It will be the right... 2 parte

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Althea

Esistono momenti incancellabili.

Momenti che una volta vissuti, restavano incastrati nella mente per un'infinità di tempo.

Esistevano sensazioni indescrivibili, quelle che s'infilano sotto la pelle sotto forma di brividi.

Ed infine, esistevano momenti pieni di dolore, malinconia, che una volta vissuti, ti laceravano dentro.

Guardavo il mare dalla vetrata del piccolo ma accogliente bar, ammirata dalla bellezza di come i raggi del sole in picchiata di riflettessero sulla distesa d'acqua.

Non ero mai entrata in questo bar, ero così, di passaggio, in periferia di Londra.

In quel momento volevo solo riflettere con me stessa, senza qualcuno di mia conoscenza che mi ronzasse intorno.

Non volevo nessuno, per una volta volevo cavarmela da sola, volevo ragionare e prendere una decisione da sola, senza il consiglio di qualcun'altro.

Ero venuta di per riflettere, mentre giravo e rigiravo la tazza di caffè bollente fra le mani.

Ma su cosa dovevo riflettere?

Avevo preso la mia scelta.

Avrei lasciato tutto e tutti, ma allora perché sono ancora seduta qui a rigirare del liquido in una tazza fra le mani?

"Mi scusi"

Una voce non molto giovane mi fece spostare lo sguardo.

Una signora anziana mi sorrise, uno di quei sorrisi che non si vedevano in giro, uno di quei sorrisi che ti riscaldano il cuore.

Sorrisi di risposta, anche se il mio era più un sorriso di cortesia, cercai con tutta me stessa di mettere da parte quello che mi stava tormentando, permettendomi di lasciarmi andare e sorridere alla signora in modo solare, proprio come il suo.

Cercai di provarci una seconda volta, credendo di essere più convincente, ma non credo riuscii nel mio intento.

"Posso farti compagnia piccola?" Mi chiese.

Scostai la mia sedia un po' più a destra, permettendo alla signora di sedersi.

"Lo vedo dai tuoi occhi, lo sai" mi parlò quando il cameriere si allontanò dal tavolo, dopo aver preso l'ordine dell'anziana signora.

"Vede cosa?" Le chiesi curiosa, anche stranita.

"Stai soffrendo, forse per amore, forse no, ma lo si legge nei tuoi occhi che soffri per qualcosa... Sei un libro aperto figlia mia" disse accarezzandomi il braccio.

Annuii leggermente, per poi spostare lo sguardo verso il mare.

I raggi potenti del sole, si riflessero nei miei occhi, facendomeli socchiudere leggermente.

"Com'è iniziato?" Mi domandò.

In quel momento seppi, sentii di potermi fidare di quella persone, che per la prima volta, avrei potuto confidarmi con qualcuno che non mi avrebbe giudicato per quello che avrei detto.

Sentii di poter parlare con qualcuno per forse in passato provò quello che sto privando io in questo momento.

"Non so dirvi, l'ora precisa, il luogo, lo sguardo, le parole che stanno alla fine di tutto.
Mi ci sono trovata nel mezzo prima di accorgermi che fosse iniziato, il mio primo amore è stato tutto per me.
Un amore da cui non torni indietro, non potresti mai farlo, non vorresti mai.
Un amore così grande, così forte che non muore mai, non perde mai un istante d'intensità.
Il genere di amore per cui si combatte.
Il genere di ragazzo per cui si combatte.
Credevo fosse iniziato il mio sogno, non avrei mai immaginato, so trasformasse nel mio più grande incubo."

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