Capitolo 14

305 13 3
                                    

Hoshiyo POV

Il pomeriggio, dopo le noiose lezioni che nessuno aveva seguito-erano tutti troppo impegnati a fissarmi- mi incamminai verso casa per prendere le mie cose, per poi correre da Endeavor per il tirocinio. Ero a pochi metri dal cancello della Yuuei, quando vidi quel dannato vicolo, che Shigaraki aveva usato per accompagnarmi a scuola il giorno dopo l'attentato. Istintivamente, tornai indietro fino al cancello, da dove si poteva vedere un pezzo del vicolo. All'inizio non ci detti peso, ma poi notai che quei capelli azzurrini che sporgevano e quella mano con un guanto a tre dita che riuscivo a scorgere potevano appartenere solo ad una persona. Iniziai a correre. Avevo provato a chiamarlo, dopo il sogno. Mossa stupida, ma ne avevo bisogno. Dopo una decina di chiamate, mi ero convinta che fosse davvero morto, e che non l'avrei più rivisto. Ero sempre più vicina, da questa distanza vedevo gli occhi rossi che mi scrutavano, era lui, non ci potevo credere! Mi buttai fra le sue braccia, senza reprimere i singhiozzi. Lui aveva appoggiato il suo mento sulla mia testa, mentre io respiravo il suo profumo, con la testa contro il suo petto. "Oi, oi, Hoshiyo, non serve che tu faccia così." Mi disse, accarezzandomi i capelli. "Non andartene più, capito?!" Gli intimai, alzando la testa. Lui mi prese il volto fra le mani, mentre con le dita mi asciugava le lacrime. "Va bene." Ah, che stupido! È stupido, ma volevo rimanere fra le sue braccia ancora un po'... Arrossii, rendendomi conto di ciò che avevo pensato. Successe in un secondo, o forse era di più, ma dato che ero sovrappensiero, non me e accorsi. Shigaraki si avvicinò con il volto al mio, tenendolo fra le mani... io vedevo solo i suoi occhi, in quel momento... le nostre labbra si incontrarono prima che mi rendessi veramente conto di cosa stava facendo. Come in trance, lasciai che mi baciasse. Me ne resi conto solo qualche secondo dopo, e mi affrettai a staccarmi, tutta rossa. Mi affrettai a nascondere il volto fra le mani. "Che c'è, Hoshiyo?" Anche se non lo vedevo, sapevo che Tomura stava sorridendo in quel momento. "B-baka Tomura! Cosa ti salta in testa?!" Lui mi tolse delicatamente le mani dalla faccia e mi costrinse a guardarlo. "Però ti è piaciuto, no?" Ecco, adesso ero ancora più imbarazzata. "U-uh? Cosa dici?! Baka!Baka!Baka!" Lui sorrideva, con l'aria di chi sa di avere ragione e si sta divertendo a vederti in imbarazzo. "Devo andare, ho il tirocinio!" Prima che mi afferrasse, scappai per il vicolo, senza nemmeno passare per casa mia: ero già in ritardo. Quando arrivai da Endeavor, ero senza fiato e ancora rossa. Mi aprì Shoto. "Sei in ritardo." "Scusami, ho avuto un'imprevisto!" Todoroki sorrise, e io ebbi lo sgradevole pensiero che forse avrei dovuto combattere contro di lui, durante l'attacco alla Yuuei. Scacciai il pensiero. Entrammo nell'ufficio di Endeavor, che pareva seccato dal mio ritardo. "Hawks, oggi cambiamo giro. Voi fate la parte est" disse indicando me e l'eroe "e noi quella ovest." Continuò, indicando lui e il figlio, che aveva un'aria decisamente poco entusiasta di finire nuovamente con il padre in ronda. Uscimmo e ci separammo quasi subito. Io e Hawks camminavamo in silenzio: non mi andava di parlare. Avevo la testa presa da quel maledetto Tomura che prima mi aveva baciata. Ero confusa, anche se avevo ricambiato non significava fossi innamorata di lui, giusto? Continuavo a pensare a quel momento e diventavo sempre più rossa. "Hoshiyo? Tutto ok?" Oh, perfetto. Adesso Hawks inizia con il: a chi stai pensando? "Si, tutto a posto." Stranamente, l'eroe non mi fece altre domande, e rimanemmo in silenzio fino alla fine della ronda, quando ritornammo