capitolo quattro

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asti è bellissima, peccato che la pioggia mi abbia costretto a rimanere chiusa in camera.
sto riposando sul letto quando qualcuno bussa alla porta: è ambro.
"ciao bellissima, ti va di venire in camera da me e ari?"
accetto la sua proposta e mi alzo dal letto, che sistemo prima di uscire dalla stanza.
"come stai?" chiedo ad ambro, vedendolo un po' scosso.
"non ho ancora risposto al tipo"
"cosa aspetti?"
"ho paura". abbassa lo sguardo.
provo a tirarlo su di morale elencando le cose belle di lui, ma non posso fare tanto conoscendolo appena.
"senti, se vuoi leggo io la risposta"
"sì? lo faresti?"
ambro apre la porta della sua stanza, la numero 78.
arianna è sdraiata sul letto. ha i capelli spettinati, non ha il cappellino.
si gira verso di me, distogliendo lo sguardo dal telefono. i suoi occhi si illuminano e mi sorride, per poi dire "hey".
imbarazzata la saluto con la mano. sono sicura di essere arrossita un po', dato che sento particolarmente caldo.
è bellissima. appena entrata in camera ho sentito subito il suo profumo, lo amo tantissimo.
"bea, hai voglia di giocare ad uno?" domanda il ragazzo, vedendomi ferma.
annuisco e lo ringrazio in silenzio per avermi salvata da quel momento imbarazzante.
mi fa l'occhiolino e si alza per prendere le carte. nel frattempo la ragazza è tornata a chattare con qualcuno.
"domani sera ci sarà anche jenny" dice ad ambro.
"ah, davvero?"
"chi è jenny?" domando curiosa, provando a farmi i cazzi suoi.
"è la mia ragazza" dice guardandomi.
cazzo, è fidanzata.
"ahh, va bene".
guardo ambro che nel frattempo ridacchia.
ci porge le carte e ci prega di iniziare.
la prima carta la lancio io.
alla fine vince lui.
arianna si alza di scatto, gli lancia le carte addosso e inizia a lamentarsi.
"sappiamo che odi perdere, ora torna qui" dice prendendola in giro.
"la smetti? tu trucchi le carte"
"ma cosa vuol dire?"
"ogni volta che le dai vinci, non è possibile".
ha una faccia terribilmente incazzata. non riesco a non ridere a questa scena divertente.
lei mi vede e sorride, arrendendosi.
"ok, ok basta"
"era ora". ambro alza gli occhi al cielo, ma tornano in terra quando gli squilla il telefono.
"è simone"
"che nome di merda" dico sbattendomi una mano in fronte.
"concordo con te. ambrosì, rispondi o no?"
corre fuori dalla stanza e risponde.
"poverino, ha paura. non gli succede spesso" sussurra per non farsi sentire. credo sia impossibile che resti ad ascoltare noi invece che lui, ma la appoggio iniziando a parlare col suo stesso tono.
"è così carino, se fossimo etero mi metterei con lui, cos'ha di male?"
"non sei etero nemmeno tu?" domanda curiosa.
scoppio a ridere, pensavo fosse chiaro.
"io? nah"
restiamo in silenzio per un po' guardando il soffitto, fino a quando il ragazzo non entra sbattendo la porta.
"stiamo insieme cazzo, stiamo insieme".
inizia a saltare da tutte le parti urlando "sono fidanzato".
qualcuno bussa alla porta. speriamo che non sia qualche vicino di stanza pronto a gridarci addosso di fare piano.
stranamente no, è solamente danny.
"ragazzi, avete voglia di bere qualcosa?"
"si brinda ad ambro fidanzato" dice arianna alzandosi. mi porge la mano, che afferro. mi aiuta ad alzarmi, perché non ne avevo sicuramente voglia, e usciamo dalla stanza.
non ha intenzione di mollarmi la mano e sinceramente non mi lamento.
ok, odio il contatto fisico ma esistono le eccezioni, no?
"cosa bevi?"
"voglio semplicemente una moretti"
"una moretti? no, prenditi qualcosa di più pesante"
"ha diciott'anni, arianna". mio zio appare da dietro totalmente a caso, facendoci paura.
"quest'anno diciannove" lo correggo.
"ancora tre mesi, bea"
"che palle zio, da quando non mi fai bere?"
"dai albe, le faccio prendere qualcosa di non troppo pesante, prometto"
"moretti, bea"
"zio"
"nemmeno un mojito?" domanda la ragazza al mio fianco.
nel frattempo stiamo camminando per i corridoi.
ambro e danny sono più avanti rispetto a noi, ma stanno sicuramente ascoltando.
"va bene, prendilo forza. non abituarti"
lo ringrazio, anzi, lo ringraziamo e ci avviamo al bancone.
ci siamo riuniti tutti a tavola e stiamo parlando di ambro. ci ha raccontato come si sono evolute le cose tra loro due, ovviamente arianna sapeva già tutto.
strano? no.
"arià, jenny invece? quando viene?" domanda caucci cambiando discorso.
"domani sera la accompagnano al concerto, verso le sei circa"
"quando inizia?" domanda ambro.
"alle sette" risponde lei.
"ah, viene anche la de nucci?" chiede mio zio.
"sì".
mi sembra di aver già sentito questo nome, ma non voglio sforzarmi per ricordarmelo. quando la vedrò saprò se effettivamente la conosco.
"figo, è da un po' che non la vedo" dice ironicamente.
"sì, due settimane albe" risponde lei ridendo.
finalmente il cameriere stoppa il discorso portandoci da bere.
"quindi avete intenzione di scopare stanotte?"
"ci sono io in camera, che se lo scordino" urla ambro.
io nel frattempo bevo il mio mojito, non calcolandoli per niente.
non mi interessa sapere la loro vita sessuale e tantomeno la vita di jenny.
non la conosco, forse, e già ho paura.

bella addormentata nel bronx // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora