Hoshiyo POV
Camminavo verso la mia classe. Sapevo che Shigaraki se l'era cavata, altrimenti avrebbero fatto un casino, allarmi, gente che correva, eroi che radunavano gli studenti, polizia in arrivo. Io non potevo far altro che pensare alle parole di Tomura. "Mi mancavi." Risuonavano nella mia mente, ancora e ancora, e il pensiero di quanto fossimo vicini mi faceva diventare scarlatta. Cercai di lasciar perdere, dopo tutto Tomura è solo un ragazzo, anche più grande di me di un po', che fa ciò che vuole quando gli pare. Uno poco raccomandabile, che era a capo di un'organizzazione che aveva collezionato, fino ad adesso, solo sconfitte. Eppure... mentre ero impegnata in una lotta fra i miei pensieri stavo continuando a percorrere la strada verso la classe, e non mi accorsi di sbattere contro qualcuno. Era Sasaki. "Oh, scusami tanto! Non guardavo dove stavo andando!" Mi affrettai a scusarmi. "Tranquilla, in realtà nemmeno io, ahah." Era sempre così solare, questo ragazzo. Rientrammo insieme in classe, e, durante la lezione, continuavamo a scambiarci bigliettini. Quando suonò la campanella della fine della scuola, di pomeriggio, io, Sasaki, Tamaki, Mirio e Nejire tornammo a casa insieme. Loro abitavano, inaspettatamente, vicino a me, quindi decisero di accompagnarmi. Ero un po' spaventata che giudicassero il luogo dove abitavo, ma Sasaki mi disse che il mio appartamento era molto carino, e Tamaki mi disse che mi invidiava, dato che potevo vivere da sola. Io sorrisi a tutti quanti, poi entrai a casa. Davvero mi stavo affezionando a loro? Come avrei fatto, se avessimo dovuto attaccare? Le domande mi sorgevano nella testa, senza fine. Cercai di seppellire i miei pensieri, quando un Warp Gate mi si parò davanti e Shigaraki ne uscì. Non c'era nessuno con lui. I ricordi di quel giorno, a scuola, mi si riversarono nella testa, e non potei trattenermi dall'arrossire. "Cavolo, Tomura! Mi hai spaventato!" Dissi, per cercare di distogliere la sua attenzione dalle mie guancie, diventate color porpora. "Sono venuto per avvisarti e dirti delle cose importanti." si spiegò. "Fra quattro mesi attaccheremo lo Yuuei. Teoricamente tu dovrai far partire tutto dall'interno, assicurandoci un punto dove entrare, per poi attaccare e prendere di mira All Might. Dopo che è diventato così debole, sarà facile attaccarlo. Dobbiamo anche togliere dai piedi quei mocciosetti della prima A." Io ascoltai in silenzio. Non avrei voluto rivelarmi così presto ma, dopo tutto, la scuola sarebbe finita il mese dopo quindi non c'erano troppi problemi. Acconsentii. In quel momento suonò il campanello, quindi mi affrettai ad andare ad aprire, mentre Tomura tornava al bar con il Warp Gate. Alla fine era Sasaki che aveva dimenticato di ridarmi un libro che gli avevo prestato, nulla di che. Quando rientrai, Tomura era ancora lì e mi guardava con un'aria strana. "Chi era quello?" il suo tono era diverso dal solito, non l'avevo mai visto così... "Un mio compagno di classe. Gli ho prestato un libro e me l'ha riportato." Ho spiegato, cercando di sembrare noncurante, nonostante la faccia strana di Tomura. Non sembrava convinto dalla mia spiegazione, e borbottava cose tra i denti, del tipo "Se si avvicina ancora..." o "giuro che l'ammazzo" Gli corsi vicino, prendendo la sua testa fra le mie mani e obbligandolo a guardarmi. "Oi oi, calmati! Tomura!" Lui sembrò ritornare in sé, si congedò qualche secondo dopo e rientrò nel Warp Gate. Un pensiero mi passò per la testa, ma cercai di scacciarlo. Che era, geloso?
