You're Mine

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POV'S ALTHEA

I suoi baci erano prepotenti,
la mia pelle succhiata e morsa con forza.

Le sue mani cominciarono a vagare sul mio stomaco cominciando a scendere sempre più giù.

Quel tocco servì a riportarmi nella realtà.

Posai le mani sulle sue bloccandole.

Sospirai cercando le parole più o meno adatte da dirgli.

In quei giorni capii ed ebbi la conferma che Niall era un ragazzo bipolare.

Mi girai con lo sguardo basso, guardando la differenza di grandezza fra i nostri piedi.

"Guardami" ordinò alzandomi bruscamente il mento.

I suoi occhi erano freddi e non perché erano di un azzurro intenso.

Ed in quel momento mi domandai dove diamine fosse Louis.

"Hai qualcosa da dire?"

Odiavo ammetterlo ma avevo paura.

E lui godeva nel vedermi così.

A lui piaceva vedermi impaurita e indifesa.

A lui piaceva vedermi soffrire e distruggermi pian piano.

Scossi la testa incapace di dire o fare qualcosa.

"Bene, perché non mi interessa minimamente di quello che pensi"

I miei occhi cominciarono a pizzicare e le mie gambe a tremare.

Lo scostai dirigendomi verso le scale.

"Dove dobbiamo andare?"

Il mio tono era freddo.

Io ero fredda in quel momento.

Mi aveva trasformata in una tempesta di ghiaccio.

Mi aveva trasformata in un gaizer vivente, e lo odiavo terribilmente per questo.

"Un giro" disse facendo spallucce.

Era ancora sullo stirpe della porta osservando ogni mio movimento.

Mi infilai il giubbotto di pelle e presi la borsa del medesimo materiale.

"Oh grazie dell'informazione sei davvero utile" dissi ironica.

Cercai di superarlo, ma mi sbarrò la strada.

"Modera i toni"

Mi strattonò in un modo mai visto prima.

La borsa cedette dalle mani.

Una storta causò un dolore atroce alla mia caviglia rendendomi difficile riuscire a camminare.

Mi alzò bruscamente da terra trascinandomi di fronte allo specchio.

"Vedi questi?"

Scostò la t-shirt bianca esporrendo delle macchie violacee.

Succhiotti.

Deglutii mentre il biondo dietro di me rideva, divertito dalla situazione.

"Sei mia ora, quindi ti conviene obbedirmi"

Presi quelle piccole briciole di coraggio rimaste mettendole insieme cercando di costruire una frase.

"Non sono tua"

La mia voce tremava, il mio corpo tremava.

"Posso distruggerti"

Sentivo il suo respiro caldo sul mio collo, e sentivo le mie guance andare a fuoco.

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