A letter for you

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Althea

1 febbraio.

Quel giorno avevo così tanta voglia di scrivergli, di fargli un regalo, di andare a fargli visita.

Presi carta e penna cominciando a scrivergli.

Ero sul dondolo, nel portico di casa.

Amavo l'autunno.

Le foglie gialle che cadevano dagli alberi come gocce di pioggia, e che finivano per terra, colorando le trade grigi e tristi.

Un leggero venticello spostava i miei capelli facendomi sorridere di tanto in tanto.

La mano scriveva da sola, ascoltando cosa il cuore diceva, comandava di scrivere.

Il quarto foglio.

La millesima lacrima di orgoglio verso me stessa, per quello che ero riuscita a fare.

Mi sentivo così bene quel giorno.

Mi sentivo sollevata, come le foglie rossastre che venivano trascinate dal vento.

"Hey Piccola dea"

Louis tornò dal suo appuntamento con Jennifer, sedendomisi accanto.

"Che stai facendo?"

Mi domandò sbirciando sulla lettera.

"Voglio andare a trovarlo Lou"

Lo guardai con un leggero sorriso di malinconia.

"Vuoi che ti accompagni?"

Lou diceva di non voler più andare a trovare il suo migliore amico, perché voleva andare avanti, ma la notte lo sentivo.

Sentivo la porta di casa chiudersi e la macchina partire.

"Non preoccuparti, posso farcela anche da sola"

Entrammo dentro dopo che Lou propose di guardare un film insieme.

Aveva scelto Titanic.

Lui lo odiava, ma sapeva perfettamente che io ed Harry lo amavamo.

*******************

Le persone che camminavano spensierate mi fecero sorridere.

Nessuno camminava sicuro di se.

Nessuno aveva le idee chiare della propria vita.

E sinceramente io ero fra queste.

Parcheggiai accanto al cancello che mi separava dalla sua lapide, cominciando a dirigermi verso di questa.

Ma c'era qualcosa di diverso quel pomeriggio.

Sentivo qualcuno osservarmi da lontano.

Sentivo degli sguardi trapassarmi dentro.

Ma nonostante tutto continuai a camminare, finchè non arrivai a destinazione.

"Hey amore"

Lo salutai, accarezzando la fotografia e baciando la mano con la quale l'avevo sfiorata.

"Buon compleanno"

Tolsi dal vaso i fiori ormai appassiti, sostituendoli con un mazzo di margherite fresche.

"Avremmo dovuto passarlo insieme sai?"

Mi poggia con la schiena alla lapide guardando in cielo.

E per un secondo potei intuire, sentire un paio di braccia circondarmi e stringermi leggermente, facendomi sorridere.

"Ti ho scritto qualcosa, diciamo che sarà il mio regalo, Louis di sicuro verrà a trovarti questa notte"

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