all'agenzia in fila a coppie, come l'altra volta. "Com'è andata?" Era Shoto. "Bene, non abbiamo incontrato nessuno." "Mh." All'incirca la nostra conversazione fu questa. Già, siamo persone socievoli. Una volta entrati, Hawks aspettò appoggiato alla parete che Endeavor si ritirasse e che Shoto tornasse a scuola, poi mi prese per la vita e si librò in aria. "Che fai, brutto uccello cannibale?! Mettimi giù!" Per buon senso, cercai di non dimenarmi, se mi avesse mollato sarei morta. "Come vuole, signorina." All'improvviso Hawks mollò la presa, ed io caddi di qualche metro prima di essere nuovamente afferrata tra le sue braccia. "Sei scemo?!" Gli diedi un pugno su un braccio, che probabilmente non aveva nemmeno sentito. "Me l'hai chiesto tu, ho solo fatto come hai detto." Dopo averlo mandato ad un certo paese, rimasi in silenzio finché non atterrammo. Una volta con i piedi per terra, mi guardai attorno per capire dove fossi. Non riconobbi il posto, era un edificio malandato e in disuso, apparentemente in periferia. "Benvenuta alla nuova sede dell'Unione." Affermò Hawks con tono compiaciuto. Dovevo immaginare che dopo l'attacco alla nostra vecchia sede ne avremmo trovata una nuova, e io non ci ero ancora stata per via dei sospetti su di me e del tirocinio. Ma, se questa era la nuova sede dell'Unione, allora lì c'era anche Shigaraki. E non mi andava di incontrarlo. Almeno, non adesso. Avevo bisogno di ancora un po' di tempo, per capire che cosa provavo. Almeno, questo fu quello che pensai prima di vederlo, appoggiato al muro, quando entrammo. Era come se il mio cuore avesse fatto una capriola nel mio petto. In quello stesso istante, capii che non ero completamente felice senza di lui, che i miei pensieri tornavano a lui per un motivo, e che volevo rivivere quel bacio dato fra le mura di un vicolo buio e polveroso. Ma, ovviamente, il mio fantastico imbarazzo ritornò a galla per rovinare tutto. Quando i nostri sguardi si incrociarono, diventai scarlatta, e non riuscii a spiccicare parola neanche con la forza. Hawks, in tutto questo, mi fissava divertito, da un angolo della stanza. "Uhm... ciao Tomura-kun." Lui ricambiò il mio saluto. In quel momento, qualcuno mi salvò dall'apparente disastroso stato di imbarazzo generale in cui mi ero cacciata e avevo cacciato tutti. Dabi, che entrava nella stanza. Quando lo vidi, e, soprattutto, quando vidi Hawks dal suo angolino mettersi dritto in piedi, con un'ombra di rossore quasi impercettibile sulle sue guance, capii una cosa. O Hawks era innamorato di due persone, o Dabi era Touya-senza-cognome. Dabi si avvicinò all'eroe, tendendo una mano verso di lui, con un sorrisetto stile devi-ringraziarmi-perché-ti-potrei-ammazzare-adesso in faccia. I miei sospetti vennero confermati quando Hawks strinse la mano del Villain, dato che il suo sguardo per così dire "contemplativo" durava un po' troppo, come quello di Dabi. Ok, è il mio momento. Questi due devono stare insieme. Guardai Tomura, che stava osservando la scena con un sopracciglio alzato e un sorrisetto beffardo. Non credo sapesse quello se sapevo io su Dabi-alias Touya- ma vedeva, in quel momento, quello che vedevo io: due tizi innamorati l'uno dell'altro che si fissavano stringendosi la mano per un tempo più lungo del necessario. 

Angolo depravata mentale

Questo capitolo è la perfetta definizione di cringe. Questa era la mia prima xReader, e adesso che arrivo alla scena del bacio so di non averla scritta bene: d'altronde, non ne avevo mai scritta una prima. Ma vabbè, c'è sempre una prima volta, no? Il prossimo capitolo sarà praticamente incentrato sulla DabiHawks, se non vi piace la ship lo potete anche saltare. Ciaoooo!!!

ShigarakixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora