Hoshiyo POV
Una volta arrivati all'agenzia Endeavor si ritirò nel suo studio e ci lasciò da soli. Pochi secondi dopo anche Shoto se ne andò a sua volta, dicendo che aveva degli allenamenti a scuola. "Beh, sembra che ti allenerai solo tu qui, oggi." Per il resto della giornata occupai la gigantesca palestra che era al primo paino, mentre Hawks era sparito da qualche parte, dicendo qualcosa a proposito della cena e del pollo. Verso sera l'eroe ritornò, con due borse di carta che contenevano qualcosa con un odore buonissimo. Uscimmo dall'agenzia, era tardi e il sole era già tramontato. "Reggiti forte." disse, ad un tratto, Hawks, prendendomi per la vita e sbattendo le grandi ali. Dopo pochi secondi ci ritrovammo sul tetto di un negozio. La sensazione che mi aveva riempito il cuore mentre ci libravamo in aria non se n'era ancora andata del tutto. Ci sedemmo lì sopra a mangiare dei nuggets di pollo che Hawks aveva comprato e di cui, come ebbi modo di scoprire, andava matto. "Il ragazzo di cui mi avevi parlato" dissi, mentre l'eroe mangiava, "come si chiama?" Hawks non mi rispose subito, poiché era impegnato a masticare, ma appena ebbe deglutito mi rispose "Touya. Non riesco a ricordarmi il cognome, comunque non credo me l'abbia mai detto." "Mh." Rimanemmo in silenzio per un altro po'. "Come va all'Unione?" La domanda mi lasciò un po' spiazzata, tanto che sul momento non sapevo cosa rispondere. "è da un po' che non li sento, dato che per via del tirocinio ho preferito evitare contatti. Sono simpatici, comunque." Lui annuì. Dopo una mezzoretta gli chiesi di farmi scendere in modo che potessi andare a casa, ma lui fece diversamente. Mi prese per la vita e si librò nuovamente in aria. "Che fai? Fammi scendere, brutto uccello cannibale!" Lui ridacchiò. "Ti accompagno a casa. So già dove abiti, era scritto nelle informazioni che la scuola ci ha gentilmente fornito." Sottolineò la parola gentilmente con fare quasi accusatorio. Arrivati davanti a casa mia mi fece scendere, poi mi salutò. "Beh, ci si vede domani, allora." Disse, mentre io cercavo di riprendermi dal volo. La sensazione era bella, ma Hawks fa di quelle curve che neanche in nave ho provato così tanta nausea. Gli gettai le braccia al collo. "Ciao." Mi separai, poi chiusi il cancello alle mie spalle. Casa mia era buia e l'atmosfera un po' soffocante, così entrai in camera mia per aprire le finestre. Seduto sul letto, con l'inconfondibile mano sul volto, c'era Shigaraki. "Tomura? Che ci fai qui?" Dissi, una volta superata la fase di sorpresa iniziale. "Dove. Ti. Eri. Cacciata." Dalla voce sembrava avesse pianto per ore. Non lo facevo così emotivo. "Uhm... beh, è una lunga storia, vedi... il Preside mi ha proposto un tirocinio con Endeavor, non potevo rifiutare, per cui..." Lui balzò su dal letto e mi raggiunse. "E non mi hai detto nulla?!" Ecco, si era arrabbiato adesso. Molto. "Non potevo! Avrebbero potuto seguirmi o che, Aizawa ha dei sospetti su di me, non potevo fargli scoprire tutto!" A Tomura la mia spiegazione sembrava non bastare. "Non ti rendi conto che mi sono preoccupato! Non sapevo dove fossi, a casa non c'eri, a scuola neanche!" Strabuzzai gli occhi. "Sei stato a scuola?! Ma ti rendi conto che ti potevano vedere?!" Se Shigaraki non la smette di essere così avventato finirà tutto in malora! Sentii il sangue ribollirmi nelle vene. "Non mi importava, ok?!" Ero sempre più arrabbiata. Possibile che non capisse?! "BEH, A ME NON VA DI VENIRE MANDATA IN PRIGIONE PER COLPA TUA, VA BENE?! E NON CI DEVI ANDARE NEMMENO TU!" Shigaraki sembrò arrabbiarsi a sua volta. "ALLORA NON MI IMPORTA DI TE, VA BENE?!" Cadde il più completo silenzio. Le parole di Tomura si insinuarono fino al mio cuore e al più profondo angolo nascosto del mio cervello, rimbombando e ripetendosi all'infinito. Non mi importa di te... Con la voce spezzata da un leggero sussulto, dovuto agli occhi che bruciavano e alla fuoriscita delle lacrime, gli intimai di andarsene. Shigaraki, le mani strette attorno al collo, si stava grattando lasciando dei segni rossi sulla pelle. Sembrava si fosse pentito di aver urlato quella frase, e rimase fermo, a fissarmi, con gli occhi spalancati e timorosi. "Ti ho detto di andartene." Continuai seccamente, nonostante fossi scossa dai singhiozzi dovuti al pianto. Lui uscì dalla mia stanza, a passo lento e con la testa bassa. Prima che la abbassasse avevo notato che i suoi occhi erano lucidi. Qualche secondo dopo sentii la porta d'ingresso sbattere. Mi sedetti sul letto, lasciando che le lacrime scivolassero senza fine sul mio volto. Quando gli ultimi singhiozzi si furono calmati e il mio respiro tornò calmo e regolare mi sedetti. Effettivamente, ora che ci pensavo, la frase che mi aveva urlato Tomura era solo dovuta alla sua ira, era evidente che non lo pensava davvero. Allungai un braccio verso la porta, come per fermare la figura di Tomura, a testa bassa, che percorreva quel breve tratto dal mio letto alla porta, ma lui non era più lì, ovviamente. Avrei voluto fermarlo, avrei dovuto fermarlo. Mi stesi di nuovo sul letto, guardando il soffitto, finché, dopo che mezzanotte fu passata da un pezzo, mi addormentai.
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Shigarakixreader
RomanceUfficialmente la prima storia che ho completato! è una Shigaraki x reader perché Shiggy merita più amore uwu Secondo me la storia è un po' cringe, poi vedete voi ahahah- Dabihawks/Hotwings in alcuni capitoli verso la fine (principalmente nel capito...