Capitolo 14

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Dopo aver fatto sapere a Sherlock che sarebbe tornata nell'investigazione Clifford e essersi diretta con decisione verso la centrale di polizia, Mary chiese di aver accesso a tutti i fascicoli del caso. Poco dopo pranzo, quando ormai aveva esaminato quasi tutte le cartelline trovando solo una causa giudiziaria molto grave persa da Albert, il figlio mezzano di Catherine, il suo telefono squillò in modo irritante. Mary lesse il nome di Dana sullo schermo e rispose con riluttanza.

- Pronto Dana, potrei richiamarti più tardi? -

- Mary secondo te chi è l'assassino nella nuova puntata di "I delitti di Monte del Diavolo?" -

- Che cos'è "I delitti di Monte del Diavolo"? - chiese Mary alzando gli occhi al cielo. Adorava le conversazioni al telefono perché poteva fare tutte le smorfie che voleva senza essere vista dalla persona con cui parlava.

- Quel telefilm poliziesco, non lo conosci? -

- No. Dana, senti, ora devo andare... -

- Non ti puoi immaginare quanto era bella la puntata di ieri! In pratica c'è questa persona che ha fatto una rissa con un'altra, solo che ha perso e allora vuole uccidere l'avversario, solo che visto che quando aveva fatto la rissa era ubriaco, non si ricorda bene la faccia e ammazza la persona sbagliata. E allora anni dopo, il figlio di quello che aveva ucciso prova ad ucciderlo. Cioè è un casino però è fantastico, vero? -

Mary aveva ascoltato ogni singola parola. E ora, come era successo per il libro di Hale Mitchell, le stava tornando in mente un caso del 2006 che era stato messo a tacere dai responsabili della cronaca quando nessuno era riuscito a risolverlo. Il caso Robinson-Hughes. Robinson, un uomo disoccupato e da poco divorziato dalla moglie con cui aveva avuto, venticinque anni prima, una figlia di nome Daphne. Hughes, un avvocato di successo ormai divenuto giudice, una persona dalla vita solitaria. Erano stati uccisi rispettivamente il 12 e il 15 novembre 2006. Ma la cosa più inquietante era che erano fisicamente identici.

- Sei un genio – disse Mary all'ultima persona a cui si sarebbe aspettata di doverlo dire, poi agganciò e scarabocchiò su un foglietto l'albero genealogico della grande famiglia delle vittime. Si precipitò da Nancy.

- Ho bisogno di un mandato di arresto per Daphne Robinson e Albert Green - disse.

Era solo un piccolo dettaglio, ma a Mary era sembrato strano. Dopo la morte di Catherine la polizia, chiaramente, aveva contattato la figlia maggiore, ovvero Meredith. Meredith, invece di contattare subito Albert, aveva chiamato prima Jane. Possibile che il legame fra sorelle fosse più stretto, ma Albert era comunque stato il primo fratello di Meredith, avevano letteralmente vissuto per più tempo insieme da bambini, prima della nascita di Jane, che per di più era di molti anni più giovani degli altri due. A Mary sarebbe venuto istintivo contattare prima il maggiore fra i fratelli. Questa, appunto, era solo una piccola considerazione, alla quale però si era aggiunta quella sul linguaggio del corpo dei tre fratelli. Intanto, dove si erano seduti: Meredith e Jane da una parte e Albert dall'altra. E poi gli sguardi delle sorelle, che sfuggivano per non soffermarsi su di lui. Era successo qualcosa, in passato, qualcosa che aveva creato una crepa in quel legame. Forse proprio quella causa finita male, che aveva ridotto al minimo il patrimonio di Albert, che forse aveva dovuto far affidamento alle sorelle per dei prestiti. Quella causa per evasione fiscale, in cui il giudice non era altri che Philip Hughes.

Dopo la causa, Albert vuole vendicarsi, vendicarsi duramente, e lo fa eccome. Ma prima commette un errore che gli costerà molto caro, in futuro. Confonde due uomini estremamente simili, assassinando inizialmente quello sbagliato. Quando se ne accorge uccide il vero Hughes, ma alla figlia di Robinson è rimasta una grande cicatrice quando suo padre è morto anche se innocente. Per questo motivo qualche anno dopo Daphne Robinson decide di vendicarsi a sua volta, ma è furba: evita di sporcarsi le mani, fa fare il lavoro vero e proprio a un sicario, uno scrittore impazzito, al quale non rivela per sicurezza neanche il suo vero nome. Il libro di Mitchell è la prova del fatto che sta preparando quella vendetta contro Albert da anni. Mettere fine alle vite dei suoi familiari, uno alla volta, partendo dalla più grande e dal più piccolo. Ma, in quanto omicida non abituale, non prevede che la famiglia verrà messa sotto protezione e si deve accontentare di far perdere ad Albert la madre e il nipote. Solo in seguito avrebbe continuato senza pietà attaccando i figli, ma per distruggere la vita del suo nemico è bastato questo. Oltre che le perdite, il terribile e consumante senso di colpa che lo assale per aver condannato la sorella minore a perdere suo figlio. Albert lo sa, sa che è tutto collegato a lui, sa chi è l'assassino. Ma pur di non confessare i suoi precedenti lascia Daphne Robinson in libertà, sotto il nome in codice di Chanel Murbis.

*

- Li hanno arrestati - Disse James entrando in camera di Mary quella sera - Alla fine hanno confessato - Mary sorrise. Aveva fatto giustizia per un'ultima volta nella sua vita. 

La figlia di Sherlock Holmes - Word GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora