Capitolo 1

8.1K 159 15
                                    

«Pronto?» rispondo ancora assonnata dopo esser stata svegliata dal mio telefono che squilla

«Ehi tesoro, prepara le valige si parte per 1 mese, dovrai venire con me per la nazionale, la mamma è dovuta andare a Tokyo per lavoro e non tornerà prima di agosto» per quando realizzo chi sia al telefono la persona ha già finito il discorso e mi tocca solo accettare perché sò che lamentandomi non risolverei nulla

«Va bene, allora a che ora partiamo?» chiedo a mio padre iniziando ad alzarmi per andare in bagno

«Apriamo noi e la Turchia la nazionale domani quindi stasera si parte per Roma» mi risponde chiarendo le mie idee

«D'accordo quindi per le 17 devo essere pronta?»

«Esattamente»

«Ok, a dopo babbo» dico staccando mentre sento lui dire

«A dopo scimmietta» ridacchio pensando quando la smetterà di chiamarmi così, ho 19 anni e continua ancora, non penso finirà mai questa cosa

*7 ore dopo*

Sono le 16:55 e sto correndo per le scale infilandomi le scarpe per mettere il costume in valigia

Insomma è giugno e in uno di quegli hotel ci sarà sicuramente una piscina

Sento le chiavi di casa girare e mi accorgo che mio padre è arrivato grazie a questo

«Pà mi aiuti con le valige?» gli chiedo senza girarmi troppo impegnata ad allacciare i lacci delle mie Vans

«Certo, forza, sbrigati che non possiamo fare tardi» dice affrettandosi a prendere i miei bagagli

«Viola ma che cazzo ci hai messo dentro ste cose? Gli scavi di Pompei?» rido e mi affretto a prendere le ultime cose per poi uscire di casa entrando nella limousine che ci accompagnerà in aeroporto

Ci sediamo e aspettiamo di arrivare, e nel frattempo io e mio padre parliamo un pò

«Ti troverai molto bene coi ragazzi, sono tutti molto simpatici...MERDA! Mi sono dimenticato di dirgli che verrai anche tu»

Roteo gli occhi e dico

«Avranno una sorpresa allora»

Lui ride e dice

«Di sicuro diranno: "WOW CHE BELLA QUESTA ROMPICOGLIONI MI SERVIVA PROPRIO,CHE REGALO UTILE MISTER!"» ride ancora più forte mentre io inizio a scendere dato che siamo arrivati in aeroporto

«Almeno sono bella» gli faccio l'occhiolino 

L'autista mi aiuta con le valige e io lo ringrazio cortesemente mentre inizio ad incamminarmi verso l'aereo e noto che non è arrivato ancora nessuno quindi salgo e porto le valige nella piccola stanza da letto che c'è nel jet

Faccio segno a mio padre che sono stanca quindi mi riposo nella stanza e gli raccomando di non far entrare nessuno

Sento un vocio diffondersi a mano a mano che il tempo passa e in una decina di minuti il pilota annuncia che stiamo per decollare così mi tengo stretta alla poltrona finchè non siamo in volo e poi vado a dormire tranquilla

*30 minuti dopo*

Sento qualcuno cantare, o meglio urlare un qualcosa di incomprensibile e mi chiedo se sto ancora sognando, mi sistemo i capelli e apro la porta della cabina per andare a controllare chi è il pazzo che si è messo ad urlare a squarciagola

Avanzo un pò verso i sedili e vedo una mandria di ragazzi continuare a cantare mentre mio padre scuote la testa esasperato

«Pà!» urlo per sovrastare la musica e a quanto pare ci riesco bene perché l'attenzione di tutti i presenti viene spostata su di me, addirittura un ragazzo spegne la musica e mi guarda tra l'affascinato e il curioso

«Dimmi tesoro» risponde mio padre tranquillo

«Quanto manca?» chiedo strofinandomi l'occhio per la troppa luce improvvisa

«20 minuti su per giù» mi risponde e mi fa segno di sedermi accanto a lui

Faccio come dice e vedo i ragazzi guardarmi sconvolti

«Piacere, Viola Mancini, ho 19 anni e stavo dormendo prima di sentire urlare un rito satanico»

Tutti i presenti nella stanza iniziano a ridere mentre io ancora piuttosto scossa inizio a sgranocchiare qualche snack

Campioni d'Europa||Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora