HAIKYUU X READER

🩴 sleepy head - Suna Rintaro 🩴

omama da quanto non aggiorno. MA! ce sta 'na ragione. Ne sto scrivendo assai. Quindi restate collegati amici, non abbandonatemi please- 

Attenzione!! In questa oneshot decidete voi il genere di [t/n]!!

{NARRATOR POV}

Se c'è una cosa che tu e il tuo fidanzato Suna avete in comune, sono i pisolini.
Adorate sonnecchiare sul letto accoccolati o sotto ad un albero accarezzati dai soffici fili d'erba umidi dalla rugiada.
Vi siete conosciuti per caso, in realtà.

Tu eri con la tua migliore amica su una collinetta e lei ti aveva spinto giù facendoti rotolare come una patata.
Ovviamente data la tua grazia, hai investito il povero Suna, il quale stava prendendo sonno "leggendo" (tra virgolette dato che stava letteralmente dormendo) un manga che si era portato da casa.
Da un piccolo incidente, un anno e mezzo dopo, si è dichiarato quando stavi mangiando un tramezzino al prosciutto.

<<hey [t/n].>> ti chiamò.
Ignorarlo era un piccolo gesto che lo aiutava a capire che lo stavi ascoltando.
<<ti amo.>>

Era stato così diretto con te.
Così diretto tanto da farti quasi strozzare.
Mentre stavi per morire lui si era tranquillamente preso un bicchiere d'acqua.
<<t-ti amo? È uno scherzo, vero Suna? Perché se lo è non è divertente, sappilo.>> chiesi -ancora sconcertat* da ciò che Suna aveva appena detto- subito dopo che ingoiasti il boccone.
<<è così strano? Dopotutto se ti amo non posso farci niente.>> eri spiazzat*? Sì, sì lo eri.
<<beh Suna. Ora non mi leverò mai più dalle palle sappilo. Perché ti amo anche io!>> risposi tu saltandogli addosso.

Ebbene da quel giorno, come potrete aver ben capito, tu e il moro avete iniziato a stare insieme.

Abbiamo detto che vi piace dormire.
Beh... diciamo che però tu hai un'altra passione.
O dovrei dire... un ottimo dono.
Ovvero, un'ottima mira.
Perché sì. Quando Suna non ti ascoltava o dormiva durante le tue riflessioni sul senso della vita, prendevi la prima cosa che ti capitava tra le mani (principalmente una scarpa dato che era la più vicina) e la tiravi contro di lui, facendolo svegliare con una chiazza o un bozzo rosso sul punto dell'impatto.
Però, dato che non sei una cattiva persona, prima di lanciare pronunci una frase a voi due comune.

<<flip-flop, Suna. FLIP-FLOP.>>

per chi si stesse chiedendo se sei stupid* o meno, beh la risposta è che ovviamente sei abbastanza scars* d'intelligenza, ma sei (solitamente) anche ragionevole e di voti sei sufficiente, il che basta per farti sopravvivere alla scuola oppure a farti risolvere alcuni problemi basilari.

Dicevamo... flip-flop.
In inglese significa "infradito". 
Siete arrivati a questo punto solamente grazie alla tua delicatezza da camionista.

Suna aveva capito subito che eri un* tip* abbastanza complicat* da capire, quindi ci aveva messo più tempo per conoscerti, giusto quello che basta per ricevere anche qualche ciabattata in testa.
Ovviamente in un anno e mezzo aveva capito come eri fatt*, ma le infradito sulle tempie non era riuscito ad evitarle lo stesso e tu ti divertivi un mondo a vedere i segni rossi a righe delle suole sulla sua pelle.
Non gli aveva mai dato troppo fastidio, sapeva che non lo facevi con cattiveria (ma solo con il tuo fantastico intelletto stupido).

Ora abbiamo finito con tutte le spiegazioni.

<<Suna. Lo sai che io ti amo, ma se rimani sul letto a dormire, all'addio al celibato di 'Tsumu ci arrivi, se sei fortunato, domani. Quindi alza il fondoschiena e preparati, hai ancora due ore.>> dicesti tornando in bagno finendo di vestirti dato che avevi appena terminato di fare una doccia.
Era un pomeriggio di fine agosto inizio settembre.
Ovviamente Atsumu doveva organizzare il suo matrimonio in uno dei mesi più caldi di tutto l'anno, altrimenti la sua stupidità dove avrebbe potuto fare il suo ingresso se non nella preparazione della cerimonia?
Atsumu a parte, stavi finendo di asciugarti i capelli quando due braccia ti cinsero la vita.
<<cosa c'è.>> dicesti rassegnat* prendendo la spazzola dal cassetto iniziando a spazzolare i tuoi capelli [c/c].
<<non è che sai dove sono le calze, vero [t/n]?>> ti chiese poggiando il mento sulla spalla.