Capitolo 1 Zeno 2

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"Mi accendo una sigaretta o no?"

"No coglione se poi arriva il bus la devi buttare via"

"Si dai, tanto il bus è in ritardo come al solito, ce la fai"

Decido di non accendermela e miracolo dei miracoli, arriva il bus con meno di 20 minuti di ritardo. Salgo sul bus e o mio Dio classica battutina del coglione di turno sul fattore trucco e smalto, cazzo siamo nel 2020 e ancora si prende in giro gli esseri umani di sesso maschile con smalto e trucco, il MIO é stile al contrario vostro. Ah, si mi sono scordato di dirvi una cosa, oltre al fatto delle mie crisi di nervi c'è anche una leggera pandemia in corso, che per me ci sterminerà tutti, però hey dei miei pensieri non si preoccupa mai nessuno. Menomale esistono le cuffie e la musica metal. Il viaggio é sempre la stessa storia: Fai a spallate per il posto a sedere, che nemmeno quando si poga hai concerti, ridi alle occhiatacce che gli anziani ti tirano per via del look e cosa da non dimenticare leggere per poter spiare Kasumi, ragazza giapponese dai capelli abbastanza corti, sempre vestita per bene, con uno sguardo che ti entra dentro, stamani ha i capelli raccolti in un pocchio, vorrei averli ordinati come i suoi. Oggi porta un piumino bianco, accompagnata da maglietta chiara e jeans normali. Mentre leggo e ascolto la musica vedo salire anche quel coglione del mio migliore amico Giovanni o come si fa chiamare da qualche tempo Jhon.

"Buongiorno metallaro fallito"

"Buongiorno coglione"

"Quindi le parli oggi o ci devo parlare io?"

"Dai smettila, lo sai che tanto non sa nemmeno che esisto"

"E con questa scusa non le parli mai, sei bravo a scrivere, nel vestirti ma a fatti?"

"A fatti sono comunque bravo, é che lo sai, non voglio sciupare tutto."

Ok, ok, so cosa state pensando, un metallaro, stereotipo del cattivo ragazzo che se le fa tutte, be NON é il mio caso. Giovanni al contrario mio é uno sfigato, ma intraprendente, al contrario mio, lui parla con le ragazze, ci esce, io no. In più i miei continui fallimenti in ambito di relazioni o semplicemente amorosi hanno portato ad un potenziamento della mia timidezza. Quindi ricapitoliamo; metallaro con atteggiamenti emo sempre sul lastrico, nerd e pure timido.

"Buongiorno metallaro fallito"

"Buongiorno coglione"

"Quindi le parli oggi o ci devo parlare io?"

"Dai smettila, lo sai che tanto non sa nemmeno che esisto"

"E con questa scusa non le parli mai, sei bravo a scrivere, nel vestirti ma a fatti?"

"A fatti sono comunque bravo, è che lo sai, non voglio sciupare tutto."

"Sciupare cosa che neanche ti conosce... Dai é facile, vai da lei, le chiedi come va e cominciate a parlare"

"Il giorno in cui il mondo riuscira a farmi acquisire almeno un po' di quella cosa chiamata autostima. Si, certo le parlerò, le chiederò di uscire e forse potrei tornare anche ad essere una persona calma."

"Ok... Come vuoi, io ci provo a darti consigli, sta a te seguirli o meno"

La musica riprende il sopravvento su tutto e magicamente mi ritrovo stordito davanti a scuola, cazzo la musica mi ha fatto di nuovo arrivare, senza accorgermene, davanti a quella catapecchia che chiamano scuola. Perché in Italia ci mandano a studiare in luoghi che non si possono chiamare strutture ma edifici da buttare giù e rifare... Qui mi fermo perché se no faccio danno, tanto non sarete arrivati fino a qui a leggere, vero? VERO? 

Another story of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora