo ed altre cosuccia carine.

Certo che Berthold sa proprio essere un tenerone.

Ecco il capitolo, scusate se è corto ma se volete domani approfondisco l'ultima parte. Vabbè detto questo vi saluto ciaoo💜.

•Il mio ragazzo timido• Berthold x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora