Capitolo 17

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Hoshiyo POV

Shoto era entrato subito dopo di me, prima che la porta si sprangasse automaticamente. Non mi girai. Tamburellai con indice e medio sulla coscia destra. Venti secondi... "Signorina Hoshiyo, la prego di dirimi cosa sta accadendo." Dieci... nove...otto...sette...sei...cinque...quattro...tre...due...uno... Vidi il portale viola apparire davanti a me, separando me e Shoto dal resto delle persone presenti. Vedendo la mano di Dabi puntata verso qualcosa, o meglio qualcuno, oltre la mia spalla, mi buttai di lato spostando Shoto appena in tempo: una raffica di fiamme blu scaldarono l'aria e si gettarono nel punto da cui il ragazzo osservava la scena, qualche secondo prima. "Hoshiyo? Che stai facendo, salvi la pelle al tuo amico, qui?" Tirai un'occhiataccia a Dabi, evitando lo sguardo di un confuso Shoto. Una fascia grigia di Eraserhead ci ricordò con non eravamo i soli, Dabi si spostò per lasciar passare gli altri. "Era ora, zombie bruciato. Dovevi fare il discorso di benvenuto?" Ero sempre più convinta che quell'attacco sarebbe stato inutile. Avevo salvato Shoto, ma perché? Ero venuta per uccidere All Might, non per ostacolare i miei compagni. Eppure... era come se, una volta arrivata qui, non volessi più spargere altro sangue. Cancellai in fretta quei pensieri dalla mente. Non era il momento di perdersi in smancerie. In pochi secondi, la palestra divenne un campo di battaglia. Io mi ero occupata subito di Eraserhead, evitando le sue fasce ero riuscita a metterlo k.o. dopo un combattimento corpo a corpo. Non che ne fossi uscita illesa, beninteso. Credo che mi abbia rotto un polso cercando di evitare un mio pugno. Il mio compito era piuttosto semplice: non dovevo prendere parte al combattimento vero e proprio. Bastava che spostassi persone e cose al momento giusto per aiutarle a schivare colpi che avrebbero potuto ferirle gravemente. Il mio aiuto, per quanto piccolo, si rivelò essere utilissimo: poco dopo gli studenti della Yuuei, stanchi dopo colpi a vuoto e ferite procurate dai Villain, sembravano non essere più in grado di attaccare con tutte le loro forze, a parte per una persona in particolare. Una persona che schivava ogni attacco e ne mandava a segno più di chiunque altro, che non aveva ancora nessun danno: Katsuki Bakugou. (No, non Midoriya perché lui doveva avvicinarsi di più di Bakugou, le cui esplosioni avevano un raggio d'azione più elevato.) Era quello che mi dava più problemi, dovetti spostare in fretta le nuove reclute per evitare che venissero ustionate. Agivo nell'ombra, a volte spostando qualche ragazzo dello Yuuei da un colpo che sarebbe potuto essere mortale, e nessuno se ne era ancora accorto. Era, per l'appunto. Quando spostai Shigaraki, appena in tempo, da un'attacco di Izuku, vidi troppo tardi gli occhi di Shoto fissi su di me. "Hoshiyo?! Cosa stai facendo?!" Non sembrava arrabbiato, sembrava scioccato. "Qualcuno se ne è accorto, quindi." Se c'era un momento in cui il mio caro ragazzo sarebbe dovuto rimanere zitto, era questo. "Hoshiyo è entrata nell'Unione dei Villains, un po' di tempo fa. Come Hawks, qui presente." é incredibile come, quando tutti si è concentrati sul salvarsi la vita, non ci si accorga di qualcosa che si ha sotto il naso. Ci fu un secondo di silenzio. Un secondo in cui tutti puntarono i loro occhi su di me e sull'ex Pro Hero, sconvolti. Forse, in quel secondo, vidi inumidirsi gli occhi di Shoto, ma non ne sono sicura, dato che, subito dopo, fui investita da fuoco e ghiaccio. Midoriya venne in aiuto di Shoto. Adesso per me era impossibile evitare tutti gli attacchi. Un polso rotto, l'altro braccio ustionato, qualche livido quando uno dei calci del verdino mi aveva colpito, erano le conseguenze dello scappare dai due studenti e, contemporaneamente, aiutare i Villain dell'Unione. Mentre cercavo di non farmi uccidere, notai una cosa, ma la notai troppo tardi. Shigaraki, pochi metri lontano da me, era scoperto e non si era reso conto che Midoriya gli era dietro, e che lo avrebbe raggiunto in poco tempo. "One For All: 1.000.000% !" Non ci pensai nemmeno, o, almeno, quando realizzai cosa stavo facendo, il mio corpo era già a metà strada. Mi frapposi fra Midoriya e Tomura giusto in tempo. L'impatto fu talmente forte che percepii il mio corpo sprofondare nel terreno e le ossa scricchiolare. Compresi che qualcuna doveva anche essersi rotta, dal dolore che mi aveva investito come una marea d'acqua in corsa sfuggita da una diga. Emisi un gemito strozzato quando mi appoggiai sul fianco destro, nel tentativo di alzarmi. Ma il dolore che provavo non era nulla in confronto a quel grido. Un grido di dolore, ma non causato da ferite. Un dolore che brucia dentro, che fa uscire le lacrime, quel dolore che ti fa perdere la ragione. E io sapevo fin troppo bene a chi apparteneva quella voce. "T-Tomura..." Aprii lentamente gli occhi, lo cercai con lo sguardo, ripetei più forte il suo nome. "Tomura...Tomura..." Nell'intero luogo era calato un surreale silenzio. Osservai le facce delle persone che avevo vicino. Midoriya mi osservava con un misto di tristezza e pentimento. Guardava me, forse pensava cosa mi avesse spinto a salvare un criminale. La mia attenzione fu distolta dall'arrivo di Shigaraki. "Hoshiyo... rialzati, Hoshiyo..." Vidi le lacrime che rigavano il suo volto cadere sul terreno. Era inginocchiato accanto a me. Tirai su un braccio per fermare le lacrime. "Le due ore sono quasi finite. Meglio se andate via." Non volevo aggrapparmi alla vita che scivolava lentamente dal mio corpo, ma prima dovevo assicurarmi che Shigaraki fosse in salvo. Solo allora, avrei potuto smettere semplicemente di esistere, pagando con la mia vita il prezzo dei crimini commessi e delle altre vite cancellate per mano mia. "No, no! Non ce ne andremo via senza di te! No! Avevo promesso che ci saremmo sposati, un giorno... non puoi andartene via! Io...io non sono niente senza di te! H-ho bisogno che tu rimanga..." Me la ricordavo, quella promessa. In uno di quei giorni in cui passavo le serate sul tetto di casa mia, in preda all'ansia per l'avvicinarsi dell'attacco allo Yuuei, lui era venuto lì a farmi compagnia. Mi aveva promesso che, se fosse andato tutto bene, saremmo andati a vivere in un posto sicuro e ci saremmo sposati. Ma era una promessa che non si poteva mantenere, non in questa situazione. "Vai, Tomura. Un giorno, in questa vita o in un'altra, ci rincontreremo. Allora potremo sposarci, potrai mantenere la tua promessa, ma adesso vai. Vai, altrimenti quella promessa non si potrà mai mantenere." Sapevo che non sarebbe andato, non da solo. Lanciai un'occhiata a Dabi, che era dietro di lui. Mi guardò, pieno di tristezza, e accennò un sorriso. Hawks era vicino a lui, che tratteneva le lacrime. Presi la faccia di Tomura fra le mani, e lo baciai. Durò forse una manciata di secondi, entrambi avremmo voluto che durasse di più, ma volevo che almeno lui fosse salvo. Dabi lo prese per un braccio e lo trascinò verso il portale viola. "Addio, Tomura." Sussurrai. Lui gridò, si dimenò, cercò di raggiungermi. Prima di chiudere gli occhi per sempre, aspettai che la sua figura sparisse dentro al portale. Con un po' di nostalgia, chiusi gli occhi. Non avrei più rivisto Tomura, Dabi, Hawks, Shoto: nessuno di loro. 

Angolo spasticoh

Prima che qualcuno mi ammazzi, la storia non è finita. Vorrei che leggeste anche l'epilogo prima di chiudere la storia. Ringrazio sinceramente tutti quelli che hanno seguito la storia fino a qui, l'ultimo capitolo prima della fine. Eeeeeeeh niente, all'ultimo capitolo! :)

P.s. Commentate con #Dipsie perché la storia sta diventando un po' cringe- Solo quelli che seguono RichardHTT possono capire uwu 

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