Capitolo 1

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Hoshiyo POV

Stava andando tutto liscio, fino a quel momento. Se, in quel dannatissimo momento io non avessi commesso quell'errore madornale, forse tutto ciò che successe dopo non sarebbe accaduto. Ma è inutile rimuginare sul passato, a parer mio. Stavo attuando con calma la mia rapina in una stradina laterale, per evitare troppi heroes ficcanaso di ronda, tanto quelli girano solo sulle strade principali. Era tutto a posto, avevo sistemato con un colpo di mazza da baseball il cassiere, che giaceva inerte ai miei piedi. Non c'erano troppi clienti quel giorno, uno o due mi pare, e avevo sistemato pure loro. Entrambi legati, l'uno lontano dall'altra, ai due angoli del negozietto. A quel punto erano anche diventati più docili, avevano finalmente smesso di dimenarsi e se ne stavano impauriti a guardare la scena. Una volta presi i soldi, non restava che andarsene. Fu lì che mi accorsi di aver fatto un errore. L'uomo alla cassa mi aveva detto che non c'erano altre persone in negozio, a parte i clienti. Per non perdere troppo tempo non ero andata ad ispezionare, infatti, anche se in una stradina laterale, qualcuno avrebbe potuto vedermi e chiamare la polizia. Sono già piuttosto famosa, incredibilmente. Stavo per uscire quando notai, con la coda dell'occhio, un ometto gracile con un grembiule bianco. Aveva un cellulare in mano e usciva da uno dei magazzini. Cercai di sistemarlo più presto possibile, ma a quanto pare aveva già chiamato la polizia, che non sarebbe tardata ad arrivare, insieme a molti heroes rompi palle. Mi affrettai alla volta di casa, correndo per i vicoli di quella parte malfamata della città. Scelsi di percorrere la strada più lunga tra quelle che avevo a disposizione, infatti i poliziotti, probabilmente, avevano preso quella più corta per arrivare prima. Sperando che non si fossero divisi, cercai di correre più veloce che potevo, o quantomeno, al massimo della velocità che le mie gambe mi permettevano. Non uso quasi mai il mio Quirk, che tanto solitamente non mi occorre. Sentii le sirene della polizia fermarsi poco più avanti. Madonna sono già qui?! i poliziotti iniziarono a liberare gli ostaggi, arrivò anche un'ambulanza. Cavolo, forse ci sono andata troppo pesante col mingherlino. Così impara a farmi incazzare. Correndo, svoltai in vicoli sempre più stretti, fino a quando non riuscii più ad udire lo schiamazzo provocato da tutte quelle sirene e poliziotti. Probabilmente gli heroes sono già arrivati sul posto. Mi staranno cercando nei dintorni, speriamo di non incontrarne nessuno. Svoltai a destra e mi accasciai dietro l'angolo di una strada buia e polverosa. Mi abbassai la mascherina scura che mi copriva metà del volto per riprendere fiato. Fu a quel punto che mi accorsi di non essere sola. Uno hero, uno fra i tanti, ormai non so nemmeno i nomi da quanti ce ne sono, mi era arrivato alle spalle. Probabilmente era un novellino, o uno un po' scemo, perché non aveva preso grosse precauzioni. Aspettai ancora qualche secondo, fingendo di non essermi accorta di nulla, poi alzai di scatto le braccia e arraffai le sue. Lo scaraventai per terra facendolo passare sopra la mia testa, poi, dopo avergli immobilizzato le mani, appoggiai la suola della mia scarpa sul suo volto. "Vediamo di conoscerci meglio prima di finirla qui. Chi sei, per chi lavori e come mi hai trovato." Le precauzioni non sono mai troppe, potrebbe lavorare per qualcuno in particolare che mi sta cercando o aver avvertito altri heroes. "Allora?" cominciavo ad infastidirmi, aumentai la pressione della mia scarpa sul suo volto. Intanto gli avevo immobilizzato anche i piedi, giusto per evitare ribellioni. "So-sono venuto qui per dare una mano agli altri heroes... di là... per la rapina. Ti ho vista qui e ti ho riconosciuta... allora... ho cercato di catturarti." Non riusciva a parlare granché bene per via della mia scarpa, ma quello che capii fu all'incirca questo. "Vabbè, mettiamo che ti creda. Che ne dovrei fare di te?" Avevo notato la paura nei suoi occhi alla mia domanda. "Ti... ti prego... n-non mi u-uccidere..." Non è che mi interessasse molto di lui, e avevo poco tempo da perdere. Visto che ero abbastanza calma, lo lasciai per terra dopo averlo colpito una o due volte con la mazza, stando attenta a lasciarlo in vita. Tanto, uno inutile come lui non mi avrebbe causato troppi problemi. Mi tirai nuovamente su la maschera nera. E ora che si fa? Se rimanessi per troppo ferma in una stessa posizione aumenterebbe il rischio che mi trovino, e poi quello là mi ha già fatto perdere abbastanza tempo. Meglio andare via, verso la strada principale. Poi mi cammufferò tra gli altri. Corsi fino a trovare una strada che si immetteva in quella principale. All'angolo, abbastanza buio per non farmi notare, mi sciolsi i capelli, che avevo legato in modo che non mi dessero fastidio, e tolsi la mascherina. Indossai una felpa nera, molto lunga, per coprire le tracce di sangue e i miei vestiti da Villain, se mi si può definire in tal modo. Mi incamminai, la strada principale era gremita di gente, tanto che venivo sballottata di qua e di là. Alla fine, tra la folla, gli sballottamenti e l'adrenalina per tutte le cose successe quel giorno, arrivai a casa stanchissima. Infilai le chiavi nella toppa del mio piccolo appartamento, tutto ciò che una criminale 17enne si sarebbe potuta permettere, ed entrai. Mi feci una doccia calda, lavai i miei vestiti dal sangue, e andai a dormire. Dopotutto, il giorno dopo sarebbe stato estenuante. 

My Space

Ma quanto è carino il mio bimboo? Si, adoro le foto in copertina di Shigaraki e continuerò a metterle. (Forse un capitolo o due più avanti metto anche Dabi) Per chi non avesse capito, teoricamente Hoshiyo è y/n, quindi voi. E niente, credo che per oggi sia tutto. Ciao!

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