il viaggio di ritorno è stato noioso. in macchina eravamo solo io, zio, arianna e danny e quasi tutti si sono addormentati. ovviamente tutti tranne alberto.
mi ha svegliato arianna in modo abbastanza brusco, dato che mi ha spinta e mi ha fatto sbattere la testa al finestrino.
"bella addormentata, ti muovi?" urla arianna per farmi alzare. le alzo il dito medio e mi slaccio la cintura, provando a non urlarle addosso.
la testa mi fa un po' male, ma non glielo dico.
alberto ci lascia davanti ad una gelateria e insieme a danny se ne vanno a casa.
lei è molto felice, non vede l'ora di prendersi una granita rinfrescante.
"ariete, possiamo fare una foto?"
un gruppo di persone si avvicina a noi. arianna sorride e fa le foto con tutti. è veramente dolce.
"ok, ci sono scusa" mi dice, ritornando da me.
ordiniamo due granite all'anguria e ce le beviamo camminando per roma.
"quando ce l'hai il prossimo concerto?" chiedo io per sciogliere il ghiaccio.
"il venticinque"
annuisco con la testa e torniamo zitte, di nuovo.
è abbastanza imbarazzante questa situazione.
"vieni?"
"eh?" chiedo confusa. non la stavo ascoltando, ero persa nei miei pensieri.
"vieni?" richiede ridendo.
"dove?"
"a bologna, madonna"
finalmente capisco la domanda, avevo capito male.
"cos'hai pensato, ti prego" dice ridendo.
io mi unisco a lei. le persone ci guardano, non avete mai visto due amiche ridere?
"arianna, non avevo capito male"
"certo, come no"
le stanno lacrimando gli occhi e si appoggia a me per non farsi vedere dalle persone.
in poche parole mi abbraccia, appoggiando la faccia nell'incavo del mio collo.
rimango un attimo scossa dalla sua mossa, ma sorrido e ricambio l'abbraccio.
lei non smette di ridere. amo vederla felice, è così dolce e innocua.
quando si stacca il mio sguardo cade sulle sue labbra. nella mia testa scatta un bacio, peccato che in realtà non succede niente.
lei sembra accorgersene e sorride.
"quindi verrai a tutti i miei concerti?"
"probabilmente"
"che significa probabilmente?"
"che ne so, magari una volta non ho voglia e non ci vengo"
"promettimi che verrai a tutti i miei concerti"
"arianna, ma ti pare?!"
"dai promettimelo, ti prego".
fa la boccuccia dolce che mi ha sempre mandato in tilt e mi ritrovo a roteare gli occhi e sbuffare.
"te lo prometto"
"grazie, adesso posso morire felice"
"e poi come faccio a venire ai tuoi concerti?" chiedo ironicamente.
mi fa l'occhiolino e continuiamo a camminare, anche se tantissime persone rendono la nostra camminata tranquilla difficile.
quando è con i fan è un sacco timida, è stranissima rispetto a come si comporta con me o con gli altri.
riesco a sentire il suo disagio da lontano, è così carina.
dopo qualche minuto decidiamo di sederci su una panchina in un giardino verde, composto da erba e panchine.
mi incanto a guardare i lineamenti del suo volto. sono dell'idea che sia perfetta e la prenderei a schiaffi quando ai concerti cantano il classico coro di "sei bellissima" e risponde "ma non è vero rega".
non se ne rende conto, è troppo accecata dalla luce del sole?
"vuoi una foto? un autografo? oppure vuoi che stampi la mia faccia per attaccarla in camera tua?"
spalanco gli occhi e mi giro dall'altra parte, imbarazzante.
"no tranquilla, guardami pure non mi da noia" dice ridendo.
la fulmino con lo sguardo e le faccio il dito medio.
"modestamente so che sono bella"
"egocentrica del cazzo" dico riguardandola male.
"sai cos'ho come sfondo di whatsapp?" mi chiede, come se lo sapessi.
"no?"
"una mia foto".
scoppiamo entrambe a ridere e ricadiamo di nuovo abbracciate, senza una motivazione.
questa volta non ci stacchiamo.
mi appoggio alla sua spalla e chiudo gli occhi.
"dovremmo buttare i bicchieri della granita, non credi?"
"no" rispondo.
ho voglia di dormire.
"se vuoi dormire andiamo a casa, non è tanto lontana"
"non ho voglia di camminare" ammetto.
mi alzo controvoglia e la seguo.
"non dovevi fare la spesa?"
"ah sì, la faccio domani non preoccuparti"
"tranquilla ari, se devi farla ti aiuto"
"no, tranquilla te"
"dai, te l'avevo promesso"
"voglio andare a casa" sbotta con un tono antipatico.
alzo le mani e mi arrendo.
durante il tragitto nessuna delle due parla. non so per quale motivo sia diventata improvvisamente spenta ma non voglio chiederglielo, almeno fino a quando non arriviamo a casa.
dopo un po', però, la vedo particolarmente strana. riesco a vedere una lacrima sul suo viso, cosa che mi fa preoccupare.
"che succede arianna?"
la fermo con un braccio e la costringo a girarsi verso di me.
mi passa il telefono e mi mostra la storia di jenny de nucci. "è il suo ex" sussurra sbuffando.
apro il profilo della bionda e riesco a notare il verificato. è conosciuta anche lei quindi?
dopo poco spalanco gli occhi: "ma ha fatto il collegio?" chiedo.
lei rimane un attimo ferma, forse infastidita dalla domanda fuori luogo, ma mi fa segno di sì con la testa. ecco dove l'ho sentita, ha fatto la prima edizione del collegio, come ho fatto a non capirlo?
lo vedevo sempre con mia madre e ci divertivamo un sacco.
la nostalgia si fa sentire, ma è più importante far calmare arianna in questo momento.
"è con il suo ex e allora?"
"non lo so, ho una strana sensazione"
le prendo le mani e la obbligo a guardarmi negli occhi.
"jenny ti ama. se prova a fare qualcosa di sbagliato non ti merita, ok?"
annuisce e ricominciamo a camminare.
anche sta volta stiamo zitte, fino a quando non arriviamo a casa.
"se vuoi dormire la camera è infondo a destra".
si siede sul divano a gambe incrociate e abbassa lo sguardo.
ovviamente non andrò a dormire prima di non averla vista sorridere.
"ari" mi siedo di fianco a lei e le accarezzo la schiena.
"arianna, non succede nulla"
"ma che cosa ne sai tu, non conosci lei e tantomeno me, come credi di poter parlare?".
ci rimango un po' male, quindi mi stacco da lei e mi allontano un po', rimanendo sempre sul divano.
"volevo solo aiutarti"
"riprova più tardi".
dopodiché si alza e se ne va in cucina, lasciandomi da sola un'altra volta.
STAI LEGGENDO
bella addormentata nel bronx // ariete
Fiksi Penggemararianna sta per iniziare il suo primo tour. qualche giorno prima della partenza, però, conoscerà la nipote di alberto, il suo manager e batterista fidato. cambierà tutto nella sua vita, in modo positivo e non.