Nice to meet you

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POV'S ALTHEA

Sabato.

Quello dovrebbe essere il giorno più importante della settimana.
Quello in cui puoi svegliarti tardi, senza pensare che domani possa essere l'ultimo giorno della settimana e poi di corsa a scuola o lavoro.

Ma invece per me no.

E più passava il tempo e il più il desiderio di uccidere quegli stronzi dei miei migliori amici era invitante.

Le persiane della mia camera vennero alzate, e un fascio di luce colpì subito i miei occhi facendomi emettere un verso di lamento, girandomi al lato opposto e nascondendo la testa sotto il cuscino.

Sentii il cuscino essere strappato dalle mie mani e una pressione umida sulla guancia.

"Mi dispiace doverti svegliare ma Zayn ha insistito"

Louis mi si stese di fianco poggiando un braccio sul mio bacino e trascinarmi fra le sue braccia.

Dopo aver emesso un altro lamento domandai:

"Che ore sono?"

Aspettai qualche secondo e sentii dei movimenti dietro la mia schiena, probabilmente stava cercando di tirar fuori il cellulare dalla tasta.

"Mmh le 8:30"

Spalancai gli occhi, girandomi velocemente e prendendo il suo cellulare fra le mano osservando quei numeri sullo schermo.

Mi era sempre piaciuta la sua foto del blocco schermo.

Ritraeva me, Zayn, Louis ed Harry al mare.

Ricordo che Lou chiese ad una coppia di anziani di poterci scattare un foto e ricordo che ci volle minimo mezz'ora per spiegare alla coppia come e dove premere il pulsante per scattarne una.

Ma alla fine quella mezz'ora ne valse la pena.

Sbuffai buttandomi a peso morto sul petto del ragazzo al mio fianco e sentii subito le sue braccia circondarmi la schiena, abbracciandomi e schiacciandomi al suo petto.

Aprii la bocca per parlare ma neanche il tempo di far uscire una sillaba che un ragazzo che sprizzava felicità da tutti i pori saltò sul letto come un bambino che annuncia che è arrivato il giorno di Natale ai genitori.

"Come mai attivo a quest'ora del mattino??"

"Sei ancora in pigiama? Vestiti pigrona che usciamo"

Alzai lo sguardo facendolo rimbalzare dal castano al moro come una partita di ping pong, e solo in quel momento mi resi conto che erano già puliti e profumati.

"Non potevamo uscire uscire più tardi, che so, una colazione da Starbucks accompagnata da una passeggiata in centro?"

Mi misi seduta, stropicciandomi gli occhi.

"Oh si che lo faremo, solo dopo che passeremo a prendere Perrie all'aeroporto"

I miei occhi si spalancarono, ed un sorriso a trentadue denti nacque sul mio volto.

Aspettavo di incontrare la ragazza di Zayn, me ne aveva sempre parlato, e più mi raccontava di lei e più la mia curiosità e la voglia di conoscerla aumentavano sempre di più.

Non so il perché ma a questa ragazza devo tutto.

Ha aiutato il mio migliore amico a diventare una persona migliore, lo ha aiutato a distruggere tutti i suoi demoni.

Ora vedo Zayn molto più sereno, sorridente e non la smetterò mai di ringraziarla per quello che ha fatto, così come Jennifer che ha fatto lo stesso con Lou.

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