Skip Time
Qualche giorno dopo mi trovavo sul tetto di casa mia, a guardare la luna. Ero appena tornata da una rapina e avevo qualche traccia di sangue sui vestiti e sul volto, ma non mi importava. Quel giorno era il mio compleanno, e non ne ho festeggiato uno come si deve da quando i miei genitori sono morti. Sentii qualcuno chiamare il mio nome alle mie spalle. Era Shigaraki, che, nel mentre, si era seduto accanto a me. "Ciao." dissi. "Che hai?" mi chiese, guardando il cielo insieme a me. "Di solito non sei così giù di morale dopo una rapina." Mi voltai a guardarlo. Era una delle prime volte che lo rivedevo senza mano, con i capelli azzurrini che gli ricadevano sul volto. Le labbra erano leggermente arricciate in quello che pareva essere l'abbozzo di un sorriso. "Come hai fatto? Mi hai seguita?" Gli chiesi. "Può darsi." Il suo sorrisetto si era fatto ancora più evidente. "Buon compleanno, comunque." continuò. Mi voltai di scatto a guardarlo. Adesso anche lui era girato e mi stava osservando a sua volta. "Come hai fatto a saperlo?" lo guardai esterrefatta. "Segreto professionale. Quanti anni compi?" Immaginavo lo sapesse già, ma gli risposi comunque. "18." Rimanemmo in silenzio per un po' , poi lui continuò. "Ma allora sei diventata maggiorenne! È un'avvenimento importante, sai. Dovresti festeggiare." Lui appoggiò una mano sulla mia spalla. Indossava dei guanti strani che coprivano tre dita. "è da tanto che non ne festeggio uno. È solo un giorno come gli altri." Gli risposi, tornando a guardare la luna. "Oi, che dici? Come mai?" sembrava sorpreso, adesso. Rimasi un po' in silenzio. Lui non mi forzava a dire nulla, ma sentii che sarebbe stato meglio parlarne con qualcuno. "L'ultimo che ho festeggiato è stato prima che i miei genitori morissero. Poi iniziai a vivere per strada, e i compleanni non avevano molto senso, da festeggiare. L'importante era più che altro non morire di fame." Sembrò sorpreso, poi fu come se si immergesse in qualche ricordo... "Come sono morti?" Chiese. "Ha qualcosa a che fare con il tuo odio per... All Might?" Era la prima volta che lo sentivo pronunciare il suo nome. Aspettai un po' prima di rispondere. Per spiegare, dovevo trovare le parole giuste. "è stato molto tempo fa. Avevo sei anni. Io e mio padre stavamo andando ad un festival. Apparve un Villain che voleva distruggere tutto. Ci fu un sacco di casino, detriti che cadevano in giro e persone che correvano. Arrivarono gli eroi. Io e mio padre stavamo cercando un luogo sicuro, quando un masso proveniente dal muro di una casa che era crollata cadde sul petto di mio padre. Lui non riusciva a tirarsi su, ed io ero troppo piccola per riuscire a spostare il masso. Cercai aiuto, ma tutti gli eroi a cui mi rivolgevo mi dicevano di chiedere a qualcun altro. Così, trovai All Might." Mi fermai per un secondo. "Lui mi disse che c'erano delle persone in pericolo, e che io dovevo pensare a mettermi in salvo. Io gli dissi che mio padre stava morendo e che bisognava fare qualcosa, era schiacciato da un masso e non riuscivo a sollevarlo da sola. Ma lui... lui mi disse che moltissime altre persone erano in pericolo e che dovevo rivolgermi ad altri. Io gli risposi che gli altri eroi mi avevano detto di rivolgermi a lui, che, mentre il Villain veniva portato in prigione, si occupava di salvare le persone ferite. Lui mi disse che persone in situazioni molto più gravi avevano bisogno di aiuto, e mi disse di rivolgermi ai medici, quando le ambulanze sarebbero arrivate. Io gli credetti. Ma, quando quelle arrivarono, c'era talmente tanto casino che non riuscivo a farmi notare, e non capivo da chi farmi aiutare. Mi misi a piangere e un medico si accorse di me e cercò di aiutarmi. Io lo portai da mio padre, ma era troppo tardi." Mi fermai, mi accorsi che una lacrima mi rigava la guancia. Non ci feci troppo caso e continuai. "Io non sapevo il numero di mia madre, così mi portarono in centrale. Dopo qualche ora lei arrivò. Era distrutta per via della morte di mio padre. Mi riportò a casa. Per i mesi successivi, lei si fece sempre più assente, fino quasi a sparire. La mattina andava al lavoro, poi tornava a casa, mi preparava il pranzo, si chiudeva in camera sua fino alla mattina successiva. Non cenava, e io mi arrangiavo con quello che c'era, biscotti o gli avanzi freddi del pranzo. Non c'era quasi più, non sorrideva, non mi parlava, non faceva nulla. Infine, circa mezzo anno dopo la morte di mio padre, si suicidò. Mi scrisse una lettera dicendo che non ce la faceva più a vivere, e che le dispiaceva. Io, non avendo parenti, rimasi da sola. Eravamo molto poveri, per cui la gente non si preoccupò granché della mia situazione, e io mi ritrovai a vivere per strada, cercando di sopravvivere in qualsiasi modo." Un'altra lacrima mi rigò la guancia. Mi fermai un secondo. "Vivevo rubando da mangiare nelle cucine dei ristoranti, fuggendo da altre persone povere in canna come me che volevano rubare a loro volta ciò che avevo preso io. Qualche anno dopo, mentre un uomo, ubriaco, mi minacciava con un coltello, un signore barbuto che aveva sempre un sigaro in bocca mi aiutò. Fu così che conobbi il mio Maestro. Era benvoluto nel quartiere, molti lo rispettavano. Lui mi insegnò a difendermi, a sopravvivere in quel mondo schifoso. Vissi con lui per cinque anni. Poi, quando ne avevo 13, All Might lo catturò durante una rapina e mi trasse in salvo, a parole sue, pensando fossi un'ostaggio. Mandò in prigione il mio secondo padre. L'unico che mi aveva aiutato." Il mio sguardo si indurì. "Mi portò in centrale, io finsi di avere dei genitori e di avergli telefonato, mi aspettavano a casa. Dopodiche, ritornai in quella che, un tempo, era casa mia. Era disabitata, io presi i pochi soldi che mi rimanevano e qualche vestito, poi cominciò la mia vita da criminale. Vivevo grazie ai soldi che guadagnavo facendo varie rapine. Quando non ero a scuola, perché il Maestro mi aveva iscritto ad una, ero nella mia vecchia casa. Alla fine, qualche anno fa, grazie ai risparmi di una vita sono riuscita a comprarmi questa casa, fingendo di avere 18 anni, quando in realtà ne avevo 16. L'anno precedente, quando arrivò la scelta del Liceo, decisi di frequentare lo Yuuei, nonostante fossi una criminale. Volevo avere la migliore preparazione possibile per vendicare me, mio padre, mia madre e il mio Maestro." Feci un gran respiro, avevo parlato troppo e la gola mi si era seccata. Era la prima volta che dicevo a qualcuno del mio passato. Sentii le braccia di Shigaraki cingermi in un caldo abbraccio. "Non sei da sola." Mi disse semplicemente, mentre io mi abbandonavo in singhiozzi tra le sue braccia.
My Space
Ed ecco qua la scena strappalacrime in cui Hoshiyo rivelo il suo passato, che poi, in confronto a quello di Tomura, non è nulla. Vabbè, comunque la cuteness dell'abbraccio finale!!
Ovviamente, amo il mio bimbo in copertina!!! Però è un po' triste per chi conosce la sua backstory, dato che è il sorriso di All Might e di Nana Shimura...
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Shigarakixreader
RomanceUfficialmente la prima storia che ho completato! è una Shigaraki x reader perché Shiggy merita più amore uwu Secondo me la storia è un po' cringe, poi vedete voi ahahah- Dabihawks/Hotwings in alcuni capitoli verso la fine (principalmente nel capito...