Capitolo 9

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«Che cazzo stai facendo?» chiede arrabbiatissima quella che dovrebbe essere Benedetta

Mi allontano prima che mi salti addosso dalla rabbia

«Ci sentiamo dopo» sussurro a Fede che annuisce lievemente

Corro in camera di Lorenzo e Ciro e quando busso trovo dentro anche Manuel e Nicolò

«UE COMM STAIJ BELL» urla Lore appena entro

«Grazie? Vabbè c'è un grosso problema»

«Sei veramente incinta?» sgrana gli occhi Nicolò

«Ma che cazzo dici» lo zittisco

«Io e Fede stavamo entrando qui e... -sospiro- stavamo mano nella mano»

«E qual'è il problema? Sembra una notizia fantastica» chiede Manuel

«Che la sua ragazza era difronte a noi» sgranano tutti gli occhi

«Merda» dice Nicolò

Mi butto sul divanetto che sta difronte al balcone e dico

«Volevo sotterrarmi giuro»

«C crer (ci credo)» penso si sia capito chi l'abbia detto no?

*1 ora dopo*

I ragazzi ed io siamo nella jacuzzi che c'era nel terrazzino della camera di Manuel e parliamo di come potrebbero andare le cose tra Benedetta e Federico

Siamo arrivati alla conclusione che dobbiamo farci i cazzi nostri perché appena Ciro ha detto che secondo lui si lasciano ha fatto un tuono fortissimo, tanto che ho urlato per la sorpresa

«Raga, io mi sto rompendo però» dico ora che siamo dentro sul letto

«È ora delle lezioni di napoletano» dice dal nulla Nicolò

«Ok, iniziamo dalle basi, tipo l'inglese»

Io, Manuel e Nicolò annuiamo attenti

«Quando conosciamo qualcuno si presenta dicendoci il suo nome e cognome, magari anche quanti anni ha. In Italiano quindi è tipo:
"Piacere sono Ciro Immobile, ho 31 anni e faccio il calciatore"»

«In Napoletano invece sarà
Piacer, sò Cir Immobil, teng 31 ann e facc u calciator.
Ripetete»

«Piacere son Ciro Immobill, tengo 31 ann e faccio u calciator» ripeto titubante

Lorenzo stringe la mano a Ciro e dice

«Ce la faremo, sarà dura, ma ce la faremo.»

*La sera a cena*

Siamo seduti tutti a tavola ma manca Federico

«Vado a vedere a che punto è, probabilmente si sarà addormentato» dico prendendo il telefono e dirigendomi verso la sua camera, entro in ascensore e digito il piano

Nel frattempo visto che l'ascensore ha uno specchio mi faccio una foto

Arrivo fuori la porta e busso,ma nessuno mi risponde così lo rifaccio più forte e sento dire

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Arrivo fuori la porta e busso,ma nessuno mi risponde così lo rifaccio più forte e sento dire

«UN SECONDO»

Dopo poco vedo Federico aprire la porta e ha gli occhi rossi e un viso distrutto

«Ehi, che succede?» dico abbracciandolo per confortarlo, mi trascina in camera 

«Mi ha lasciato» dice schietto mentre siamo ancora stretti l'uno all'altra

«Scusa, avrei dovuto lasciare la mano. È tutta colpa mia.»

«Non darti colpe che non ti appartengono. Le cose tra noi già andavano male da un pò, non c'era più la chimica che c'era prima» si siede sul letto e io rimango in piedi ascoltando per bene ciò che dice

«Perchè ci stai così tanto male allora?Nessuno merita di farti sentire così, forza riprenditi e vestiti che dobbiamo cenare»

«Sai, è stata importante per me. Per due anni mi è stata vicino ma ormai penso di dover chiudere questo capitolo, dovrei aprirne un altro... e saprei già con chi» mi sforza un sorriso mentre si alza

«Appunto» mi giro verso la sua valigia e prendo i primi vestiti che vedo e glieli lancio addosso

«Muoviti che ho fame» mi butto sul letto a pancia in giù per poi prendere il telefono e chiamare mia madre

*4 giorni dopo*

Siamo di nuovo a Roma, tra poco la partita inizia e non vedo l'ora

Si sono allenati tanto in questi giorni, meritano la vittoria, la meritano dabbero tanto

Sorrido tra me e me pensando ai momenti passati in questi giorni coi ragazzi

Campioni d'Europa||Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora