Capitolo 2 Vesemir 1

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Era una giornata come tante volte nella piazza della capitale del regno umano, Vesemir mezzo sangue tra n vampiro e un umano proveniente da Versacro un regno di un altro continente. Trasferitosi a Irisvield insieme al suo compagno Michael, un elfo originario del luogo,intraprese il mestiere dei suoi genitori e del suo migliore amico, il mercante, vendeva ogni tipologia di merci particolari: da pozioni di cure a armi incantate.Gli mancava fare l'avventuriero ma capiva anche che un po' di tranquillità non gli sarebbe stata contro. Dopo aver finito i commerci pomeridiani chiuse il suo carretto insieme a Michael.

"Michael io vado a fare un giro"

"Va bene tesoro, ma non tornare tardi che se no non ti faccio da cena"

Fece un giro per le strade, ormai quasi vuote, le botteghe stavano chiudendo come tutta la città, dopo una quindicina di minuti che camminava sentì degli spari in lontananza, non si preoccupò più di tanto, sapeva che una sola persona in quella città che sparava tranquillamente, sua figlia Annalise. Sua figlia, cacciatrice di taglie era conosciuta anche come la sterminatrice dell'inquisizione, lei reclamava vendetta e la otteneva con la violenza. Dato che l'ordine dell'inquisizione uccidevano senza ritegno ogni creatura che loro trovavano corrotta. Tra cui le varie razze: Elfi dopo la loro presunta estinzione e conversione in elfi oscuri dovuta ad una malattia, Vampiri, Tiefling creature umanoidi con sangue demoniaco e ogni creatura di queste tipologie. Poco dopo gli spari e le urla dei poveri malcapitati cessarono.

"Hey vecchio, perché sei a giro a quest'ora?"

"Perché non posso fare un giro?"

"Hai sentito come urlavano quegli stronzi?"

"Si Annalise ho sentito"

Vesemir indossava sempre una armatura di pelle nera rinforzata con delle borchie, piccoli cerchi di metallo piatto che aiutava a parare i colpi provenienti da lame,una fodera per tenere il suo pugnale, compagno di molte battaglie, pantaloni scuri abbastanza comodi da permettergli di muoversi agilmente e stivali, sua figlia al contrario indossava sempre abiti lunghi tendenti al rosso, due pistole e una falce legata sulla schiena.I due continuarono a camminare tranquillamente per le strade ormai vuote se non per topi e qualche barbone avviatosi a cercare un posto dove passare la notte. Annalise salutò con un cenno il padre e se ne andò passando per i tetti, lui continuò la sua camminata. Non sapeva il perché faceva sempre la solita strada ogni volta che faceva le sue camminate, ma l'istinto da avventuriero gli diceva di continuare a fare quella strada e che prima o poi sarebbe successo qualcosa, qualcosa di importante. Ma non era questo il giorno, arrivato fino al confine della città decise di tornare sui suoi passi, deluso dal fatto che probabilment il suo istinto lo stava traendo in inganno. Tornato al carro trovò Michael alle prese con la cottura di due polli, uno ben cotto e senza pelle per se stesso e uno al sangue per Vesemir,poco dopo i due si misero a tavola e cenarono, in silenzio. La mattina dopo solita e noiosa routine, apri il carro per iniziare i commerci alle 9:00 tieni aperto fino alle 12:30/13:00 e a fine mattinata pausa pranzo. Vesemir si mise seduto per iniziare il pranzo sbuffando leggermente.

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